Alessandra Schilirò, la vicequestore no Green Pass, sospesa dal servizio: il provvedimento cautelare, notificato oggi, è stato emesso dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza - Schillirò è una funzionaria in servizio alla Criminalpol - poiché la vicequestore, dopo la partecipazione alla manifestazione di San Giovanni, ha continuato a criticare pubblicamente la scelta del governo sul Green pass. La misura applicata nei confronti della vicequestore prevede anche la sospensione dello stipendio mentre continuerà a percepire l'assegno alimentare.
Nel frattempo la poliziotta sui social ha chiesto di punire i poliziotti che hanno picchiato i manifestanti a Roma: «Punire gli agenti che hanno picchiato i manifestanti». «Come cittadina e come sindacalista, chiedo l'immediata punizione dei poliziotti che hanno picchiato i manifestanti senza alcuna provocazione!», scrive sui propri canali social Alessandra Schilirò, la vicequestore anti-Green pass che lo scorso mese partecipò dal palco ad una delle manifestazioni contro la certificazione verde dei no green pass a San Giovanni a Roma.
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«L'ho scritto molte volte.
Sia chiaro una volta per tutte (visto che continuate a farmi domande in merito). Come cittadina e come sindacalista,...
Pubblicato da Nandra Nunzia Alessandra Schilirò su Domenica 10 ottobre 2021
La protesta dei no-Green pass non si ferma, almeno sui social
C'è chi inneggia ai «rivoluzionari» di Forza Nuova, chi invece inveisce contro i «fascisti infiltrati nella manifestazione» e chi, invece, continua a diffondere messaggi, foto e video degli scontri di sabato scorso. La protesta del mondo no-Green pass, dunque, non si ferma, almeno sui social. Da Telegram a Facebook, gli attivisti inondano le chat cercando di organizzare i prossimi eventi contro quella che loro stessi definiscono la «dittatura sanitaria».
Particolarmente attive negli ultimi giorni sono le chat no-Green pass, dove si rincorrono fake news, presunti studi scientifici ma soprattutto video e foto che fanno riferimento alla manifestazione di sabato scorso ma che, in realtà, provengono da manifestazioni degli anni passati, addirittura in altre città d'Italia e non a Roma.
Gli attivisti provano a indire nuove manifestazioni, anche se - come spesso accade - a dominare è la disorganizzazione. E così IoApro, il movimento nato sotto il lockdown per la riapertura di bar e ristoranti, prima lancia l'iniziativa dei tir lumaca sulle strada italiane, salvo poi fare marcia indietro e rimandare la protesta a data da destinarsi.
Certo è che, con l'avvicinarsi del 15 ottobre - data dalla quale sarà ufficiale l'estensione del Green pass per pubblico e privato -, continuano a bollire gli animi di chi il certificato verde vorrebbe abolirlo. Con i 13 arresti e gli scontri di piazza, però, sono in molti a professare la calma e ad arginare infiltrazioni criminali nei cortei.
«blackout globale»
Domani, intanto, qualcuno proverà a dare vita al «blackout globale» di 21 minuti «per dimostrare la nostra forza». Un'iniziativa di presunto respiro internazionale che, in Italia, dovrebbe avvenire dalle 16 alle 16.21 con lo spegnimento di telefoni, cellulari e social network.
Il 15 ottobre, invece, appuntamento di nuovo a Roma, in piazza SS Apostoli, a due passi da piazza Venezia, per lo «sciopero generale del lavoro e del consumo» al quale è annunciata la partecipazione anche dell'ex parlamentare del Movimento 5 Stelle, Sara Cunial, già indagata per una manifestazione no-Vax ad Aosta.
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