Conte apre al Pd, ma poi fa dietrofront: «Con loro non potremmo nemmeno sederci al tavolo»

il leader pentastellato è tornato a parlare dei mesi del Conte II e delle prospettive di campo largo, pre e post elettorali

Conte apre al Pd, ma poi fa dietrofront: «Con loro non potremmo nemmeno sederci al tavolo»
Domenica 21 Agosto 2022, 19:16 - Ultimo agg. 22 Agosto, 00:01
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Pareva essersi aperto uno spiraglio per un ritorno al dialogo tra Movimento 5 stelle e Partito democratico, ma la porta è presto tornata chiusa. Ci ha pensato Giuseppe Conte a movimentare la giornata di campagna elettorale con uno scatto in avanti e un rapido dietrofront. Ospite di Lucia Annunziata, a Mezz'ora in più, il leader pentastellato è tornato a parlare dei mesi del Conte II e delle prospettive di campo largo, pre e post elettorali. Quando la giornalista gli ha chiesto se ci fossero possibilità di un ritorno di fiamma post elettorale con i dem, l'ex premier ha risposto così: «In politica pensare di governare da soli, io me lo auguro, è improbabile. Una prospettiva di lavorare domani con altre forze politiche come il Pd ci può stare».

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Conte: «Il mio pensiero è stato travisato»

Certo, Conte aveva anche aggiunto ex-post le dovute precisazioni: «Però dico al Pd e ai nostri elettori: le delusioni maturate ci rendono ancora più prudenti e intransigenti», ma la cosa pareva somigliare a una dichiarazione di intenti inviata al Nazareno.

Dove, tra l'altro, esiste una nutrita schiera di nostalgici dell'alleanza giallo-rossa, avendo le due forze politiche investito tempo e sacrifici nella costruzione di quell'intesa che ancora oggi esiste e resiste su molti territori in giro per il Paese: da Napoli alla Sicilia, dove il campo largo correrà assieme per le prossime regionali, tra Pd e 5 stelle un accordo persiste fuori dalla bagarre elettorale nazionale.

 

A rinforzare il carico di una possibile intesa rinnovata ci si è messo anche l'incontro televisivo tra Conte e Roberto Speranza che, ospite successivo di Lucia Annunziata, ha dato vita a un siparietto estremamente amichevole con il presidente dei 5 stelle. La suggestione di un ritorno al passato è durata però poco più di un paio d'ore. Fuori dal salotto televisivo, quando già il resto del mondo politico aveva cominciato a ricamare attorno a un possibile ricongiungimento, ci ha pensato lo stesso Conte a smorzare gli entusiasmi. E lo ha fatto con un inequivocabile post su Twitter, nel quale ha decisamente invertito marcia rispetto alle precedenti dichiarazioni: «Mi spiace deludere qualche titolista, qualche giornale, ma credo che il mio pensiero sia stato forzato e travisato - scrive l'ex premier -. Nelle condizioni attuali con i vertici nazionali del Pd folgorati dell'agenda Draghi non potremmo nemmeno sederci al tavolo». Colpa di qualche cronista troppo ardito e di qualche commentatore malizioso, per il leader 5 stelle. Le porte del campo largo rimangono chiuse. Fino alla prossima puntata.

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