Marcianise,
certe pietre, certa gente

Marcianise, certe pietre, certa gente
di Galibero
Lunedì 23 Settembre 2019, 11:00 - Ultimo agg. 11:03
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Un giovane diciassettenne di Marcianise alle prese con lo studio per l’imminente esame di maturità, referente della pagina del Corriere Di Caserta per gli articoli di cronaca delle città di Capodrise e Marcianise, è stato investito da una macchina mentre era sul suo scooter, una Vespa Piaggio cinquanta, insieme ad un suo amico di qualche anno più grande, un giovane scrittore nonché insegnante di scuola elementare di Capodrise, pubblicista del Mattino di Napoli. «La macchina non si è fermata a darci soccorso ma solo ad intimarmi qualcosa guardandomi negli occhi, e non dimenticherò mai quella minaccia e il senso di sconforto che ho provato».

Questo è quanto dichiarato dalla giovane vittima mentre ci raccontava l’accaduto con occhi ancora vivamente sconvolti. È un caldo pomeriggio estivo, la Nazionale di Lippi tra pochi giorni si troverà ad affrontare una dura sfida contro la corazzata teutonica e ci si giocherà la semifinale nella fortezza del Westfalenstadion di Dortmund, quando i due giovani ragazzi vengono investiti da un’auto pirata mentre transitavano in via De Felice. Il conducente resta illeso mentre il giovane seduto dietro, porta un brutto taglio al piede destro e tanta paura. Non si recheranno in ospedale, verrà medicato con delle calze sterili recuperate in un cassetto di casa e disinfettato con del Whisky già aperto ma che si usa generalmente per essere bevuto con amici e colleghi. La giovane vittima sotto “consiglio” degli investitori non ha esposto denuncia ne recatosi in ospedale, tantomeno contattato genitori, amici o parenti. Inutile. I mandati tramite un parente del giovane avevano avvisato preventivamene dell’accaduto, anzi forse in contemporanea. La madre disperata dopo varie domande ha ottenuto dal figlio le risposte che voleva.

«Era sconvolto e singhiozzava quando mi ha riferito che gli investitori lo avevano redarguito e punito per un articolo pubblicato pochi giorni prima e che aveva fatto scalpore. Voti di un tale partito appartenevano a persone non proprio ambienti al vivere civile e legalmente pulite. Marcianise, certe pietre e certa gente non cambieranno mai. Non mi ha detto di più. E io non ho voluto chiedere. Il ragazzo ha diciassette anni, si sta diplomando e sta scrivendo per una testata giornalistica. A settembre si iscriverà alla in foto: Marcianise facoltà di Scienze Politiche a Napoli e non voglio che per colpa di qualche persona incivile lui veda infrangere il suo sogno di diventare giornalista. Io credo in lui». E quando chiediamo alla mamma se hanno intenzione di sporgere denuncia, così risponde: «Non si sente tutelato, non ci sentiamo tutelati la città è piccola, la gente mormora e lui ora ha solo paura. È una settimana che non risponde alla redazione, non ha più voglia di scrivere. Ma sono sicura che tutto ciò passerà».

Gli amici nei giorni a seguire gli sono stati vicino, lui non ha più esposto denuncia e solo ogni tanto, ne parlava con qualche fidato amico. Quel giovane ragazzo alla fine si è laureato in Lettere e Filosofia e oggi dopo tredici anni lavora in officina con il padre e nei fine settimana fa il cameriere in un bar di Napoli. Ma sempre oggi ha trovato il coraggio dopo tredici anni di scrivere ciò che successe in quel Luglio 2006, e sempre oggi ha trovato il coraggio di scrivere, ancora una volta, un articolo di cronaca.
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