Progetto Amunì a Scampia,
un campo di impegno e memoria

Progetto Amunì a Scampia, un campo di impegno e memoria
di Barbara Pucello * e Antonio D’Amore **
Lunedì 16 Settembre 2019, 06:00
4 Minuti di Lettura
È martedì 3 settembre quando iniziamo ad accogliere i ragazzi del progetto Amunì a Scampia.

Ragazzi provenienti da diverse realtà: Torino, Genova, Milano, Napoli, che si incontrano per una nuova esperienza che ha un sapore un po' diverso dagli altri campi di volontariato e formazione sui bene confiscati alle mafie.

Qui non siamo in un bene confiscato affidato ad una cooperativa per un riutilizzo etico e sociale.

Qui siamo nel cuore di una comunità resistente e resiliente. Una collettività che genera, in forma continua e creativa, anticorpi alla criminalità organizzata, al degrado e alle bruttezze che ne derivano.

I ragazzi e le ragazze coinvolti nelle attività provengono tutti da Amunì, un’iniziativa promossa da Libera a livello nazionale e che qui in Campania prende il nome di Jamme Jà (muoviamoci).

Amunì è un progetto rivolto a ragazzi, tra i sedici e vent’anni, sottoposti a procedimento penale da parte dell’Autorità giudiziaria minorile e impegnati in un percorso di riparazione. Molti di loro sono al primo reato e seguono un percorso con Libera all’interno di attività educative più ampie che il Tribunale, insieme agli assistenti sociali, prevede per ciascuno di loro.

Ragazzi e ragazze che devono scontare il periodo di “messa alla prova”, ovvero la sospensione del processo e l’affidamento ai servizi sociali per un cammino di crescita che, se va a buon fine, estingue il reato. E per farlo, questi ragazzi, insieme ai loro educatori, hanno scelto la strada dell’antimafia sociale e responsabile.

Questa volta abbiamo chiesto ai nostri volontari di andare “oltre”, come è “oltre ogni possibile immaginazione” la bellezza, la forza e la voglia di riscatto e di emancipazione dei cittadini di Scampia e di Napoli.

Abbiamo proposto loro un campo “esperienziale” fatto di Impegno e Memoria, del fare insieme, in un territorio conosciuto ai più per fatti di cronaca nera. Territori e fatti spesso simili a quelli da cui provengono molti di loro. La finalità educativa è quella di “far toccare con mano” che anche in situazioni “limite e deprivate” è possibile, con il “Noi”, scegliere da che parte stare e realizzare una vita giusta e degna, che è possibile apprendere dagli errori, che le relazioni tra le persone possono essere calde, solidali e gratuite.

Molte le attività che hanno visto protagonisti attivi i nostri giovani.

Il prendersi cura di spazi pubblici dedicati alle vittime innocenti della criminalità, come la stele “Spirale di Vita” di via Cesario Console, a due passi da piazza Plebiscito, eretta nel 2011 dopo un bando promosso dalla Fondazione Pol.i.s., o di spazi associativi come la sede di Dream Team – Donne in Rete, un centro nel cuore di Scampia che sostiene e rappresenta gli interessi e i bisogni delle donne, in particolare di chi ha maggiori difficoltà o ha subito violenza.

L’incontro con alcuni familiari, oltre a commuoverci per i loro “profondi e irreparabili dolori”, ci invita a “muoverci con loro”, ad “impegnarci” insieme per realizzare una società più giusta e attenta ai bisogni dei più fragili.

Messaggi che hanno segnato profondamente le nostre giornate. Che hanno fatto venire la pelle d’oca e il groppo alla gola, ma che molto più efficacemente di tante “paternali” hanno raggiunto l’obiettivo di scuotere le nostre certezze e coscienze e quelle dei nostri ragazzi. Hanno colpito nel segno, hanno reso chiaro che la memoria educa, non è il ricordo, ma la voglia di riscatto e di impegno per un futuro migliore, per tutti.

Abbiamo conosciuto le realtà di promozione sociale quali La Scugnizzeria e la Kumpania – Chiku, che a Scampia offrono occasioni di socializzazione, di promozione culturale e di lavoro etico, oltre ad un'ottima gastronomia frutto di una fusion della nostra dieta meditterranea con altre culture gastronomiche.

E poi, il 5 settembre, il tanto atteso fischio d'inizio per Libera in Goal, torneo di calcio a 5 dedicato Antonio Landieri, vittima innocente di camorra, organizzato da Vo.di.Sca. Libera, Get Up e Legalité, Associazione "Dream Team donne in rete” e Scuola Calcio Arci Scampia presso i campi Scuola Calcio Arci Scampia.

Quattro giorni di sport, impegno civile e memoria, con un campeggio resistente nel cuore del quartiere, con i ragazzi provenienti da ogni parte d'Italia.

Torneo di calcio a 5 amatoriale con squadre obbligatoriamente miste e auto arbitraggio, dove ognuno si prende la responsabilità di essere corretto, leale. Un torneo di calcetto dove il pallone diventa strumento di formazione, riflessione.

Quanta energia vitale e bellezza è possibile incontrare a Scampia. Quante belle persone dedicano la loro vita ai giovani e a quanti non vogliono arrendersi ad un destino ereditato ma non ineluttabile.

Abbiamo visto tanto sport, divertimento, sano agonismo, ma soprattutto tanta voglia di fare la differenza, di essere cittadini un pò più consapevoli che la “giustizia”, la “bellezza” e le “pari opportunità” devono nascere dalle nostre coscienze e dal nostro Impegno nel “pretenderle”, nel “costruirle”.

Grazie Scampia per questa esperienza, rimarrai scolpita nei nostri ricordi e nei nostri cuori e il prossimo anno saremo di nuovo con te, al tuo fianco per gridare con forza che tutti noi siamo cittadini del mondo, che il mondo ci appartiene e lo vogliamo come piace a noi con i colori della Pace. E se il mondo ci appartiene, ci appartieni anche tu Scampia, così come ora noi apparteniamo anche un po' a te.

* Settore Giustizia Minori Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
** Referente provinciale di Libera Napoli
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