Il Presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è intervenuto in collegamento con Atreju, la manifestazione di Fratelli d'Italia - organizzata in genere a settembre e lanciata nel 1997 su proposta anche di Giorgia Meloni, allora ventenne di Azione giovani - che ha ripreso dopo due anni di stop. «Per me è davvero un grande piacere prendere la parola, per quando a distanza, in questa vostra bella manifestazione...». Il Cav elogia la kermesse promossa da Fdi: «Quella di Atreju è diventata una tradizione importante, un momento molto atteso della stagione politica. Un evento nel quale, come deve fare un grande partito, non rimanete chiusi in voi stessi, ma vi aprite ad un confronto a tutto campo con il mondo della politica, della cultura, dell'impresa, della società civile».
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Ancora una volta l'ex premier stigmatizza il cosiddetto teatrino della politica :«È proprio questo che deve fare la politica: confronto e non contrapposizione, dialogo non per annullare le differenze ma per rafforzare le proprie convinzioni ascoltando e comprendendo le ragioni dell'altro.
«Attendo di sapere quando potrò venire a firmare la vostra petizione per l'elezioni diretta del capo dello Stato», ha detto il Cavaliere. Sullo spirito dell'iniziativa della manifestazione, Berlusconi ha poi aggiunto: «Quest'anno la vostra festa è incentrata sul Natale, inteso non solo come festa religiosa ma come momento di identità collettiva. Una festa della gioia, una festa della vita, una festa della fiducia nel futuro, una festa che appartiene a tutti, una festa che definisce meglio di ogni altra la nostra identità di europei e di cristiani, proprio perché è una festa che si apre a tutti, che non esclude nessuno, che si basa sull'amore, si basa sulla fratellanza, si basa sulla condivisione» Così il Presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in collegamento con Atreju.
«Molte, troppe sono le imprese che non ce l'hanno fatta, molti sono i posti di lavoro venuti meno e la speranza di tanti giovani per l'avvenire si è vanificata. Penso soprattutto alle ragazze e ai ragazzi che in questi due anni hanno dovuto sacrificare una stagione decisiva per la crescita, per la formazione, per la ricerca di un posto di lavoro, per le esperienze di vita irripetibili che appartengono all'adolescenza e alla giovinezza. A loro a tutti loro dobbiamo restituire il futuro, la fiducia nel futuro e agli anziani, ai più fragili, dobbiamo garantire la sicurezza e la dignità che meritano. Alle imprese, a chi lavora, a chi produce ricchezza dobbiamo offrire le condizioni per lavorare con serenità. Questo significa meno pressione fiscale, meno vincoli burocratici, più certezza del diritto», ha aggiunto poi l'ex presidente del Consiglio.