Il bagnino-influencer Ercoles denunciato dopo il battibecco social. E su Facebook scatta il crowfounding

Il bagnino-influencer Ercoles denunciato dopo il battibecco social. E su Facebook scatta il crowfounding
Il bagnino-influencer Ercoles denunciato dopo il battibecco social. E su Facebook scatta il crowfounding
di Nicola Lucarelli
Martedì 11 Agosto 2020, 10:33 - Ultimo agg. 8 Marzo, 04:50
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CATTOLICA - Arrivano i primi guai per il “bagnino social” Lorenzo Ercoles. Nell’ultimo video, infatti, l’ormai famoso bagnino influencer cattolichino ha parlato, tra le altre cose, anche di una querela arrivata da un utente di Facebook. Nulla a che fare con i video che sta postando da due mesi a questa parte, riferiti alla riscoperta del territorio “marchignolo”.

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«Questo personaggio, su Facebook, usa uno pseudonimo e nel profilo non c’è la sua foto (ha detto riferendosi a chi l’ha querelato, ndr), ma vorrei sottolineare che questa cosa non ha nulla a che fare con i miei video. Il 7 maggio scorso, stavo discutendo di pesca con un mio amico e gli ho consigliato, in maniera scherzosa, di comprare quel giochino per pescare i pesci con le calamite, visto che la sua barca era fuori uso. Questo tizio è saltato fuori dal nulla e hai iniziato a insultarmi, dicendo che mi vestivo come Sailor Moon, e allora io gli ho risposto che con i tossici ludopatici non parlavo– continua Ercoles -.

 
Poi, mi ha scritto una lettera in cui mi diceva che mi avrebbe denunciato per diffamazione, allora anche io gliene ho inviata una cui gli dicevo che l’avrei denunciato per diffamazione e minacce, anche perché era venuto al mare a minacciarmi e un mese dopo mi sono trovato le brandine tagliate. Alla fine, mi ha denunciato e mi ha chiesto 5mila euro per ritirare la denuncia e così l’ho controdenunciato. Questa persona è di Cattolica, ma non penso sia stato lui a tagliarmi le brandine, l’ho scritto nella denuncia solo per fargli paura con la speranza che revocasse la sua denuncia e che io, poi, potessi ritirare la mia. Non c’è problema, proseguiremo per vie legali». Dopo l’annuncio di questo spiacevole episodio, su Facebook è partita la macchina di solidarietà, con un’idea lanciata da un utente per aiutare a pagare le spese legali al bagnino, tramite una raccolta di crowdfunding: «Il mio avvocato è anche il mio socio dello stabilimento balneare, e per una cavolata come questa non mi chiederà nulla al massimo gli offro una cena a fine stagione. Grazie, comunque, a chi ha pensato di darmi una mano». 
Pochi ombrelloni per i turisti
Ercoles ha poi posto l’accento anche su un problema che riguarda i pochi ombrelloni utilizzabili per le norme anti-covid: «Le regole sono regole e se quest’anno tante persone sono rimaste senza ombrellone non è colpa nostra, loro possono lamentarsi con gli albergatori e gli albergatori con i bagnini, ma il distanziamento ha fatto diminuire il numero di ombrelloni, mentre i posti letto in hotel sono rimasti gli stessi. È inutile quindi che gli albergatori continuino a prenotare il posto in spiaggia per i loro ospiti, quando il posto in spiaggia non c’è».

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