Covid, risarcimenti doppi per chi ha chiuso e graduali per gli altri

Covid, risarcimenti doppi per chi ha chiuso e graduali per gli altri
Covid, risarcimenti doppi per chi ha chiuso e graduali per gli altri
di Luca Cifoni
Martedì 27 Ottobre 2020, 00:10 - Ultimo agg. 12:09
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Aiuti raddoppiati per i settori che hanno subito chiusure totali, confermati o incrementati per gli altri. Il decreto di sostegno all’economia, pensato per accompagnare le nuove restrizioni imposte con l’ultimo Dpcm, dovrà aspettare almeno la giornata di oggi per essere approvato in Consiglio dei ministri: il governo intende confrontarsi nelle prossime ore con le categorie interessate. E ieri sera i ministri Gualtieri e Patuanelli hanno illustrato i contenuti ai capigruppo di maggioranza. Ma il provvedimento è sostanzialmente definito, con la conferma della scelte di includere nello stesso pacchetto i ristori automatici alle imprese, le misure fiscali, il prolungamento della cassa integrazione almeno a fine anno, le indennità per stagionali e lavoratori dello sport e dello spettacolo, una ulteriore rata del reddito di emergenza ed anche una riedizione del bonus centri storici. Il valore finanziario complessivo si aggira sui 5 miliardi, che l’esecutivo conta di ricavare dalle risorse già rese disponibili quest’anno e non utilizzate, in modo da non tornare in Parlamento per far approvare un nuovo scostamento di bilancio.

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I benefici

Dunque i maggiori benefici dovrebbero andare a discoteche, cinema, teatri, palestre, sale Bingo e altre strutture costrette a chiudere del tutto i battenti.

A loro sarà riconosciuta con bonifico dell’Agenzia delle Entrate una somma doppia rispetto a quella che avevano percepito a giugno, con la prima operazione “fondo perduto” disposta dal decreto Rilancio. L’importo verrebbe invece confermato al 100 per cento per chi è andato incontro ad una diminuzione pur se significativa della propria attività, come i bar e i ristoranti costretti a chiudere alle 18. La classificazione avverrà in base ai codici Ateco. In tutti questi casi comunque non ci sarà bisogno di alcuna particolare formalità, e non bisognerà dimostrare di aver subito una perdita di fatturato: va ricordato che proprio nel giugno scorso il contributo consisteva in un indennizzo tra il 10 e il 20 per cento del calo dei ricavi, con importi minimo fissato a 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 per gli altri. L’altra volta c’era un limite di fatturato fissato a 5 milioni, mentre ora potranno fare richiesta (ma appunto partendo da zero) anche le aziende che superano questa soglia, sempre che appartengano ai settori coinvolti nelle restrizioni del Dpcm. Sarà però previsto un tetto massimo all’importo dell’indennizzo, intorno ai 150 mila euro.

In queste ore poi è in corso il pressing di alcune categorie come quella degli alberghi, che sulla carta non sono interessate da limitazioni di orario ma sperimenteranno di sicuro un’ulteriore contrazione del giro d’affari. Anche il turismo, insieme alla ristorazione e al settore dello spettacolo, dovrebbe essere incluso nella cancellazione della seconda rata Imu, in pagamento a dicembre, dopo, l’analogo intervento adottato a giugno. E nel provvedimento potrebbe trovare posto (per un importo di 500 milioni) una nuova erogazione del “bonus centri storici” destinato agli esercenti danneggiati dal calo del flusso turistico. Per gli affitti commerciali il nuovo credito d’imposta riguarderà due mensilità. Ci sono poi i sostegni che andranno ai lavoratori. Per la cassa integrazione l’idea è inserire nel decreto legge in arrivo un’estensione di sei settimane (in questo caso a beneficio di tutti i settori economici, pur se con condizioni differenziate in base all’andamento delle attività). Così si arriverà a fine anno, mentre le successive dodici settimane saranno verosimilmente inserite nella legge di Bilancio.

La mensilità

Sussidi specifici (compresi tra gli 800 e i 1.000 euro) arriveranno ai lavoratori dello sport e dello spettacolo che non rientrano nella cassa integrazione e agli stagionali. Mentre una nuova mensilità del reddito di emergenza verrà incontro ai nuclei familiari più in difficoltà, che non ricevono altri aiuti.
 

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