Alice Campello (la moglie di Morata) e gli insulti choc dopo il gol in Italia-Spagna: «I tuoi figli hanno il cancro»

Alice Campello (la moglie di Morata) sommersa di insulti dopo il gol in Italia-Spagna: «I tuoi figli hanno il cancro»
Alice Campello (la moglie di Morata) sommersa di insulti dopo il gol in Italia-Spagna: «I tuoi figli hanno il cancro»
Mercoledì 7 Luglio 2021, 10:53 - Ultimo agg. 15:18
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È successo ancora. E a cambiare sono solo i (tristi) protagonisti. La "colpa" di Alice Campello è quella di essere la moglie di Alvaro Morata (oltre che la mamma di tre bellissimi bambini: Alessandro, Leonardo ed Edoardo), che ieri in Italia-Spagna con il suo gol ha mandato la partita ai supplementari. Ha solo fatto il suo lavoro, insomma. Eh no, perché è bastato quello per far scatenare la rabbia di tantissimi pseudo-tifosi. Che come prima cosa, anziché riguardare magari il replay del gol, ricaricare la voce e ricominciare a tifare, hanno pensato bene di prendere in mano il telefono, digitare "A-l-i-c-e spazio C-a-m-p-e-l-l-o" nella barra Instagram e vomitarle addosso la propria frustrazione. Con frasi del tipo «tanto ai tuoi figli hanno un infarto e muoiono» oppure «Morata ha il cancro, i tuoi figli pure» e ancora «non postare una foto di Morata perché sennò vengo a casa tua e ti brucio in diretta Instagram».

Insulti sui social ad Alice Campello

Una vergogna che la stessa Alice ha denunciato pubblicando sul suo profilo gli insulti e aggiungendo: «Sinceramente non sto soffrendo per nessuno di questi messaggi, davvero.

Non penso nemmeno sia un fattore di "italiani" ma di ignoranza. Penso però che se fosse successo ad una ragazza più fragile sarebbe stato un problema. Ricordiamoci che è uno sport per unire non per sfogare le vostre frustrazioni. Spero davvero in un futuro si possano prendere provvedimenti seri per questo tipo di persone perché è vergognoso e inaccettabile».

Il guaio è che la santa e benedetta corazza se l'è costruita a forza di episodi così. Dopo lo 0-0 nell'esordio con la Polonia, stessa deprimente scena. Solo che gli insulti erano in spagnolo. «Se non faccio gol i tifosi si arrabbiano perché sto facendo male il mio lavoro, e lo capisco – ha spiegato l’attaccante in un’intervista poche ore dopo – quello che però non accetto sono le minacce di morte ai miei figli, gli insulti alla mi famiglia; i tifosi dovrebbero mettersi nei panni di chi subisce queste pressioni prima di esercitarle». Il primo a difenderlo era stato Luis Enrique: «Chi gioca la prossima? Alvaro più altri dieci». 

 

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