Anticorruzione, M5S e Lega divisi: stallo sui fondi ai partiti

Anticorruzione, M5S e Lega divisi: stallo sui fondi ai partiti
Venerdì 16 Novembre 2018, 17:34 - Ultimo agg. 17:52
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È stallo sulla norma per i contributi a partiti e fondazioni contenuta nel ddl anticorruzione, e potrebbero nascere nuove tensioni all'interno della maggioranza gialloverde. Le commissioni di Affari costituzionali e Giustizia della Camera stanno esaminando il disegno di legge ma per protesta, dopo vari rinvii durante la giornata, i deputati del Pd hanno deciso che non torneranno in commissione.

«Non ci hanno dato spiegazioni sul rinvio», ha detto il dem Stefano Ceccanti dopo uno stop ai lavori ma «crediamo che la maggioranza si sia incartata». Il nodo dovrebbe essere il tetto per la contabilità semplificata cioè per i contributi dati a partiti e fondazioni, e in particolare su qual è il limite economico per cui è obbligatorio pubblicare il nome del donatore. Nella versione originale del disegno di legge, il tetto era 500 euro ma un emendamento presentato ieri sera dal M5s, l'ha portato a 2000 euro. Da quanto risulta all'opposizione, i 5 Stelle vorrebbero ora tornare alla cifra iniziale ma i leghisti non sono d'accordo, invocando il rispetto degli accordi.

«Con i 5 Stelle avevamo raggiunto un accordo, ieri sera, per alzare l'asticella da 500 a 2mila euro. Ma oggi si son tirati indietro. Non si sta in maggioranza così...», si sfoga con l'Adnkronos Igor Iezzi, capogruppo leghista in Commissione Affari Costituzionali. Il riferimento è l'emendamento - firmato dai relatori grillini Businarolo e Forciniti - all'articolo 7 del disegno di legge contenente «norme in materia di trasparenza e controllo dei partiti e movimenti politici».

«La maggioranza dimostra di non mantenere la parola data anche sulle cose più banali e che vanno avanti a dispettucci». Così il deputato Pd Gennaro Migliore commenta l'empasse su una norma legata al tetto sui
finanziamenti dati ai partiti. Secondo il Pd, c'è un problema interno ai 5Stelle che vorrebbero rimangiarsi l'emendamento presentato ieri sera (con il tetto dei 2000 euro, sotto i quali non c'è obbligo di pubblicare il nome del donatore) scendendo ai 500 euro inizialmente previsti e voluti dai 5S. «Forse non è andata giù la mediazione trovata sulla prescrizione», azzarda Migliore.

 
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