AstraZeneca, la scienziata italiana a Londra Federica Cappuccini: «Anche io vorrei andare a Wembley a tifare Italia»

AstraZeneca, la scienziata italiana a Londra Federica Cappuccini: «Anche io vorrei andare a Wembley a tifare Italia»
AstraZeneca, la scienziata italiana a Londra Federica Cappuccini: «Anche io vorrei andare a Wembley a tifare Italia»
Giovedì 8 Luglio 2021, 15:11 - Ultimo agg. 15:13
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La scienziata italiana, l'unica, nel team di Oxford che ha messo a punto il vaccino anti Covid AstraZeneca si chiama Federica Cappuccini; anche lei ha provato ad acquistare un biglietto per la finale a Wembley per vedere la finalissima degli Europei 2021 Italia-Inghilterra. «Quando Jorginho ha segnato il rigore alla Spagna, ho subito aperto Internet per acquistare un biglietto della finale: ma pare impossibile», racconta Federica Cappuccini all'ANSA. Lei è l'unica italiana nel team di ricerca di Oxford che ha messo a punto il vaccino AstraZeneca.

La scienziata italiana nel tram che ha creato AstraZeneca: «Anche io voglio andare a Wembley a tifare Italia ma le regole servono»

 

Romana, biologa presso lo Jenner Institute dal 2013, è diventata famosa in Inghilterra per la foto che su tutti i giornali la ritraeva mentre dà il cinque a una collega, nel giorno dell'ok al vaccino. «Lavoravo la ricerca antitumorale, ma quando è scoppiata la pandemia hanno bloccato tutto e ci hanno spostato sul progetto antiCovid: da allora, mi occupo dei trials», racconta all'ANSA. Una verve tipicamente italiana («qui mai sentita discriminata: gli inglesi amano di noi brio, intelligenza, eleganza e saper vivere. Ci considerano un arricchimento»), una solida formazione scientifica e un amore calcistico nel DNA. «Il calcio? Certo che mi appassiona - racconta - Sono romana e tifosa romanista, se devo dire il miglior azzurro dell'Europeo dico Spinazzola, Spinazzola, e ancora Spinazzola.

Però Chiesa, che gol...L'aria che si respira tra noi italiani d'Inghilterra è di grande orgoglio. Non chiedetemi un pronostico con l'Inghilterra, troppo scaramantica: però rivedo lo stesso spirito della nazionale del 2006».

«Le partite di questo Europeo - prosegue Federica - le ho viste tutte da sola: amici e colleghi si erano riuniti davanti alla tv, io la prima sera per un contrattempo ero sola in casa e poi si sa, la scaramanzia...». Così ha sofferto fino ai rigori per la Spagna, e la festa finale le ha fatto venire in mente l'idea di prendere un treno per Londra. «I biglietti per ora non si trovano, al secondo mercato costavano 1.700 pound. Con gli amici di laboratorio già scherziamo sulla finale: di tifosi accaniti pochi, molti sono gallesi e scozzesi e tifano azzurri per rivalsa. E comunque anche agli inglesi piace questa nazionale: ci ritrovano lo stesso brio e le stesse capacità che ammirano in noi». Nessuna paura del rischio contagio,in caso, nella folla di Wembley? «Il rischio dell'Inghilterra è davvero calcolato - dice - La variante Delta da una parte preoccupa: sono colpiti molto i giovani, poco vaccinati, ma mortalità e rischio di ospedalizzazione sono bassi. D'altra parte, l'impressione è che sia saltata ogni regola. E invece le regole, anche se meno restrittive, ancora servono, specialmente quando si organizzano eventi di questa portata. Siamo vicini al ritorno alla normalità, ma vedere il traguardo non vuol dire averlo raggiunto».

«Tra la via italiana e quella inglese, Federica Cappuccini è per un approccio scientifico. Ne ho parlato col ministro Speranza, in occasione del G7 - rivela -: l'Inghilterra è partita malissimo, e si è adeguata alle linee guida dettate dall'Italia. Poi però ha recuperato alla grande con la campagna vaccinale, quando l'Italia arrancava. Non sono di parte se dico che nell'immunizzazione sta la chiave». Così, se si trova un biglietto, ci si può mischiare con la folla di Wembley. «Da romana, potrei spiegare agli inglesi il senso della parola 'sfottò': 'it's coming to Romè mi pare un ottimo esempio»

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La collega di Cappuccini, Sarah Gilbert che ha contribuito a sviluppare Astrazeneca, lo scorso 28 giugno era andata a Wimbledon a seguire la terza prova stagionale del Grande Slam (tennis). I biglietti erano stati regalati appositamente alle persone in prima linea nella lotta contro il Covid e quindi anche agli sviluppatori di vaccini. Gilbert è stata accolta da una lunga standing ovation mentre occupava il Royal Box, il settore esclusivo riservato ai membri della famiglia reale. Gilbert ha ricevuto un applauso scrosciante.

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