Lady Diana, il proprietario della limousine sulla quale morì la rivuole: «È mia». L'auto potrebbe valere 10 milioni

L'auto in tutti questi anni è stata protagonista di svariate teorie secondo le quali l'incidente non sarebbe stato una fatalità, ma qualcosa di orchestrato per uccidere Diana

Lady Diana, l'auto sulla quale morì la principessa potrebbe valere 10 milioni, dopo 25 anni il proprietario la rivuole: «Legalmente è mia»
Lady Diana, l'auto sulla quale morì la principessa potrebbe valere 10 milioni, dopo 25 anni il proprietario la rivuole: «Legalmente è mia»
Lunedì 29 Agosto 2022, 11:55 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 05:21
3 Minuti di Lettura

A due giorni dal 25° anniversario della morte di Lady Diana (31 agosto 1997), Jean-Francois Musa (63 anni), gestore negli anni '90 di Etoile Limousines, l'agenzia dove venne noleggiata la Mercedes-Benz S280 su cui viaggiava la principessa del Galles la sera in cui avvenne l'incidente mortale sotto il tunnel del Pont de l'Alma a Parigi, avrebbe chiesto alle autorità francesi di riavere indietro l'auto essendone ancora legalmente il proprietario.

L'auto su cui viaggiava Lady Diana la serà in cui è morta potrebbe valere 10 milioni

L'auto in tutti questi anni è stata protagonista di svariate teorie secondo le quali l'incidente non sarebbe stato una fatalità, ma qualcosa di orchestrato per uccidere Diana. Oggi gli esperti ritengono che i resti dell'auto potrebbero valere addirittura 10 milioni di sterline.

Il Mirror riporta le parole di Musa dalla sua casa in Normandia: «Non ho idea di dove sia l'auto. Tutto quello che so è che è legalmente mia e ovviamente la rivoglio indietro. Dovevano restituirmela da anni, ma non è mai successo. All'epoca inoltre era già mia a titolo definitivo, non era soggetta ad alcun finanziamento».

Il francese avrebbe detto di rivolere la Mercedes perché venga esposta in un museo negli Stati Uniti, per onorare Diana. Sempre secondo quanto affermato dal Mirror, nel 2017 i resti del mezzo erano conservati in un deposito della polizia vicino a Creteil, periferia di Parigi, mentre oggi la loro posizione è sconosciuta.

 

Due anni dopo il tragico evento, mentre le indagini sulla morte erano in corso, parti dell'auto incidentata andarono distrutte in un incendio misterioso che le autorità francesi tennero nascosto per diverso tempoLa notizia fu scoperta dallo stesso Mirror ben sette anni dopo, l'incendio risaliva al maggio del 1999. A bruciare fu lo sportello anteriore destro, il quale secondo i primi rilevamenti, recava tracce di una botta laterale data da una Fiat Uno bianca. Quando il celebre giornale inglese riportò la notizia dell'incendio nel deposito della polizia, ci vollero tre mesi prima che il procuratore generale francese, Sylvie Petit-Leclair, ammettesse che l'incendio era avvenuto, affermando però a più riprese che le fiamme furono totalmente accidentali. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA