Sonia Bruganelli, moglie di Bonolis: «Debutto in tv ma lontano da Paolo. I social? Ci vorrebbe un patentino»

Sonia Bruganelli, moglie di Bonolis: «Debutto in tv ma lontano da Paolo. I social? Ci vorrebbe un patentino»
Sonia Bruganelli, moglie di Bonolis: «Debutto in tv ma lontano da Paolo. I social? Ci vorrebbe un patentino»
di Ilaria Ravarino
Lunedì 15 Marzo 2021, 09:24 - Ultimo agg. 18 Febbraio, 10:04
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Dopo tre anni di esperimenti in rete, e una presenza social costante e solida, per Sonia Bruganelli imprenditrice romana di 47 anni, moglie del 59enne Paolo Bonolis e fondatrice con Lucio Presta (manager del marito) della società sdl2005 e Sdltv arriva la tv.

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Non quella generalista, almeno per ora, ma quella in streaming di Timvision, dove da oggi e per 20 puntate guiderà il salotto letterario I libri di Sonia, presentando altrettanti romanzi e i loro scrittori (i primi 4: Sandro Veronesi, Paolo Bonolis, Raul Bova, Francesco Sole).
Da dove nasce l'idea?
«Era un esperimento nato tre anni fa sul web, per parlare in modo leggero di libri. Non si chiama I libri di Sonia per una forma di mitomania, ma perché si tratta di scelte mie, personali. Non sono una critica letteraria».
Come è arrivata a Timvision?
«Durante il lockdown ho cominciato a fare le dirette de I libri di Sonia: abbiamo visto che funzionava e così abbiamo girato una puntata pilota nello studio della Sdltv. Poi Lucio Presta l'ha presentata a Timvision».
Si sente una conduttrice?
«No.

Il mio conduttore ideale ce l'ho in casa e gli rubo soltanto il motto: mai prendersi sul serio. Mi sento serena solo perché parlo di una cosa che conosco: la lettura».


E se ci prende gusto?
«A me non piace condurre, ma fare domande. Non mi reputo una conduttrice. Fare un salotto e condurre sono due cose diverse. Sono soddisfatta se gli ospiti si sentono a loro agio e si aprono».
Da imprenditrice e produttrice: cosa vede nel futuro della tv?
«La tv sta cambiando. Oggi non bisogna solo attirare l'attenzione del pubblico, ma anche mantenerla. Stiamo andando verso una tv da vedere mentre si fanno altre cose. Il conduttore alla Bonolis o Amadeus è una realtà destinata a finire con gli ultimi grandi uomini del piccolo schermo».
Nessun erede tra i giovani?
«Stefano De Martino. Nasce sul web, ma ha la stoffa della vecchia scuola».
Sanremo 2021: promosso?
«Fare un Sanremo senza ospiti e pubblico io non oso nemmeno immaginarlo, deve essere stato un incubo. Ho notato la differenza fra i cantanti giovani, che spaccano in radio ma che in tv rendono di meno, e i più grandi come Berti o Vanoni, che su quel palco fanno spettacolo a 360 gradi».
Vi siete sentiti con Amadeus?
«Attraverso Presta. Sanremo l'abbiamo sempre visto, è un fenomeno mediatico e un orologio dei tempi».
Se Bonolis andasse a Sanremo lei farebbe come Giovanna Civitillo (la moglie di Amadeus, ndr)? Lui al festival e lei al Prima Festival?
«No, non ne sarei in grado. Giovanna ha conosciuto Amadeus che già faceva la tv, e quello è sempre stato il suo mondo. Io ho conosciuto Paolo durante una telepromozione, ma facevo tutt'altro. Potrei accettare se mi chiedesse di intervistare qualcuno, o parlare di libri».


Bonolis l'ha mai raccomandata?
«Quando l'ho conosciuto avevo 23 anni e una laurea in tasca in scienze della comunicazione. Certo, Paolo mi ha aiutata a entrare in una redazione e iniziare. Ma ho lavorato sodo. Le opportunità, se hai la possibilità, arrivano. Il difficile è mantenerle, con la gente che sta là ad aspettare che sbagli».
E lei l'ha raccomandato per il libro?
«Mentre scriveva il libro mi ha chiesto di invitarlo. Gli ho risposto: dipende, se mi piace».
Spesso è criticata sui social. Come si difende da hater e cyber bullismo?
«Io ho sempre avuto molto presente come funziona il mondo del web. Il problema è dei ragazzi. Prima dei 16 anni è complicato distinguere tra realtà e fantasia. Ci vorrebbe un patentino. Per aprire un profilo si dovrebbero dare le generalità, come in aereo».
Per un post da Dubai l'hanno accusata di turismo vaccinale: alla luce delle critiche oggi posterebbe di meno?
«Sì. Più che altro per proteggere i miei figli. A Dubai sono stata tre giorni per lavoro, e come ho detto sia io che mio figlio abbiamo già avuto il Covid, quindi il problema non si pone. E comunque io sarei d'accordo nel dire che chi può pagarselo, il vaccino, se lo può andare a fare fuori. Non lo leva mica agli altri».
Se Bonolis andrà in Rai, ci andranno anche I libri di Sonia?
«Guardi, questa trasmissione la porterei ovunque. Basta che non ci sia lui».

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