Giubileo, la Regina Elisabetta si affaccia sul balcone e saluta la folla: «Resto al vostro fianco»

Per strada anche oggi ci sono decine di migliaia di persone, sullo sfondo di uno sventolio di bandiere con i colori dell'Union Jack

Giubileo, l'ultima parata (senza la Regina Elisabetta): ma i fan sperano in una sorpresa
Giubileo, l'ultima parata (senza la Regina Elisabetta): ma i fan sperano in una sorpresa
Domenica 5 Giugno 2022, 17:21 - Ultimo agg. 6 Giugno, 09:44
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Un fantasmagorico, tentacolare carnevale di strada - all'ombra del profilo solenne di Buckingham Palace - per coronare la festa di popolo del Giubileo di Platino della regina: festa trionfale da cui Elisabetta II si dichiara «ispirata» nel messaggio finale alla nazione, ribadendo - a dispetto delle fragilità dei suoi 96 anni - di voler restare ancora «al servizio» dei sudditi, «al meglio» delle proprie capacità attuali e con «il sostegno della famiglia». Si sono chiuse così nel cuore di Londra le celebrazioni pubbliche della quarta e ultima giornata del Giubileo di Platino per i 70 anni sul trono della 96enne Elisabetta: in contemporanea con una miriade di eventi organizzati in tutto il Regno come altrove nel mondo, e nel segno di un'allegria multicolore calcata dalla scenografia ufficiale forse anche per allontanare la sensazione malinconica di un commiato non ancora maturo nelle parole dell'irriducibile matriarca di casa Windsor.

«Resto al vostro fianco»

Quasi a dimostrarlo, la sovrana è tornata a mostrarsi oggi di persona, come aveva fatto giovedì dopo la parata militare di Trouping the Colour al momento dell'inaugurazione dei festeggiamenti ufficiali.

E ad affacciarsi dal balcone del palazzo, con l'eterno erede al trono Carlo alla sua destra (assieme alla consorte Camilla), e dall'altro lato il principe William, secondo nella linea di successione, la moglie Kate e i figli George, Charlotte, Louis, reali della generazione che verrà. Un gesto rassicurante, seguito alle defezioni di venerdì - causa «affaticamento» - alla liturgia di ringraziamento segnata dal riavvicinamento solo parziale alla Royal Family dei duchi ribelli Harry e Meghan; e poi, ieri, sia all'Epsom Derby ippico sia al grandioso concerto animato in serata in suo onore da stelle come i Queen, Rod Steward. Alicia Keys, Andrea Bocelli o Diana Ross.

La Regina Elisabetta in abito verde

Vestita di verde, Sua Maestà non è voluta mancare all'epilogo. Inizialmente pensosa e toccata dall'accoglienza, poi sorridente, ha ricevuto un'altra ovazione dietro lo sventolio di migliaia e migliaia di Union Jack: il tributo di una folla di nuovo traboccante nel piazzale e lungo tutto il grande vialone del Mall. Pochi secondi, suggellati ancora una volta dal canto a una sola voce dell'inno nazionale, God Save the Queen. Ma di evidente significato simbolico ed emotivo. Il clou di una celebrazione che è tornata a esaltare il legame dell'isola d'Oltremanica (come di tanti ammiratori, vip e non, sparsi per il globo) con la sovrana regnante più longeva di sempre nei secoli di storia della monarchia britannica. Ancora indomabile - «in sella» al vertice della nazione, secondo le parole dell'arcivescovo anglicano di York -, pur nella conferma di quelle concessioni all'anagrafe alla quale persino lei si è confessata costretta a piegarsi di recente, tra cautele mediche e difficoltà di movimento.

La parata finale

Una celebrazione la cui ultima giornata è stata quella della kermesse nazional-popolare in omaggio di Elisabetta. Dei banchetti apparecchiati per milioni di sudditi fra luoghi pubblici, giardini e parchi dell'intero Regno Unito. E della sfilata di migliaia di artisti e performer nell'ambito del Platinum Pageant, il Corteo di Platino che ha inondato di colori il Mall, sotto gli occhi di decine di migliaia di spettatori, dietro l'incedere della storica Carrozza reale d'oro decorata dalla proiezione dell'ologramma di una giovane regina immortalata 27enne nel 1953 nel giorno della sua incoronazione: celebrità e gente comune impegnate a far rivivere tra balli, hit musicali del passato, carri carnevaleschi, tableau vivant, pupazzi e veicoli vari pezzi di memoria collettiva filtrati attraverso i tantissimi cambiamenti dei decenni dell'era di Elisabetta. Non senza il richiamo inevitabile agli esotismi ereditati nel Commonwealth dall'ex impero e da qualche cliché familiare: come la parata delle fuoriserie vecchie e nuove di James Bond o quella dei peluche a batteria in forma di Welsh Corgie, cani prediletti della monarca. Il tutto nel segno del «grazie» che il 73enne delfino Carlo - impeccabile nel non far trasparire impazienza o frustrazione - ha pronunciato ieri sera a nome di ciascuno fra gli applausi del Jubilee Concert: rivolgendosi alla madre con il titolo di Sua Maestà, ma anche con l'appellativo filiale di «Mummy» (e ricordando lo scomparso principe consorte Filippo come «papà»), per la sua fedeltà al senso del dovere. Per quello spirito di «servizio che continua a spingerla ad alzarsi ogni mattina», dopo aver saputo «piangere e ridere con noi, ma soprattutto starci vicino per 70 anni».

 

 

 

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