Coprifuoco alle 22, ecco le regole. Speranza: «Rientro a casa alle 22, se condizioni si cambierà»

Coprifuoco alle 22, ecco le regole. Speranza: «Rientro a casa alle 22, se condizioni si cambierà»
Coprifuoco alle 22, ecco le regole. Speranza: «Rientro a casa alle 22, se condizioni si cambierà»
Domenica 25 Aprile 2021, 15:24 - Ultimo agg. 19 Febbraio, 02:04
4 Minuti di Lettura

Coprifuoco e vaccini. Dà messaggi positivi il ministro della Salute Roberto Speranza, ospite di Mara Venier a Domenica In. «I vaccini ci proteggono dalla stragrande maggioranza delle varianti, poi ci sono studi in corso su alcune di queste varianti e ancora gli approfondimenti non ci danno una certezza assoluta, ma già altri vaccini sono allo studio. Dove si riscontrano elementi di maggior debolezza nella capacità di contrasto alle varianti le compagnie farmaceutiche, gli scienziati, la comunità scientifica internazionale è già al lavoro per costruire nuovi vaccini che ci mettano nelle condizioni di superare anche queste varianti».

Letta, lite con Salvini sul coprifuoco: «Riaperture? Se sbagliamo salta l'estate»

Il tema del coprifuoco

Sul tema del coprifuoco Speranza ha parlato sempre a Domenica In. «Da domani tante attività riprenderanno e una parte larga del Paese andrà in zona gialla.

Però vogliamo fare un passo per volta per non tornare indietro: l'orario delle 22 ci consente di ridurre la mobilità ed è una scelta che il governo ha deciso di fare dentro una cornice di prudenza. Domani facciamo un primo passo e diamo un segnale di ripartenza e poi monitoriamo settimana per settimana». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Domenica in su Rai1. «Se ci saranno le condizioni sarò il più felice di tutti a fare altri passi avanti, sul coprifuoco e altre misure», ha aggiunto.

Il sottosegretario all'Interno contro la Gelmini

Ma sul coprifuoco la polemica è violemnta. Oggi l'intervista del ministro Gelmini al Messaggero in cui ha sostenuto che chi va a cena fuori può rimanere al tavolo fino alle 22 e poi tornare a casa. IUl Viminale ha precisato la situazione, con l'intervento del sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia. «Sono tra quelli che auspicavano il coprifuoco alle 23 ma la cabina di regia, dove siedono i rappresentanti di tutti i partiti, ha deciso per le 22. La legge e la circolare del Viminale è chiara e prevede il ritorno a casa alle 22 anche per chi cena all'aperto. Evitiamo pertanto interpretazioni personali che possono ingenerare confusione tra i cittadini e mettere in difficoltà le forze dell'ordine». E aggiunge. «Se c'è qualcosa da dire sugli aspetti di sicurezza - aggiunge Sibilia - non è il caso lo faccia il Ministro degli Affari regionali. In Italia l'unica voce credibile e autorità competente in questo senso è quella del Ministro dell'Interno. La regola del quindi coprifuoco prevede quindi il rientro alle 22 presso la propria abitazione.

L'Italia verso le riaperture

Un giorno importante quello di domani per l'Italia. È finalmente arrivata la data tanto attesa delle riaperture. Il mnistro della Salute Speranza invita al buon senso e al rispetto delle regole: «Domani facciamo un primo passo. Monitoriamo settimana per settimana, se ci saranno le condizioni, io sarò il più felice di tutti a fare ancora dei passi avanti sul coprifuoco come su ogni altra misura, perché il nostro obiettivo è far ritornare la vita che avevamo prima di questo Covid, però si può fare quando ci sono le condizioni e i passi vanno fatti con prudenza, con cautela, altrimenti rischiamo di tornare indietro. Questo è lo spirito che ci anima e l'evidenza scientifica sarà sempre quella che ci guiderà nelle scelte che compiremo». 

Locatelli, verifica sul coprifuoco a metà maggio

La verifica sul coprifuoco sarà fatta a metà maggio. «È il tempo minimo - ha detto il presidente del Css Franco Locatelli a 'Mezzora in più' su Rai3 - per vedere che impatto hanno sulla curva epidemiologica una serie di scelte che hanno avuto il merito di tutelare la salute pubblica e venire incontro al disagio sociale e alla sofferenza economica». Il coprifuoco è dunque una scelta «condivisibile. Se avremo dati positivi - ha aggiunto - nessuno ha il gusto sadico di restringere i movimenti. La scelta che è stata fatta è quella di mantenere il controllo su quelle che sono occasioni di socialità che possono determinare rischi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA