Capodanno all'estero, si può: quarantena e tamponi, le regole per rientrare in Italia

Spostarsi è consentito, pur rispettando la normativa e le restrizioni una volta che si rientra in patria

Capodanno all'estero, si può: quaratena e tamponi, le regole per rientrare in Italia
Capodanno all'estero, si può: quaratena e tamponi, le regole per rientrare in Italia
Domenica 26 Dicembre 2021, 13:39 - Ultimo agg. 27 Dicembre, 23:02
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Si può fare una vacanza fuori dai confini del Paese? Insomma si può andare all'estero per capodanno e poi rientrare in Italia? La risposta è affermativa. Anche se poi ci sono delle differenze, per poter rientrare a casa, in Italia, per i connazionali che decidono di trascorrere quale giorno fuori dal Bel Paese. Le differenze più marcate, al rientro in patria, ci sono se si decide di trascorrere un soggiorno di svago in Europa o fuori dal Continente. Ad ogni modo il ministero della Salute ha stilato 4 elenchi che disciplinano tassativamente l'arrivo in Italia, sia degli italiani che dei turisti consultabile sul sito messo a disposizione dei viaggiatori.

Le differenze tra Paesi

Il primo elenco, A, include due stati, il Vaticano e la Repubblica di San Marino. «Per questi Paesi - si legge sul sito del ministero della Salute - non è prevista nessuna limitazione né l’obbligo di dichiarazione tramite il Passenger Locator Form.

Le certificazioni di: vaccinazione o guarigione emesse dalle rispettive autorità sanitarie competenti sono a tutti gli effetti equivalenti a quelle Italiane e quindi possono essere usate, qualora necessario, sul territorio Italiano. Tali certificazioni possono essere esibite in formato cartaceo o digitale».

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L'elenco C disciplina l'arrivo dai Paesi Ue. Ebbene gli spostamenti da e per questi Paesi possono avvenire liberamente per qualsiasi motivazione, quindi anche per turismo. «La normativa - compare sempre sul sito - prevede che all’ingresso in Italia sia obbligatorio compilare prima della partenza il Passenger Locator form e presentarlo a chiunque deputato ai controlli». Oltre a ciò è necessario "presentare la Certificazione verde COVID-19 o altra certificazione equipollente in una delle seguenti lingue: italiana, inglese, francese, spagnola o tedesca; la Certificazione deve attestare una delle seguenti condizioni aver completato il ciclo vaccinale prescritto anti-SARS-CoV-2, oppure esser guariti da COVID-19 (la validità del certificato di guarigione è pari a 180 giorni dalla data del primo tampone positivo). Infine bisogna anche effettuare «un tampone molecolare nelle 48 ore prima dell’ingresso in Italia e il cui risultato sia negativo, o ad un tampone antigenico nelle 24 ore prima dell’ingresso in Italia e il cui risultato sia negativo. I minori al di sotto dei 6 anni sono esentati dall’effettuare il tampone pre-partenza».

 

Niente tampone? Isolamento fiduciario di 5 giorni

Infine, per coloro che fanno ingresso in Italia senza aver presentato contestualmente sia il tampone sia il certificato di vaccinazione o di guarigione valido, è previsto un isolamento fiduciario di 5 giorni da trascorrere in una casa indicata nel Passenger Locator Form e infine sottoporsi al termine dell’isolamento ad un ulteriore tampone molecolare o antigenico. Questi sono i Paesi indicati nell'elenco C: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Andorra e il Principato di Monaco.

L'elenco D

Per quanto concerne i Paesi inseriti nell'Elenco D ( Argentina, Australia, Bahrain, Canada, Cile, Colombia, Giappone, Indonesia, Israele, Kuwait, Nuova Zelanda, Peru', Qatar, Ruanda, Arabia Saudita, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, compresi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale e basi britanniche nell'isola di Cipro ed esclusi i territori non appartenenti al continente europeo, Repubblica di Corea, Stati Uniti d'America, Emirati Arabi Uniti, Uruguay, Taiwan, Regioni Amministrative speciali di Hong Kong e Macao) è necessario sottostare ai seguenti obblighi per l’ingresso in Italia: compilare il Passenger Locator Form – Modulo di localizzazione digitale - prima dell’ingresso in Italia. Sottoporsi a tampone molecolare effettuato nelle 72 ore prima dell’ingresso in Italia e il cui risultato sia negativo; ovvero ad un test antigenico nelle 24 ore prima dell’ingresso in Italia il cui risultato sia negativo.

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Nel caso di ingressi da UK e Irlanda del Nord e dalle isole il tampone molecolare deve essere fatto entro le 48 ore antecedenti all’ingresso in Italia. E ancora: presentare contestualmente al vettore all’atto dell’imbarco e a chiunque sia deputato ad effettuare i controlli la Certificazione verde COVID-19, o certificato equivalente, che attesti il completamento del ciclo vaccinale. Le persone che hanno soggiornato o transitato, nei quattordici giorni antecedenti all'ingresso nel territorio nazionale, in Canada, Giappone e Stati Uniti d'America, possono, altresì, esibire la Certificazione verde COVID-19 di avvenuta guarigione ovvero la certificazione rilasciata dalle autorità sanitarie competenti attestante l'avvenuta guarigione. Tali certificazioni possono essere esibite in formato digitale o cartaceo. L'isolamento fiduciario di 5 giorni è previsto per chi non presenta tampone e certificazione di avvenuta vaccinazione. In questo caso si dovrà raggiungere il luogo in cui si dovrà fare la mini quarantena, da indicare nel Passenger Locator Form, con un mezzo privato e poi sottoporsi a tampone.

I Paesi dell'Africa

Le limitazioni più stringenti riguardano i viaggiatori che provengono dai Paesi inclusi nell'Elenco E: Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Malawi, Mozambico, Namibia, Eswatini. «L’ingresso in Italia da questi Paesi - si legge sul sito del Ministero della Salute - non necessita di alcuna autorizzazione da parte del Ministero della Salute ma è consentito solo per specifici motivi: lavoro, salute, studio, assoluta urgenza, rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza». Gli italiani possono rientrare ma devono effettuare un tampone molecolare nelle 72 ore precedenti all’ingresso e poi effettuare la quarantena di 10 giorni.

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