Ciro Rossetti, 31 anni, operaio presso l'Alfasud di Pomigliano d'Arco, l'11 ottobre 1980 si trova a casa della madre a San Giovanni a Teduccio per seguire alla tv la partita di calcio tra Italia e Lussemburgo. Poco dopo il primo gol della nostra nazionale, Ciro sente dei botti provenire dall'esterno dell'abitazione. Esce sull'uscio, convinto che qualcuno sta festeggiando il parziale vantaggio. Non è così. E' in corso un agguato di camorra, che ha come obiettivo un noto boss della zona.
Ciro viene colpito da un proiettile all'occhio sinistro. Muore poco dopo presso l'ospedale Loreto Mare. Ciro Rossetti era sposato con mia sorella Antonietta e padre di due bambini, Gennaro di quattro anni e Cristina di uno. Si guadagnava da vivere onestamente. Era l’unico sostentamento economico per i suoi cari.
Lasciare all'improvviso una famiglia, per giunta con figli in tenera età e a causa di un atto criminale così violento, ingiusto, inspiegabile, genera un senso di vuoto, di smarrimento totale. Ed è proprio per cercare di attutire il dramma della solitudine che noi familiari delle vittime innocenti della criminalità ci siamo riuniti in un coordinamento e la Regione Campania ha voluto istituire la Fondazione Polis.
La tragica vicenda di mio cognato e di tutti i 338 innocenti uccisi dalla violenza criminale in Campania mi ha portato ad impegnarmi nell'intricato e complesso panorama normativo relativo alle vittime di reato. Il frutto di questo lungo lavoro è il volume “Vittime innocenti della criminalità. Tutela giuridica e misure di sostegno”, prima raccolta ragionata e commentata delle disposizioni normative varate dal 1970 ad oggi a tutela delle vittime della criminalità organizzata, del terrorismo e del dovere, che ho curato insieme all'avvocato Emilio Tucci.
La genesi di questo libro è legata alla mia lunga esperienza in materia di aiuto ai familiari delle vittime, durante la quale mi sono imbattuto in numerose e variegate criticità. Procediamo in rapida sintesi. In media occorrono 5 anni di tempo tra la domanda di riconoscimento dello status di vittima innocente della criminalità e il conseguimento di questo stesso status, un'eternità. E' necessario inoltre accertare i requisiti soggettivi della vittima, dei suoi familiari e degli affini fino al quarto grado di parentela. In pratica, se una persona della cerchia familiare fino al quarto grado, che a volte neanche si conosce, ha avuto a che fare con organizzazioni criminali ovvero è stata implicata in episodi criminali di qualsiasi natura, non è possibile ottenere il riconoscimento dello status di vittima innocente.
Al riguardo, abbiamo presentato alle Camere del Parlamento italiano una proposta di legge, per restringere il campo di applicazione dell'accertamento dei suddetti requisiti al secondo grado di parentela e affinità. E ancora, la legge prevede per le amministrazioni pubbliche delle percentuali obbligatorie di assunzione per chiamata diretta dei familiari delle vittime innocenti della criminalità, normativa questa quasi completamente disattesa. Un grave vulnus, come insegna proprio l'esperienza di mia sorella e di altri familiari di vittime che hanno perso l'unica fonte di reddito (penso ai casi di Carmela Sermino, vedova di Giuseppe Veropalumbo, di Antonietta Sica, vedova di Andrea Nollino, per citarne alcuni).
E poi c'è l'aspetto più grave: al momento l'ordinamento giuridico non riconosce alcuna forma di tutela per le vittime della cosiddetta “criminalità comune”, distinguendo quindi tra vittime di serie A e vittime di serie B. Nel nostro Paese si è soliti legiferare sulla base dell'onda emotiva generata dalle grandi stragi. Per questo motivo, esiste una normativa che tutela le vittime del terrorismo e le vittime della criminalità organizzata (ferme restando tutte le criticità già esaminate), oltre agli innocenti uccisi durante l'assolvimento del proprio dovere. Eppure, una direttiva europea, la 2004/80/CE, obbliga tutti gli Stati membri a disciplinare la tutela giuridica delle vittime di ogni forma di reato intenzionale violento.
Ma il nostro Paese risulta inspiegabilmente inadempiente. Proprio per superare questa ingiusta e pericolosa contrapposizione tra vittime, che fa quasi dipendere la dignità di esse dalla mano omicida, abbiamo elaborato una proposta di legge, sottoscritta da 30 parlamentari e attualmente al vaglio delle Camere, che prevede tra l'altro l'istituzione di un fondo di solidarietà a beneficio delle vittime dei reati intenzionali violenti, arricchito dai proventi delle confische ai mafiosi, oltre ad estendere a tutte le vittime la normativa relativa all'assunzione per chiamata diretta. Siamo in attesa di risposte concrete e celeri.
Vanno bene i cortei, le fiaccolate, le medaglie al valor civile. Ma, per far sì che il sacrificio dei nostri cari non risulti vano, occorre che lo Stato faccia realmente “memoria” delle sue vittime, provvedendo all'assunzione dei familiari superstiti negli organici della Pubblica Amministrazione, semplificando le problematiche che si frappongono ad una reale tutela giuridica degli stessi familiari e, soprattutto, garantendo la pari dignità tra tutti gli innocenti uccisi dalla violenza criminale. Esiste forse una differenza “culturale” tra un omicidio compiuto da un affiliato alla camorra e un delitto messo in atto da un bullo “cresciuto” nel culto della violenza e della sopraffazione che caratterizza le organizzazioni criminali? Domanda retorica, certo. Alla quale però chi ci governa deve dare una risposta immediata.
Giacomo Lamberti
Coordinamento campano familiari vittime innocenti della criminalità
ELENCO VITTIME INNOCENTI DELLA CRIMINALITA' DEL MESE DI OTTOBRE
Armando Femiano
22/10/1975
Giovanni Pomponio
28/10/1975
Girolamo Tartaglione
10/10/1978
Alfredo Paolella
11/10/1978
Ciro Rossetti
11/10/1980
Ciriaco Di Roma
12/10/1981
Carlo Buonantuono
19/10/1981
Elio Di Mella
07/10/1982
Gennaro De Angelis
15/10/1982
Antonio De Rosa
23/10/1982
Ignazio De Florio
11/10/1983
Francesco Imposimato
11/10/1983
Nunziante Scibelli
30/10/1991
Gennaro Falco
29/10/1993
Concetta Matarazzo
12/10/1996
Rodolfo Pacilio
03/10/2006
Daniele Del Core
28/10/2006
Loris Di Roberto
28/10/2006
Lorenzo Riccio
02/10/2008
Adriana D'Agostino
23/10/2008
Giovanni Salvo
09/10/2009
Pietro Capone
14/10/2010
Giuseppe Pizza
18/10/2010
Gerardo Citarella
26/10/2010
Pasquale Romano
15/10/2012
Antonio Cangiano
23/10/2014
Vittime innocenti della criminalità| Ciro Rossetti, ucciso da un proiettile vagante
Lunedì 19 Ottobre 2015, 09:54
- Ultimo agg. 10:26
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