Ucraina, animali in pericolo: come sopravvivono negli zoo del Paese? Le soluzioni di Kiev

Alle 7:30 di mattina, gli animali vengono nutriti e riscaldati grazie a un potente generatore di energia

Ucraina, animali in pericolo: come sopravvivono negli zoo del Paese? Le soluzioni di Kiev
Ucraina, animali in pericolo: come sopravvivono negli zoo del Paese? Le soluzioni di Kiev
di Mattia Ronsisvalle
Giovedì 5 Gennaio 2023, 18:49 - Ultimo agg. 26 Marzo, 17:15
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Lo zoo di Kiev, come l'intera città, sta inesorabilmente subendo le conseguenze degli attacchi da parte dell’esercito russo. Elettricità, acqua e fonti di riscaldamento diventano un lusso non solo per le persone ma soprattutto per gli animali. Il sito d’informazione ucraino Tsn.ua riporta ciò che sta accadendo all’interno dello zoo.

Alle 7:30 di mattina, gli animali vengono nutriti e riscaldati grazie a un potente generatore di energia che permette di far sì che io calore venga immagazzinato all’interno del sistema termico dello zoo: in questo modo gli animali possono avere un pasto caldo e soprattutto non congelano.

Un aiuto per i nostri amici animali

«Il generatore è una grossa risorsa per noi, lo colleghiamo al pozzo da cui prendiamo l'acqua. Siamo costretti a centellinare le dosi di calore, acqua e luce. Abbiamo delle opzioni in caso di attacchi missilistici ma viviamo col fiato sul collo», spiega a Tsn.ua Kyrylo Trantin, direttore generale dello zoo di Kiev.

Il responsabile del giardino zoologico ucraino spiega che i bulleriani hanno un ruolo fondamentale per la sopravvivenza degli animali. Ma cosa sono? Sono stufe diffuse di più all’estero (ma anche in Italia) dell’azienda Bulleryan.

«La stufa è economicamente vantaggiosa, si riscalda con legna da ardere, ne abbiamo una scorta sufficiente. Bulleryan è un ulteriore mezzo di riscaldamento se non c'è elettricità o gas per lungo tempo. In caso di blackout completo, abbiamo un'autonomia di 24 ore per il funzionamento delle stufe. Però se non c'è luce e gas, la situazione per noi diventa critica.

Pertanto, stiamo cercando diverse opzioni per evitarlo», spiega Trantin.

I lavoratori dello zoo di Kiev si impegnano quotidianamente affinché gli animali non percepiscano che c’è una guerra lì fuori. I livelli di attenzione e responsabilità sono inevitabilmente migliorati: gli animali non sono mai lasciati da soli e lo staff si dà il cambio di giorno e di notte.

«Per salvare lo zoo da un eventuale blackout - spiega il direttore Trantin - i recinti sono già stati attrezzati con undici megafoni grandi, quindici piccoli e sono state installate quattro stufe a legna per cucinare e altre quattro dovrebbero essere acquistate». 

Una nuova casa

I piccoli zoo privati, soprattutto nel sud dell'Ucraina, stanno attualmente soffrendo maggiormente a causa degli attacchi missilistici nemici e della mancanza di calore. Non essendoci riscaldamento, acqua, elettricità, gli animali muoiono. Molte strutture hanno così deciso di affidare gli animali allo zoo di Kiev, come ad esempio i porcospini che sono stati recentemente portati da Kherson.

«Dall'inizio della guerra, abbiamo già ospitato più di 200 animali. Ad esempio, la tigre Dalila di Kharkiv. Gli animali  sono stati portati nella regione di Kiev da piccoli zoo privati: ci sono primati, tartarughe e pappagalli. Un sacco di animali per cui facciamo di tutto per farli adattare», sottolinea Trantin.

Le visite nel giardino zoologico

Per quanto riguarda la visita allo zoo durante la guerra, si può dire che la gente di Kiev continua a visitare la struttura e il prezzo del biglietto d'ingresso non è cambiato.

«Abbiamo avuto brutti mesi in cui siamo stati chiusi a causa delle ostilità attive. Dal 24 febbraio abbiamo riaperto il 15 maggio. Durante quel periodo, le visite allo zoo sono diminuite del 30-40%. Il motivo principale sono gli allarmi aerei. E quando suona il segnale del raid aereo, le nostre biglietterie sono chiuse e non vendiamo biglietti d'ingresso. Cioè, se c'è un allarme domenica mattina, praticamente non ci saranno visitatori. Tuttavia, ci sono stati giorni tranquilli in cui lo zoo è stato visitato da 10 mila persone al giorno, proprio come prima dell'invasione della Russia», conclude il direttore dello zoo Kyrylo Trantin.

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