«Un assassino è “presunto” fino a che un tribunale dice che è un assassino. Un paese che fatica, o più spesso rinuncia, a comprendere questo concetto, non può migliorare. Un popolo che vuol farsi giustizia da sé è un popolo senza giustizia. È un popolo, appunto, di picchiatori». Luca Bizzarri, il comico genovese ex conduttore de Le Iene, si schiera contro il "tribunale di Twitter" e accusa le migliaia di persone, vip compresi, che in queste ore, dopo la morte di Willy Monteiro, hanno apertamente condannato i 4 ragazzi accusati di concorso in omicidio preterintenzionale per la morte del 21enne con un tweet che scatena subito polemiche.
La lettera anonima a Willy Monteiro commuove i social
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Un assassino è “presunto” fino a che un tribunale dice che è un assassino. Un paese che fatica, o più spesso rinuncia, a comprendere questo concetto, non può migliorare. Un popolo che vuol farsi giustizia da sé è un popolo senza giustizia. È un popolo, appunto, di picchiatori.
— Luca Bizzarri (@LucaBizzarri) September 8, 2020
Bizzarri tira in ballo la presunzione di innocenza non essendoci ancora nessuna condanna nei confronti di Marco e Gabriele Bianchi, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli.
Intanto in queste ore i testimoni, a verbale, hanno raccontato la ferocia del pestaggio e la brutalità con la quale il branco si è accanito contro Willy. A chiarire i ruoli dei ragazzi, adesso che ciascuno tende a scaricare sugli altri la responsabilità, potrebbero essere le immagini delle telecamere di zona, anche se i carabinieri, che hanno arrestato i quattro indagati alcune ore dopo l’aggressione, non ci contano. Era buio, dicono.
I fratelli Bianchi respingono le accuse nell'interrogatorio davanti al gip: «Non lo abbiamo toccato». «Respingiamo ogni accusa. Siamo intervenuti per dividere, abbiamo visto un parapiglia e siamo arrivati».