"Tarzan" è morto: il 52enne (ritrovato in una foresta dopo 40 anni) è sopravvissuto 8 anni nel mondo civilizzato

"Tarzan" è morto: il 52enne (ritrovato in una foresta dopo 40 anni) è sopravvissuto 8 anni nel mondo civilizzato
"Tarzan" è morto: il 52enne (ritrovato in una foresta dopo 40 anni) è sopravvissuto 8 anni nel mondo civilizzato
Lunedì 13 Settembre 2021, 19:07 - Ultimo agg. 15 Settembre, 10:25
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È morto a 52 anni il "Tarzan della vita reale", Ho Van Lang, sopravvissuto soltanto otto anni nel "mondo civilizzato". Nel 2013 infatti l'uomo fu ritrovato in una foresta del Vietnam dove aveva passato 40 anni. Proprio come nel celebre romanzo di Rudyard Kipling.

Il signor Ho Van Lang è morto lo scorso 6 settembre dopo aver combattuto contro un tumore al fegato.

La vita di Ho Van Lang

L'uomo viveva con suo padre, Ho Van Thanh, in un piccolo villaggio in Vietnam dopo aver deciso di abbandonare la loro vita isolata nel profondo di una foresta, all'interno del distretto di Tra Bong nel Paese asiatico.

La coppia nei precedenti quaranta anni costruì  case sugli alberi, si vestì con perizomi fatti di corteccia d'albero e cacciò topi e roditori per sfamarsi.

La dieta di Lang e Thanh per quarant'anni è consistita in frutta, verdura, miele e una varietà di carni tra cui scimmie, ratti, serpenti, lucertole, rane, pipistrelli, uccelli e pesci.

Nessun contatto con l'esterno, nessun essere umano per decenni. Dopo che una bomba americana aveva ucciso la moglie e gli altri figli, Thanh, che nel 1972 militava nell'esercito vietnamita, decise di fuggire dal suo piccolo villaggio, insieme al figlio Lang di due anni. Thanh ebbe per anni probabilmente una profonda paura di tornare alla civiltà, credendo che la guerra in Vietnam non si fosse ancora conclusa. Nel 2013, infine Ho Van Lang fu scoperto dalle persone di un piccolo villaggio vicino alla foresta.

Le cause della morte

Gli amici del signor Ho Van Lang temono che proprio l'adattamento alla "vita moderna" potrebbe esser stato eccessivo per Lang e aver causato la sua morte. Secondo l'esploratore Alvaro Cerezo «la sua scomparsa è in un certo senso anche una liberazione perché so che ha sofferto negli ultimi mesi». «Era una bellissima persona. Sarà impossibile dimenticarlo. Mi mancherà ogni giorno, ma non mi piaceva vederlo vivere nella civiltà. Ero preoccupato per lui e del fatto che il suo corpo non avrebbe potuto reggere un cambiamento così drastico», ha spiegato Cerezo. «Dopo aver trascorso tutta la vita nella giungla è arrivato nel "mondo civilizzato" e qui ha iniziato a mangiare cibi lavorati e, talvolta, anche a bere alcolici», ha concluso.

Memorabile l'esperienza fatta dall'esploratore quando una volta si unì a Lang nella giungla per una settimana e lì vissero insieme. Cerazo è riuscito a immortalare momenti commoventi e straordinari dell'incredibile vita di Lang e ha persino scritto un libro sulla sua vita.

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I ricordi dell'esploratore Cerezo

«Era la persona più affascinante che io abbia mai incontrato. Era anche estremamente dolce. Era un ragazzino con le abilità di un sovrumano» ha proseguito Cerezo parlando con un giornale locale. Lang, dopo l'incontro con la civiltà, rimase sconcertato dallo stile di vita delle città e dalle invenzioni. «Di notte, era sbalordito dalla luce che proveniva dalle lampadine. Poter godere della luce durante la notte era qualcosa di straordinario per lui», ha proseguito ancora. «Ma lasciarsi alle spalle la sua vita precedente non poteva essere semplice e non lo è stato. Purtroppo non ce l'ha fatta», ha concluso l'esploratore Cerezo.

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