Vicenza, il cane abbaia? Scatta la multa (e la polemica): sanzioni fino a 500 euro

Vicenza, il cane abbaia? Scatta la multa (e la polemica)
Vicenza, il cane abbaia? Scatta la multa (e la polemica)
di Antonio Calitri
Sabato 29 Maggio 2021, 08:00
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A Recoaro Terme, multe salate per i proprietari di cani che abbaiano, seppur prolungatamente e costantemente. Almeno stando a un'ordinanza emessa dal sindaco Armando Cunegato che sta facendo discutere sia i tanti proprietari di cani, che tra gli amministratori locali e le associazioni di difesa degli animali con la diatriba che ormai ha superato i confini regionali. Già, perché il testo in questione non solo vieta e sanziona quando il cane disturba la quiete pubblica, già previsto dalla normativa penale ma, come recita il testo, ordina a tutti i proprietari di cani, «di adottare le misure e sistemi educativi o altri strumenti educativi ritenuti idonei per una pacifica convivenza evitando che il cane manifesti un prolungato e costante abbaiare» non specificando neppure se questo abbaiare si intende di giorno o di notte, cosa che la renderebbe valida per tutto l'arco delle 24 ore anche se successivamente chiede di prendere tutte le «cautele necessarie del caso prevenendo le possibili cause di agitazione e di eccitazione dell'animale soprattutto nelle ore notturne». E chi sgarra o meglio, chi non riesce a tenere sotto controllo il cane, «è punito con la sanzione amministrativa da 25 a 500 euro nella fattispecie stabilita in 100 euro»

La norma locale ha fatto subito scoppiare le polemiche innanzitutto perché una cosa è vietare di disturbare la quiete pubblica cosa che tranne casi straordinari avviene nelle ore notturne, un'altra è quella di vietare che i cani abbaino, visto che si tratta della loro forma di comunicazione ed espressione.

E per questo a denunciare per prima, è stata la sede territoriale dell'Enpa di Arzignano, l'ente di protezione animali che ha messo in guardia perché «l'ordinanza non aggiungendo nessuna tutela rispetto alla legge vigente potrebbe spingere alcuni proprietari usare collari elettrici per ridurre i latrati» pur di evitare le sanzioni. Il sindaco però si è giustificato spiegando di aver ricevuto molte segnalazioni da parte di cittadini sui cani che disturbano e tra queste, ha poi spiegato Cunegato, c'è stata anche «un'infermiera che lavorava in un reparto Covid, che lamentava di non poter riposare né di notte né di giorno quando staccava dal lavoro, a causa del continuo abbaiare del cane del vicino». Il sindaco ha poi voluto chiarire di aver emesso questa ordinanza «a tutela proprio degli animali, e chi ha a cuore il loro benessere mi dovrebbe ringraziare». 

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A leggere attentamente la norma, effettivamente il sindaco, dopo aver stabilito il primato del benessere umano su quello animale, scrivendo «di ritenere la qualità della vita umana imprescindibile rispetto a quella degli animali» chiarisce che questi ultimi «dovranno essere rispettati, accuditi, tenuti in considerazione con la dovuta attenzione». E poi vietando «qualsiasi azione che possa nuocere al benessere degli animali. Di tenere gli animali in spazi angusti e/o privi dell'acqua o del cibo necessario o sottoporli a variazioni termiche o rigori climatici tali da nuocere alla loro salute e di tenerli in isolamento e/o in condizioni di impossibile controllo quotidiano (diurno e notturno) del loro stato di salute o privarli dei necessari contatti sociali». Infine l'ordinanza consiglia di adottare «corsi di addestramento anti abbaio secondo le teorie del condizionamento» e solo in caso di insuccesso di ricorrere a dispositivi anti abbaio «assolutamente innocui che non producono stress e non comportano nessun rischio di scottatura o dolore per l'animale». Ma sono pochi a credere che la maggior parte dei padroni di cani ricorreranno a questi giusti sistemi e alla fine a farne le spese potrebbero essere solo gli animali. 

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