Cognome figli, Mussolini: «Bene la Consulta, le sposate hanno meno diritti delle donne single»

La nipote di Benito Mussolini: «I maschi hanno la Tesla e noi giriamo ancora in calesse»

Cognome, Mussolini: «Bene la Consulta, le sposate hanno meno diritti delle donne single»
Cognome, Mussolini: «Bene la Consulta, le sposate hanno meno diritti delle donne single»
di Stefania Piras
Mercoledì 27 Aprile 2022, 15:54 - Ultimo agg. 23:01
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Alessandra Mussolini cosa pensa della decisione della Consulta?

«Oh, finalmente, quando l'ho fatto io mi ci è voluto tantissimo. Una donna rischia la vita per mettere al mondo un bambino e non può dargli neanche il cognome. Penso che la decisione della Consulta sia una cosa buona e giusta. È un atto di civiltà. Io e mia sorella abbiamo voluto dare il cognome Mussolini ai nostri figli».

È stata una procedura complicata?

«È stata una procedura lunga e difficile. Con lettere, dichiarazioni e impegni come se lo Stato ti facesse un piacere. E chiunque poteva opporsi».

Cioè?

«È come quando ti sposi: c'è una pubblicazione, ci sono 30 giorni di tempo in cui c'è la possibilità che qualcuno si possa opporre al fatto che tu metti il tuo cognome.

Non è un fatto privato, è stato un fatto pubblico: come se io mi dovessi vergognare, come se dovessi chiedere il permesso a chi si fosse trovato a passare e leggere quelle pubblicazioni».

Però alla fine ci è riuscita. 

«Sì l'ho fatto con tutti e tre i miei figli. L'ultima volta con Romano, nel 2003. Ma ripeto: ci sono voluti avvocati, costi economici, costi emotivi, due decreti del ministero dell'Interno, le autorizzazioni di tutto l'albero genealogico, una relazione dettagliata in cui spiegavo l'accordo degli altri parenti. Poi ricordo che mio padre ha dovuto produrre una memoria, sempre attraverso un avvocato... Ho avuto pazienza e tenacia». 

Perché lo ha fatto? 

«È stata una scelta da donna e da madre. Il cognome del padre è una consuetudine: non è scritto da nessuna parte che il cognome deve essere del padre, non c'è nella Costituzione. Le mie ragioni erano mille ed erano tutte valide, nessuno può opinare. La mia è stata una scelta simbolica e antesignana: sta cambiando la società, ed è un cambiamento più solido della legge. Lo dimostra che la legge ora si debba adeguare».

Ha anche voluto perpetuare il cognome: Mussolini.

«A me interessa il principio: poter trasmettere oltre il cordone ombelicale anche il cognome, è un atto di civiltà. Se uno ha un cognome delicato, non dico politico come il mio, ma penso a un imprenditore ad esempio: se a qualcuno girano le scatole che venga apposto il cognome della madre, si può opporre. Ma vogliamo parlare del fatto che nella carta di identità c'è scritto ancora coniugata?» 

Il cognome materno si attribuisce già in alcuni casi.

«Tante donne hanno il desiderio non solo genetico di fare una famiglia. Ma vogliono trasmettere anche qualcos'altro. Dopo che li abbiamo partoriti cosa dobbiamo fare, ritirarci? Una donna single ha più diritti di una donna sposata: ha più libertà, può già mettere il proprio cognome mentre la donna sposata va rimossa. Dobbiamo soggiacere a delle consuetidini ormai desuete. I maschi hanno la Tesla e noi giriamo ancora in calesse».

E quindi, torniamo a suo figlio, ora quale cognome compare?

«Il cognome del padre, poi Mussolini».

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