Emanuela Fanelli: «Insegnavo all'asilo, poi mi hanno scoperto in un bar a Testaccio. Ora mi godo i miei 5 minuti di fama ma resto umile»

L'attrice, ora nella serie Sky "Call my agent Italia": «Il mio problema? Temo di sembrare mitomane e tendo a smontarmi»

Emanuela Fanelli: «Insegnavo all'asilo, poi mi hanno scoperto in un bar a Testaccio. Ora mi godo i miei 5 minuti di fama ma resto umile»
Emanuela Fanelli: «Insegnavo all'asilo, poi mi hanno scoperto in un bar a Testaccio. Ora mi godo i miei 5 minuti di fama ma resto umile»
di Ilaria Ravarino
Domenica 29 Gennaio 2023, 07:39 - Ultimo agg. 30 Gennaio, 09:17
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Emanuela Fanelli, 35 anni, sta vivendo quelli che lei chiama «i miei cinque minuti fortunati». Dopo una gavetta nei teatri dei castelli romani alternata - per dieci anni - al lavoro di maestra d'asilo, e la felice esperienza da comica nel programma Una pezza di Lundini, per l'attrice romana si sono definitivamente spalancate le porte del cinema (Siccità di Paolo Virzì) e delle serie tv che contano. Su Sky con Call My agent Italia, Fanelli interpreta il ruolo di un'attrice prezzemolina, invadente e amica di tutti, che dà il tormento ai suoi agenti pur di introdursi nel mondo del cinema.

Ci si rivede?
«No.

Io non ho mai pensato che il mondo dello spettacolo italiano avesse bisogno di me. Lei invece ne è convinta. E non capisce perché nessuno l'abbia ancora scoperta».

Quando la recitazione, da hobby, è diventato il suo lavoro?
«Quando ho potuto pagarmi le bollette e la casa. Direi con Una Pezza di Lundini. Quando lo racconto pare strano che prima facessi un altro lavoro. Ma se vuoi fare l'attore, e non sei ricco di famiglia, in qualche modo devi guadagnare».

Oppure ti raccomandano. Succede?
«Mai avuto una raccomandazione, vivevo a Morena e non conoscevo nessuno».

E se le fosse capitato?
«Di getto direi che non mi piace. Quando insegnavo all'asilo, tra i genitori dei bambini c'era una casting e una produttrice. Non gli ho mai detto niente di me. Ho fatto tanto sport da piccola, nuoto e basket: il fatto di vincere senza barare per me è la base di tutto».

Il suo agente (Federica Remotti, ndr) come l'ha trovata?
«Mi ha vista in un pub a Roma, nel quartiere di Testaccio, mentre facevo un monologo. Mi si è presentata e non sapevo chi fosse, era pure più giovane di me. Ma ha capito perfettamente il mio modo di vedere le cose: anche ora che sto vivendo i miei cinque minuti fortunati, e arrivano tante proposte, se un progetto non mi convince lo rispetta. Anche se può essere una buona entrata economica per entrambe».

Cosa la convince?
«Se leggo e mi viene il frìccico lo faccio. Se ho dubbi o mi sembra di rifare una cosa già vista, lascio».

Agenti potenti come Lucio Presta o Beppe Caschetto li ha mai incrociati?
«So che sono bravissimi e fanno la differenza. Ma io sto bene cosi, è un discorso di fiducia. E affetto personale».

Da maestra andò a X Factor nel pubblico. Ci è tornata per Call My Agent: emozionata?
«Purtroppo mi ero appena ripresa da una caduta in casa. Con l'umidità di Milano, su quel palco, sembravo un'anziana».

Condurrebbe?
«Non ci penso e non credo di avere quel talento. Dubito che la mia presenza possa portare qualcosa a quel lavoro. Non sono brava e non mi interessa».

La sua ritrosia è una posa?
«No, è naturale. Ho sempre paura di sembrare una mitomane e tendo a smontarmi. Vorrei diventare bravissima, ma i miei limiti li vedo tutti. Sono consapevole che ora sto solo vivendo un attimo che è girato bene. Alla base di tutto c'è un fatto: non è che di lavoro faccio la neurochirurga. Ogni tanto, semplicemente, becco qualcosa di comico che funziona».

Tornerà con Lundini?
«La pezza per ora non si rifarà. Abbiamo scelto di non continuare. Bisognava fermarsi anche per lasciare un bel ricordo. Magari tra un anno potremmo fare un breve speciale».

Sanremo lo segue?
«Sì, seguo ma non ho mai avuto il sogno di partecipare. Ci sono stata una volta, con Lo stato sociale (nel 2021, ndr) e ho capito perché la gente che sale su quel palco poi si sente male. Un po' mi colpisce la dinamica dei nomi: prima che dicano il tuo nome come co-conduttrice son tutti là che fanno il tifo per te. Appena fai il primo scalino dell'Ariston diventi troppo magra, troppo grassa, raccomandata, non fai ridere. È impossibile fare qualcosa che piaccia a tutti».

Le piacerebbe?
«A me piace il pubblico che chiamano di nicchia. Ma si immagina me o Valerio (Lundini, ndr) in prima serata su Rai1? Sembreremmo due matti».

Con I Magnifici 4 della risata stava per andare su Rai1. Poi il programma è finito su Rai3. Delusa?
«Nemmeno me lo ricordavo. Come vede, non mi cambia niente».

Fiorello l'ha conosciuto?
«Sì, a Sanremo. Uscita dal palco me lo sono trovato davanti, ha detto: Fanelli, che bello che ci conosciamo, ma io non sono riuscita nemmeno a salutarlo. Gli ho detto soltanto: Madonna mi sono cagata sotto. Lo avrei detto anche a Papa Francesco, credo. Poi per fortuna ci siamo rivisti a teatro e a via Asiago. È il migliore, il più grande showman che abbiamo».

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