Francesco Salvi rivela: «Ho rubato un'autoradio fuori dagli studi di Drive In per vendetta. Mio padre? Non guidava mai»

Francesco Salvi rivela: «Ho rubato un'autoradio fuori dagli studi di Drive In»
Francesco Salvi rivela: «Ho rubato un'autoradio fuori dagli studi di Drive In»
Venerdì 10 Novembre 2023, 09:24 - Ultimo agg. 15:21
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Francesco Salvi è stata una star della comicità anni ottanta. Lo è stato grazie al successo di "Drive In" e poi di uno show interamente dedicato a lui: MegaSalviShow. Canzoni, pubblicità ma soprattutto tanti skecth che sono entrati nel linguaggio di tanti, di tutti.

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Il papà

Una "pazzia" nata in casa come racconta Francesco Salvi al Corriere della Sera: «Una certa follia positiva è sempre albergata in casa.

Mio papà era avvocato, era particolare, era uno dei pochi uomini italiani che non guidava, faceva guidare mia mamma senza meta e ci trovavamo sempre spersi in Paesi stranieri senza permessi di soggiorno; in Svizzera o in Austria, era epico. Poi non voleva mai far benzina, secondo lui la macchina andava lo stesso e così rimanevamo fermi in mezzo alla campagna. Quanti weekend abbiamo passato io e mio fratello a spingere l’auto».

Da lì «forse in modo inconscio» è nata "C'è da spostare una macchina". «Eravamo nel garage di una villetta a Vimodrone quando arriva il tipo del piano di sopra incazzato: C’è da spostare una macchina che non posso entrare! Io chiesi se era un diesel perché pensavo fosse la mia. Ma detto così faceva ridere». Sicuramente tutto nasceva dall’improvvisazione: «Guardavo quello che mi succedeva intorno e lo esasperavo».

Il successo Salvi lo conobbe, come tanti altri comici al Drive In. «Già due giorni dopo essere andato in onda feci una serata e mi pagarono 10 volte di più rispetto alla volta precedente. Un milione di lire negli anni Ottanta. Un botto».

Gli andettoti

Tante leggende sul programma che ha cambiato la televisione. La più grande? «Che Berlusconi veniva a trovare le ragazze, ma non è vero. Gli studi erano in periferia a Bande Nere prima, poi a Quarto Oggiaro, una zonaccia; la prima volta che sono andato lì mi hanno rubato l’autoradio, la seconda volta che ci sono tornato l’ho rubata io».

Tra i tanti personaggi fatti a «Drive In» c’era il camionista con il torace glabro e una scritta sul petto: "peli". «In realtà volevo proporre la guardia giurata, ma la stava già preparando Faletti e io non lo sapevo. Ero disperato, dovevo inventarmi un personaggio al volo mentre andavo a una riunione con Ricci: faccio un giro largo e passo da piazza Lima, lì vedo un camionista che si accapiglia con uno in macchina. Sono arrivato alla riunione e avevo il repertorio fatto. Sono nato con il volante in mano, è stato un parto difficile».

Purtroppo poi il MegaSalvShowi non ebbe lo stesso successo. «Quando una cosa funziona arrivano funzionari che vogliono metterci mano e rovinano tutto, alcuni si adattano, io non sono il tipo...».

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