Calabria, Gino Strada in campo: «Accordo tra Emergency e Protezione civile». Gaudio rinuncia

Calabria, Speranza: «Strada darà importante contributo». Ma lui: «Io commissario? Nessuna proposta formale»
Calabria, Speranza: «Strada darà importante contributo». Ma lui: «Io commissario? Nessuna proposta formale»
Martedì 17 Novembre 2020, 14:41 - Ultimo agg. 18 Novembre, 09:53
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«Risolvere la questione Calabria in poche ore», dice Roberto Speranza ospite a CartaBianca. E dalla trasmissione condotta da Bianca Berlinguer, il ministro conferma definitivamente l'arrivo di Gino Strada: «Ritengo che il contributo di Gino Strada sarà importante per la Calabria», annuncia. Alla fine, infatti, è stato siglato un accordo di collaborazione tra Emergency e Protezione civile. A meno di 24 ore dalla nomina in Cdm, Eugenio Gaudio (ex rettore de La Sapienza) ha rinunciato all'incarico di commissario alla sanità calabrese. Si tratta del terzo commissario saltato nel giro di pochi giorni dopo Saverio CotticelliGiuseppe Zuccatelli. Il passo indietro del neo commissario alla Sanità è arrivato per «motivi personali».

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«Abbiamo approvato un decreto ad hoc per la sanità calabrese e ci sono finalmente strumenti che consentono di velocizzare la spesa di risorse, ma ora è necessario parlarsi in queste ore e individuare immediatamente una figura per la Calabria», spiega Speranza su Rai3. «Zuccatelli ha sempre fatto bene, poi è spuntato il video che ha provocato una reazione nella comunità calabrese e quindi abbiamo valutato per un'altra soluzione. Stamani per Gaudio è emersa questione familiare ma siamo impegnati per trovare una soluzione adeguata e valorizzare il decreto. Ora si tratta di risolvere la questione in poche ore».

Il fratello di Gaudio: «Non voleva lasciare Roma»

La nomina di Gaudio a commissario era stata «data per certa ma in realtà lui non aveva accettato», ha spiegato oggi Roberto Gaudio, fratello di Eugenio. «Noi avevamo dei dubbi - ha proseguito Roberto Gaudio all'Ansa - perché per mio fratello significava lasciare la sua vita a Roma e trasferirsi qui in Calabria».

L'accordo con Gino Strada

«Oggi pomeriggio - ha fatto sapere in serata Gino Strada attraverso i suoi canali social - abbiamo definito un accordo di collaborazione tra Emergency e Protezione civile per contribuire concretamente a rispondere all'emergenza sanitaria in Calabria.

Inizieremo domani mattina a lavorare a un progetto da far partire al più presto. Ringrazio il Governo per la stima che ha dimostrato per il lavoro di Emergency e le tante persone che ci hanno dato fiducia, offrendo da subito il loro sostegno».

I compiti di cui si occuperà a partire da domani Emergency sono la gestione degli ospedali da campo, il supporto all'interno dei Covid Hotel e nei punti di triage negli ospedali. Il coinvolgimento dell'associazione nel supporto alla regione Calabria é stato deciso nell'ambito di un accordo con il Dipartimento della Protezione Civile. «Considerando l'evoluzione della situazione epidemiologica in atto - dice il Dipartimento - si è ritenuto che l'Associazione Emergency possa contribuire a rispondere ad urgenti esigenze di assistenza socio-sanitaria alla popolazione».

Nel pomeriggio Strada aveva smentito le voci che lo volevano neo-commissario al posto di Zuccatelli. «Leggo che non sarei disponibile a fare il commissario in Calabria. Ribadisco - perché evidentemente serve farlo ancora - che non ho ricevuto nessuna proposta formale e che comunicherò personalmente le mie decisioni attraverso i canali ufficiali se ci sarà qualcosa di reale e concreto da comunicare. Mi sembra che la situazione sia già abbastanza difficile per i cittadini calabresi senza che diventi anche grottesca».

Lo sfogo di Spirlì

«È un momento di particolare imbarazzo. Deve finire questo commissariamento della sanità e soprattutto, adesso si può dimettere veramente il ministro Speranza», ha attaccato il presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì in una diretta facebook commentando la rinuncia di Gaudio. «Ho incontrato più volte Speranza - ha aggiunto - ed è una persona gradevolissima ma sta dimostrando un'imbarazzante incapacità di gestire la cosiddetta 'operazione Calabria'. Sembra che la sordità che in queste ore dimostrano a Roma stia veramente producendo una beffa oltre al danno e questo non lo merita nessun calabrese. Non lo meritano tutti quelli che sono a rischio assalto Covid. Non abbiamo ancora attivo un piano di contrasto al virus». 

La vicenda

Nella giornata di ieri, dopo una settimana di polemiche e di pressioni sul governo, il nodo sembrava essersi sciolto. Il commissario in pectore della sanità calabrese - che era ancora in attesa della formalizzazione della nomina - Giuseppe Zuccatelli si era fatto da parte a seguito di un invito esplicito in tal senso giunto dal ministro Speranza. Al suo posto il Consiglio dei ministri aveva perciò nominato il rettore uscente dell'università La Sapienza di Roma, medico originario di Cosenza. Ma il governo aveva anche ritagliato un ruolo (poi definito oggi con l'accordo di collaborazione con la protezione civile) per il fondatore di Emergency Gino Strada, il cui nome è stato sponsorizzato fortemente dalle Sardine e dal Movimento 5 Stelle. A Strada - che ha confermato la sua disponibilità a far parte della squadra che in Calabria sta fronteggiando le criticità dell'attuale emergenza sanitaria - era prevista una delega speciale. Strada, comunque, in una lettera aperta aveva tenuto a precisare che non ci sarebbe stato alcun tandem con Gaudio perché «questo tandem semplicemente non esiste».

Come era stata accolta la scelta

La soluzione scelta dall'Esecutivo per cercare di rimettere ordine nella martoriata sanità della regione, era stata sostanzialmente accolta con favore dagli ambienti politici di entrambi gli schieramenti, e anche dal presidente della Regione Nino Spirlì, che pur rinnovando la sua contrarietà al commissariamento in quanto tale, aveva visto nella nomina del calabrese Gaudio il recepimento da parte del governo delle «insistenti richieste» di avere una guida all'ufficio del commissario una delle tante eccellenze originarie della Calabria. Tuttavia la scelta di Gaudio - indagato dalla Procura di Catania nell'ambito di un'inchiesta su presunte irregolarità su concorsi accademici e per il quale il suo legale ha chiesto l'archiviazione - non aveva accontentato tutti. Anzi. A cominciare dal movimento delle Sardine. Ed anche settori dei 5 Stelle avevano accolto con freddezza, se non proprio con contrarietà la sua nomina.

Le reazioni

«Via Cotticelli, via Zuccatelli, ora via Gaudio. Attendiamo se ne vada Speranza», commenta il leader della Lega Matteo Salvini«E il risultato della gogna mediatica, che porta le persone designate a mandare tutti a quel paese e a ritirarsi», dice invece il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, commentando la rinuncia di Gaudio all'incarico.. «Non parlo tanto di Cotticelli - spiega il sindaco -, perché in quel caso la vicenda era più grave, ma Zuccatelli è stato penalizzato per una battuta, dopo la quale ha deciso di lasciar perdere». Per Abramo, «la rinuncia di Gaudio è sicuramente dipesa anche dalla pubblicazione della notizia sull'indagine a suo carico, nonostante essere indagati non significhi nulla, non si è ancora capito che un avviso di garanzia non significa colpevolezza, eppure scatta subito la gogna mediatica». 

L'ex commissario Cotticelli in commissione

«Ho preso visione del nuovo decreto Calabria e devo dire che molte delle indicazioni in esso contenute erano state già da me molte volte sollecitate al ministero, in quanto il periodo che io ho svolto in Calabria è stato caratterizzato da una profonda solitudine e da un'assoluta mancanza di mezzi e personale, con cui ho dovuto assolvere ai mei compiti, se si considera che la struttura commissariale era composta solo da me e da un sub commissario». Lo dichiara l'ex commissario ad acta per la sanità della Calabria, Saverio Cotticelli, in audizione alla Camera in Commissione Affari sociali. «Tutto il supporto di personale amministrativo, di mezzi, doveva essere fornito dalla Regione Calabria, nell'ambito della leale collaborazione fra Governo e Regione - sottolinea - In questo contesto ambientale, due persone da sole hanno dovuto operare in condizioni davvero proibitive».

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