Francesco Sarcina a Verissimo: «Mi drogavo per colpa della donna che amavo, rischiai l'overdose»

Francesco Sarcina a Verissimo: «Mi drogavo per colpa della donna che amavo, rischiai l'overdose»
Francesco Sarcina a Verissimo: «Mi drogavo per colpa della donna che amavo, rischiai l'overdose»
di Eva Carducci
Sabato 13 Febbraio 2021, 17:34 - Ultimo agg. 14 Febbraio, 11:36
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Dalla nascita de Le Vibrazioni alla fragilità, Francesco Sarcina si racconta a Verissimo: «Provengo da una famiglia a cui non mancava nulla, ma non si viveva nello sfarzo. I miei genitori si sono sempre fatti il mazzo, e io sono cresciuto da figlio unico, tanto con i nonni. Papà mi ha tramandato la mia passione per la musica, e anche suo padre suonava, nella banda del paese. Mi ha aiutato negandomi la musica, l'ho capito dopo, quando ho avuto i miei figli. Trasmettere la passione può essere difficile infatti, e in genere ha l'effetto opposto rispetto quello desiderato. Mia mamma ha perso invece un figlio durante la gravidanza, con un parto indotto che è stato devastante, perché per un periodo, che io definisco la valanga, si è protratta una situazione psicologica insostenibile. Io ho la fortuna di scrivere canzoni, e posso vomitare le mie emozioni, in una sorta di autoanalisi. Chi non ha una valvola di sfogo rischia di trasformare quelle emozioni in un demone che ti mangia. A causa di un esaurimento nervoso mamma se ne è andata via. Per me è stato doloroso, ma è stata la cosa meno delirante che potesse fare. L'ho ritrovata io dopo molto tempo. I miei nonni sapevano dov'era, ma nelle famiglie del sud spesso regna l'omertà. Ricordo di aver trovato il numero di telefono, in un'agenda vecchia c'era un numero freschissimo. Ho fatto il numero, dopo un po' mi ha richiamato mia madre, e lì c'è stata un'esplosione di emozioni contrastanti, la rabbia, l'odio e la felicità di risentirla. Dopo tempo l'ho raggiunta io, quando l'ho vista è stato molto difficile. Avevo diciassette anni, è stato molto forte. Aveva già un'altra relazione, e mio padre era disperato. Per quante cavolate possa aver fatto mio padre, che non è stato in grado di supportare mia madre, è sempre brutto vedere un genitore soffrire».

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«Quasi in overdose per colpa della donna che amavo»

Da lì sono iniziati i problemi con la droga: «Mascheravo bene e vivevo una vita serena, gli abusi sono arrivati dopo, quando le cose hanno iniziato a sommarsi. Questa è stata una cicatrice. Ci sono stati vari momenti in cui ho vissuto al limite del possibile, facendo finta di condurre un'esistenza normale. In quei momenti attiri la negatività e non c'è nessuno che può salvarti. Ho rischiato di avere una overdose per colpa di un'altra persona, di cui ero molto innamorato, che aveva tentato il suicidio tante volte.

Non facevo un grande uso, giusto qualche spinello d'erba. Quando mi sono reso conto che lei invece stava facendo uso di sostanze più pesanti volevo fare qualcosa per salvarla, ma sono caduto io nel buco nero totale. Volevo capire quello che stava provando e chiudere la storia. Siamo riusciti a uscirne quella volta, ma credo che lei volesse che entrambe le nostre vite finissero così quella notte». 

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«I miei figli mi hanno cambiato la vita»

I due figli gli hanno cambiato la vita: «Essere padre ti fa capire il disagio di essere figlio, ti ritrovi nel mezzo, e ho capito di più anche i miei genitori. Ho sempre pensato solo al giorno stesso, mai al domani. Vivevo tutto a mille, ora e adesso, con i figli invece pensi al domani. Della mia vita sentimentale con Clizia Incorvaia hanno detto molto, nel mio libro non vado a colpevolizzare nessuno, solo me stesso. Mi sono reso conto che è facile giudicare, io non giudico, ma se devo giudicare giudico me stesso. Dopo un grande amore c'è una grande rabbia, sperando che possa tornare una grande pace. Ne ho parlato anche con mio figlio, quello più grande, perché non devono esserci tabù. I gossip mi fanno sorridere, le cose che ho fatto sono ben peggiori e più intense. Per i gossip ho sofferto tanto, ma solo per i miei figli. Pace e amore, adesso scrivo canzoni e preferisco non parlare dei miei fatti privati, ora sto bene. Non racconto mai quello che vivo sul momento, solo quello che ho vissuto. Magari sono in una relazione, sono molto felice, e sono sicuramente collocato in un momento e tempo in cui posso permettermi, nel libro, di raccontare determinate cose. Mio padre sarebbe orgoglioso di me? Conoscendolo mi direbbe che sono un pirla. Mi ha sempre molto amato, e seguito, non facendomelo notare. Nel 2003, quando è uscito Dedicato a Te, il primo singolo con le Vibrazioni, è iniziato il successo, in quello stesso momento, di cui mi vanto, mio padre è stato male. Fu una grandissima sofferenza, ma era orgoglioso di me. Mi è dispiaciuto non potergli raccontare quel sucesso».

Arriva anche un video messaggio di J-Ax: «Il demone va via e si trasforma, ma la lotta per combattere e disintossicarsi dura anni. Ho ricevuto anche il supporto di J-Ax in questa sfida». 

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