Caro Giancarlo, sei e sarai sempre
un grande ideale per noi giovani

Caro Giancarlo, sei e sarai sempre un grande ideale per noi giovani
Lunedì 23 Settembre 2019, 00:30 - Ultimo agg. 01:11
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Dalla prima C della media “3-Ceschelli”, San Giuseppe Vesuviano  

ECCO TUTTE LE LETTERE A GIANCARLO SIANI

Caro Giancarlo, 

innanzi tutto ti voglio dire grazie perché sei un grande ideale per noi giovani, un idolo, un eroe affamato di verità. Grazie perché ci hai insegnato a credere sopra ogni cosa nei valori dell’onestà, della giustizia e della legalità. Lo sappiamo, è la strada più dura, ma è l’unica che rende liberi.

Io vivo nella provincia di Napoli, a San Giuseppe Vesuviano, terra “maledetta” per colpa della camorra che ne ha fatto la sua “cassaforte” soprattutto negli anni ’80, spargendo sangue innocente. Infatti il Consiglio Comunale di San Giuseppe Vesuviano è noto per il triste primato di essere stato sciolto più volte per infiltrazioni camorristiche con lo stesso Sindaco.

Ho visto il film sulla tua vita e la prima emozione che ho provato è stata la rabbia, perché dei criminali hanno voluto mettere a tacere un bravo ragazzo, impegnato seriamente a fare il suo lavoro, pieno di vita e di sani principi. Poi però ho pensato che non ci sono riusciti del tutto… anzi per niente, non cancelleranno mai i tuoi insegnamenti, l’esempio che sei per noi come uomo e come giornalista. Ho capito che la lotta alla criminalità è un dovere di tutti e ognuno di noi deve

fare la sua parte, senza girarsi dall’altro lato. Certo qualcuno ti consigliava di farlo anche a te per salvarti, ma tu non ti sei piegato, perché non potevi calpestare la tua grande dignità. Nel lavoro cercavi la verità e questo ti ha fatto scontrare con un mondo malato di corruzione, ma per te era normale cercare ciò che è giusto come farebbe un vero giornalista-giornalista.

La vita nel paese in cui vivo è piena di ingiustizie; problemi irrisolvibili che qualcuno negli anni ha cercato di nascondere, come la questione della Vasca al Pianillo. Chissà, se tu fossi ancora qui magari ci aiuteresti a cercare la verità e a trovare i responsabili di quest’indecenza ambientale. Oggi purtroppo ancora molti giornalisti-giornalisti vengono minacciati perché, seguendo le tue orme, stanno facendo semplicemente il loro lavoro con grande passione e determinazione.

Ma sai Giancarlo cosa ti dico? Non preoccuparti non siamo soli! Ci sono quotidianamente brave persone che fanno il loro dovere mettendo in atto i tuoi valori, padri che lavorano onestamente,

preti che si prendono cura dei meno fortunati, poliziotti che scovano i latitanti, associazioni antimafia e soprattutto la scuola. Una scuola come la mia che ci ha fatto conoscere la tua storia, quella di Peppino Impastato, Falcone, Borsellino e tante altre vittime “colpevoli” di aver vissuto dalla parte dei giusti. Giancarlo, noi ce la faremo a costruire un mondo migliore perché i camorristi, quel 23 settembre 1985 hanno fermato solo la tua penna e non le tue idee!

Infine ti chiedo scusa se ti ho dato del “tu” ma per me, e spero anche per tutti i giovani, sei e resterai per sempre quel ragazzo onesto, curioso, allegro e pieno di voglia di vivere che gira per le strade di Napoli in quella Mehari verde, ascoltando Vasco Rossi.

A cura di Davide D. della terza C

Egregio signor Siani, 

mi chiamo Davide e frequento l'ultimo anno dell'istituto comprensivo " 3 Ceschelli" di San Giuseppe Vesuviano. Insieme ad alcuni miei compagni sto partecipando ad un progetto giornalistico che mi vede impegnato nel realizzare articoli, con la guida di un suo collega che la stima molto : Francesco Servino . Il suddetto giornalista ci ha raccontato molto di lei, soprattutto del suo impegno nel far trasparire la verità sempre e comunque in ciò che pubblicava. Non restava quindi che rivolgermi ad uno dei migliori giornalisti del mio Paese per chiederle di realizzare un articolo incisivo riguardante uno dei problemi che affligge, ormai da troppo tempo, il territorio in cui abito, quello della Vasca al Pianillo. Il mio istituto si è prodigato molto per attirare l'attenzione dei media e delle istituzioni pubbliche su questo vero e proprio deposito di rifiuti altamente tossici che spesso inondano i terreni circostanti. Questa situazione tragica che viviamo è stata esposta tramite una delegazione della mia scuola presso il consiglio regionale di Napoli senza avere risultati e risposte valide . Quindi volevamo chiedere a lei che a bordo della sua Mehari ha visto e denunciato situazioni non proprio corrette, se potesse aiutarci , magari con un suo articolo , a colpire l'opinione pubblica in modo da contribuire al miglioramento del nostro territorio. Inoltre volevo informarla che io e i miei compagni la stimiamo molto . Sarebbe stato bello incontrarla e assistere ad una sua lezione sul giornalismo, che ,di sicuro, avrebbe aumentato sensibilmente la nostra stima nei confronti di un giornalista-giornalista che ha lavorato in un paese per giornalisti-impiegati.

Distinti saluti. 

A cura di Davide R. della terza C
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