Stefano Bonaccini: «Ha prevalso Elly, ora tocca a lei indicare la strada». Boschi (Iv): «Ora stagione interessante per riformisti»

Ha iniziato a fare politica giovanissimo nella sua Campogalliano dove abita ancora (un centro in provincia di Modena)

Stefano Bonaccini
Stefano Bonaccini
Domenica 26 Febbraio 2023, 23:25 - Ultimo agg. 23:40
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Il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha perso le primarie Pd contro Elly Schlein. Ha detto di aver chiamato la sua sfidante, di averle fatto i complimenti per «la responsabilità che assume da stasera».

«Ora tocca a lei indicare la strada», dice il governatore che era uscito vincitore dal voto dei circoli ma non ha superato il voto aperto del 26 febbraio. 

Aspirava a diventare il nuovo segretario del Pd e diceva di volere un nuovo Pd. Sintesi sua: un partito con meno puzza sotto il naso e dove ci sia voglia di consumare le scarpe.

Cosa vuol dire? Bonaccini chiedeva e auspicava una nuova classe dirigente, che è un po' il mantra di tutte le primarie e che in chiave bonacciniana vuol dire rilanciare il protagonismo degli amministratori dem che, secondo lui, hanno un pragmatismo che manca alle alte sfere del partito in questo momento. «Energia popolare per il Pd», questo il suo slogan. 

Ma non sarà così. «Mi metto a disposizione, sono pronto a dare una mano», ha detto Bonaccini che già in campagna elettorale aveva sottolineato che il partito non si sarebbe comunque spaccato nel caso lui non avesse vinto.

Bonaccini, chi è 

Papà camionista e mamma operaia tessile che ancora oggi fanno i volontari alla festa del Pd, Bonaccini è nato in un piccolo centro del Modenese (Campogalliano) 56 anni fa ed è il volto rassicurante della tradizione comunista dei buoni amministratori emiliano romagnoli. Quando si iscrive al partito non ha nemmeno vent’anni e da semplice militante scala tutte le posizioni amministrative: a 22 anni assessore alle politiche giovanili del suo Comune, poi nei primi a anni Diemila è assessore ai Lavori Pubblici a Modena e nel 2010 è eletto segretario regionale del Pd (mozione Bersani, che ha dichiarato di votare per Schlein). Nel 2014 vince le elezioni regionali contro il candidato leghista Alan Ferrari e diventa presidente dell'Emilia-Romagna. Questo è il suo secondo mandato come governatore: è stato rieletto nel 2020. Dal 2015 al 2021 è anche presidente della Conferenza delle Regioni seguendo da vicino il delicato rapporto tra Stato e Regioni durante la pandemia Covid. Nel percorso politico di Bonaccini c'è anche l'adozione della mozione Renzi che in questa campagna elettorale tutta interna i detrattori non hanno mancato di sottolineare. 

Da chi è sostenuto? Dal presidente della Campania Vincenzo De Luca e da quello pugliese Michele Emiliano, da Lorenzo Guerini, numero uno di Base Riformista, dal sindaco di Firenze Dario Nardella e dalla prodiana Sandra Zampa. E a scrutinio in corso è intervenuta sui social una ex dem e oggi iscritta a Italia Viva, Maria Elena Boschi, che twitta: «Si apre una stagione molto interessante per i riformisti». 

Passioni: calcio, lettura di saggi e biografie. Cantante preferito: Francesco De Gregori. Segni particolari: i suoi occhiali a goccia che tanto hanno fatto parlare del suo look rivisitato, dicono i maliziosi, in chiave hipster proprio per tentare l'assalto al partito nazionale. 

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