Usiamo il bene confiscato, siamo più forti di chi tenta di sabotarci

di Aniello Zerillo
Lunedì 19 Settembre 2016, 13:03
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L’Associazione Nero e non solo! O.n.l.u.s è un’associazione che si occupa dal 1991 dei diritti degli immigrati e della promozione di una società interetnica e interculturale più equa e più giusta. Lottare per i diritti degli immigrati in Provincia di Caserta vuol dire lottare per la legalità. L’associazione Nero e non solo! O.n.l.us. è un circolo dell’Arci.

Nel 2010 l’associazione ha partecipato ad un bando promosso dalla società Agrorinasce Srl per la gestione di terreni confiscati alla camorra nel Comune di Santa Maria la Fossa (CE).

I terreni sono stati assegnati nel 2011 e dall’estate dello stesso anno su questi terreni si realizzano i Campi della Legalità in collaborazione con l’Arci, la Cgil, lo Spi CGIL e le altre categorie del sindacato.

I campi sono denominati “Terra di Lavoro e dignità” e sono inseriti nel programma dei campi Estate Liberi. I campi prevedono attività da realizzare sul bene confiscato durante le mattine e incontri di conoscenza del territorio e delle persone, delle organizzazioni e delle amministrazioni pubbliche che sono impegnate nel riscatto del territorio martoriato dalla presenza camorristica.

Quest’anno i volontari che sono arrivati da diverse parti d’Italia dal 24 luglio al 31 agosto sono stati impegnati nella realizzazione delle strutture per un allevamento di elicicultura.

L’associazione Nero e non solo! ha intenzione di costruire un impianto per la realizzazione di un allevamento di elicicultura su un bene confiscato. Quando sarà realizzato, sarà il primo allevamento di lumache su un bene confiscato e le lumache saranno vendute sia per l’alimentazione che per la produzione di bava per la realizzazione di prodotti di cosmesi.

Durante l’ultimo campo di quest’anno, dopo aver seminato, abbiamo iniziato ad irrigare e … tra il pomeriggio del 23 agosto e le 8,00 del 24 agosto qualcuno ha dato fuoco al pozzo, distruggendo parzialmente l’impianto d’irrigazione. Quando i volontari sono arrivati sul bene confiscato, hanno trovato i tubi di politilene e la corda che sorreggeva la pompa interamente bruciati insieme alle sterpaglie in una zona non coltivabile. “La pompa è caduta nel pozzo e non potremo irrigare”, questo è stato il primo pensiero… ma non ci siamo persi di coraggio e dopo vari tentativi siamo riusciti a recuperare la pompa, limitando i danni a poche centinaia di euro. In due giorni abbiamo risistemato e ricominciato ad irrigare.

Il lunedì successivo c’è stata una grande iniziativa di solidarietà in C.g.i.l. a Caserta, durante la quale è stato presentato il libro “Ali Spezzate” di Paolo Miggiano della Fondazione P.o.l.i.s., che ci ha seguito durante tutti i campi di quest’anno.

La scorsa settimana è stato tagliato il cavo elettrico che alimenta la pompa e sono stati rubati 60 metri di cavo elettrico. Anche quest’ennesimo tentativo di fermare l’irrigazione non ci ha scoraggiato e anche questa volta abbiamo risistemato e ripreso ad irrigare.

Questi tentativi di intimidazione non ci hanno fermato e non fermeranno il nostro lavoro e il nostro impegno.

Allevare lumache su un bene confiscato è il progetto che ci vedrà impegnati per il prossimo futuro. Un allevamento di lumache per dare frutti ha bisogno di tempo e di lavoro costante. Non saranno questi episodi e questi tentativi a farci rinunciare alla realizzazione del nostro progetto. È necessario però che ci sia l’attenzione e la vicinanza di tutti quelli che si impegnano quotidianamente per il riscatto del territorio. La vicinanza dell’attuale amministrazione di Santa Maria La Fossa con il Sindaco Antonio Papa è per noi fondamentale per pensare di poter realizzare i nostri progetti e per dare un segno tangibile di cambiamento.

I volontari quest’anno sono stati impegnati nella realizzazione di una recinzione esterna in lamiere zincate e nella predisposizione dei recinti interni di riproduzione. Il lavoro è stato duro e vederlo proseguire giorno per giorno ci ha riempito di soddisfazione. Arrivare sul campo e vedere in parte l’impianto d’irrigazione distrutto ci ha fatto piombare in uno stato di sconforto. I volontari che subito si sono messi a lavoro e ci hanno invitato a non mollare e il sostegno immediato sia dal territorio che da tutti quelli che in questi anni ci hanno conosciuto ha fatto il resto.

Il lavoro per completare le strutture dell’allevamento è ancora lungo, ma abbiamo intrapreso questo cammino e grazie al sostegno di tutti andremo avanti.

Non è la prima volta che ci confrontiamo con un incendio doloso. Successe anche alla nostra sede nel marzo del 1999 e come abbiamo continuato allora continueremo anche oggi.

* Presidente Associazione Nero e Non Solo Onlus
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