Crisi, la diretta. Conte si è dimesso. Attacco a Salvini: «È senza coraggio». Consultazioni da domani alle 16

Crisi di governo, diretta. Conte: «Vado a dimettermi al Colle. Da Salvini crisi per interessi personali». Il vice premier: «Rifarei tutto»
Crisi di governo, diretta. Conte: «Vado a dimettermi al Colle. Da Salvini crisi per interessi personali». Il vice premier: «Rifarei tutto»
Martedì 20 Agosto 2019, 13:54 - Ultimo agg. 21 Agosto, 08:03
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Il premier Giuseppe Conte si è dimesso aprendo la crisi di governo. Dopo il suo intervento al SenatoConte si è recato al Quirinale per rimettere l'incarico nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Le consultazioni, ha reso noto il Colle, inizieranno domani alle 16 e dureranno due giorni: nell'attesa il capo dello Stato ha chiesto a Conte di curare gli affari correnti. I "big" saliranno al Colle nella giornata di giovedì: alle 11 Mattarella vedrà la delegazione del Pd, alle 12 Forza Italia, alle 16 la Lega e alle 17 il M5S. 

Il dibattito al Senato. Il dibattito, durato oltre tre ore, si è aperto con un discorso di 48 minuti nel quale Conte ha affermato che l'azione dell'esecutivo gialloverde si interrompe qui. «Rifarei tutto», è stata la replica del vice premier, Matteo Salvini, che ha ascoltato il presidente del Consiglio seduto accanto a lui sui banchi del governo per andare poi a replicare dal suo scranno di senatore. In serata la Lega ha ritirato la mozione di sfiducia al premier. All'uscita dal Senato, però, Matteo Salvini è tornato a parlare di «inciucio» tra M5S e Pd e di «insulti» che gli sarebbero stati rivolti da Conte. 

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Ore 20.10 Conte riprende la parola al termine del dibattito. E torna ad attaccare Salvini in merito al concetto di "leale collaborazione" nel Governo. «Ritiro della sfiducia? Se a Salvini manca il coraggio di assumersi le sue responsabilità me lo assumo io», ha detto appena prima di salire al Quirinale. «È evidente che la responsabilità della crisi porta visibile la sua firma». Conte ha parlato a lungo anche dell'immigrazione«Questo governo ha avuto la capacità di affrontare il problema in termini più ampi e più complessi. Non rinnego nulla delle azioni di governo. Sul decreto sicurezza bis l'impianto approvato è equilibrato».

Conte ha insistito sul concetto di "leale collaborazione" nel Governo: «io ho parlato poco ma l'ho fatto perché in virtù di questo concetto ho cercato di evitare di partecipare alla quotidiana polemica politica». Sul ritiro della mozione di sfiducia da parte della Lega: «Se amiamo le istituzioni e i cittadini abbiamo il dovere della trasparenza. Impegnarsi in una manovra economica non è la stessa cosa che impegnarsi su una competizione elettorale. Prendo atto che il leader della Lega Matteo Salvini ha stentato a comprendere i comportamenti di leale collaborazione e ha mancato ad assumersi la responsabilità dei suoi comportamenti». 

Ore 19.28 La Lega ha ritirato la mozione di sfiducia al Senato presentata a suo tempo nei confronti del governo Conte. Lo apprende l'Ansa da qualificate fonti di maggioranza. La Lega ha deciso di ritirare la risoluzione per la sfiducia a Conte per due ragioni: la prima è che non avrebbe senso dopo aver ascoltato il premier annunciare le dimissioni. La seconda, perchè avendo aperto uno spiraglio a lavorare assieme per completare le riforme, sarebbe stato incoerente presentarla, prima di aspettare la replica del premier. Lo fanno sapere fonti della Lega.

Ore 18.44 «Ho scoperto che Conte non mi sopportava da mesi, da una vita...francamente mi è dispiaciuto scoprirlo oggi». Così Salvini in diretta su Facebook. «Mi viene come il dubbio che qualcuno stesse lavorando a un inciucio con il Pd da mesi, è m'è venuto da quando hanno votato Ursula».

Ore 18.06 «Salvini la sua scelta l'ha già fatta. Chiedendo di tornare al voto non vuole più governare con il M5S. Chiedendo di sfiduciare Conte non vuole più questo governo. Quindi si dimetta e basta o ha paura di perdere la poltrona?». Lo sottolineano fonti del M5S replicano alle parole di Salvini che ha proposto di completare le riforme prima di tornare al voto.

Ore 17.27 «Giuseppe Conte utilizza parole auliche per nascondere l'obiettivo reale: difendere le poltrone del Movimento 5 Stelle. Non si può invocare il rispetto della Costituzione e poi tramare per un osceno governo Cinquestelle-Pd che ha come unico obiettivo quello di impedire agli italiani di esercitare la loro sovranità, prevista dall'articolo 1 della Costituzione. Andremo dal Presidente Mattarella a ribadire che Fratelli d'Italia non c'è per nessun inciucio: chiediamo elezioni subito, perché dalle elezioni può nascere un governo forte e coeso, capace di difendere gli interessi italiani». È quanto dichiara il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

Ore 17.05 «Alcuni errori gravi in questi anni di governo ci sono stati, sicuramente li vogliamo correggere». Così il capogruppo Pd al Senato Andrea Marcucci rispondendo ai giornalisti sulle condizioni di un accordo con M5S, «condizioni programmatiche, nell'interesse del Paese», le ha definite il renziano Marcucci.

Ore 16.37 Le parole di Conte sono «da apprezzare» ma c'è il «rischio di una autoassoluzione». Per questo «qualsiasi nuova fase politica non può non partire dal riconoscimento di questi limiti strutturali di quanto avvenuto in questi mesi». Lo dichiara in una nota il Segretario del Pd Nicola Zingaretti.

Ore 16.30 Interviene in Senato l'ex premier Matteo Renzi. «Non si è mai votato in autunno, c'è da evitare l'aumento dell'Iva e serve un governo non perché noi ci vogliamo tornare ma perchè l'aumento dell'Iva porta crisi dei consumi non è un colpo di Stato cambiare il governo ma un colpo di sole aprire la crisi ora ora, questo è il Parlamento non il Papeete», ha detto Renzi.

Ore 16.29 Nell'Aula del Senato sventola il Rosario. Lo sventolano il senatore della Lega Simone Pillon e il ministro degli affari europei Lorenzo Fontana durante l'intervento di Salvini nella parte sul rosario. E' bagarre, con un senatore del Pd che al leader della Lega urla «mostraci le stimmate», mentre la presidente Elisabetta Alberti Casellati ricorda che non è consentito esporre in Aula simboli religiosi. Intanto Monica Cirinnà espone un cartello su cui si legge qualcosa sul Mojito e un altro con la scritta: «La più bella notizia per tutti, non sei più ministro in spiaggia».

Ore16.02 Replica di Salvini al premier.

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Ore 15.58 Lungo applauso per il premier alla fine del suo discorso in Senato. In piedi i senatori del M5s e delle opposizioni mentre la Lega si è dissociata. I ministri del Carroccio sono rimasti immobili. Salvini e Conte si sono sussurrati qualcosa, nascondendosi le bocche con le mani per evitare che il loro labiale venisse intercettato. Nessuna stretta di mano fra i due. Tra Conte e il sottosegretario Giancarlo Giorgetti c'è stata una calorosa stretta di mano.

«La crisi in atto compromette inevitabilmente l'azione del governo che qui si arresta, ma c'è molto da operare», ha detto il premier. «Alla fine di questo dibattito mi recherò dal presidente della Repubblica per dimettermi», ha aggiunto. «La decisione della Lega che ha presentato la mozione di sfiducia e ne ha chiesto l'ìimmediata calendarizzazione oltreché le dichiarazioni e comportamenti, chiari e univoci, mi impongono di interrompere qui questa esperienza di governo», ha proseguito Conte.

«Ora il presidente della Repubblica guiderà il Paese in questo passaggio delicato. Colgo l'occasione per ringraziarlo per il sostegno che mi ha dato», ha affermato il premier.

«Chi ha compiti di responsabilità dovrebbe evitare di accostare agli slogan politici i simboli religiosi. Sono episodi di incoscienza religiosa che rischiano di offendere il sentimento dei credenti e di oscurare il principio di laicità alla base dello Stato moderno», ha detto Conte.

«Se avessi accettato di venire qui al Senato per riferire sulla vicenda russa che oggettivamente merita di essere chiarita anche per i riflessi sul piano internazionale...», ha affermato il premier. 

«Quando il presidente del consiglio si presenta in aula per rendere una informativa richiesta dal parlamento stesso», come avvenuto per i presunti fondi russi alla Lega, «il rispetto delle istituzioni vorrebbe che si rimanesse in Aula ad ascoltarlo e non c'è ragione che giustifichi l'allontanamento», ha detto Conte rivolgendosi agli «amici del Movimento Cinque Stelle».

«Ho cercato in questi 14 mesi di indirizzare la politica dell'Italia lungo un percorso di europeismo critico. Ho evitato per due volte la procedura di infrazione dell'Italia che sarebbe stata dannosa e anche per la designazione della presidenza della commissione Ue l'Italia ha svolto un ruolo decisivo. Sforziamoci di cogliere le opportunità piuttosto che contrastare in modo sterile compromettendo i nostri interessi nazionali», ha affermato Conte.

Ore 15.45 Salvini resta in silenzio mentre il premier snocciola il cahiers des doleances in aula al Senato, e quando dai banchi della sinistra e del Pd si sottolineano alcuni passaggi dell'intervento del presidente del Consiglio,
platealmente Salvini fa segni con la mano, come a tirare un filo in orizzontale con il pollice e l'indice, una riga idelae nel vuoto con due dita a indicare una sorta di "come volevasi dimostrare". Più forte il dissenso sull'uso dei simboli religiosi: platealmente il vice premier alza le braccia a V. Poi si agita sulla poltrona. E Conte gli mette una mano sulla spalla e gli dice «Caro Matteo...».

Tu che «ispiri la tua azione alle concezioni sovraniste, permettimi di richiamare il pensiero di un sovrano illuminato, Federico II di Svevia», per il quale anche il potere del sovrano non si deve levare al di sopra della legge, ha detto il premier rivolgendosi a Salvini. «Non abbiamo bisogno di persone e uomini con pieni poteri ma che abbiano cultura istituzionale e senso di responsabilità».

«In coincidenza dei più importanti Consigli europei non sei riuscito a contenere la foga comunicativa creando un controcanto politico che ha generato confusione», ha affermato il premier rivolto a Salvini.

«Se tu avessi mostrato cultura delle regole l'intera azione di governo ne avrebbe tratto giovamento. Ci sono stati molti episodi che riservatamente e pubblicamente ti ho fatto notare, come ad esempio ti avevo detto di indicarmi i delegati della Lega per i lavori per approntare la finanziaria ma ho atteso due mesi», ha continuato il premier.

«Non abbiamo bisogno di persone e uomini con pieni poteri, ma che abbiano cultura istituzionale e senso di responsabilità», ha affermato il premier. «Le crisi di governo, nel nostro ordinamento, non si affrontano e regolano nelle piazze ma nel Parlamento. In secondo luogo, il principio dei pesi e contrappesi è fondamentale perché sia garantito l'equilibrio del nostro sistema e siano precluse vie autoritarie».

Ore 15.36. L'applauso dei senatori M5S si è aggiunto a quello dei senatori del Pd e di Leu quando il presidente del Consiglio ha detto di essere preoccupato dall'appello alle piazze di Salvini. Il leader della Lega tiene la testa china su un foglio su cui verga copiosi appunti. Proseguono invece le contestazioni dei senatori della Lega contro il presidente del Consiglio che nel suo discorso non risparmia critiche a Salvini, e a ogni critica applausi scroscianti del M5s. Gli applausi della Lega invece arrivano quando Conte dice che bisogna «far votare i cittadini».

«Il Paese ha urgente bisogno che siano completate le misure per favorire la crescita economica e gli investimenti. Abbiamo predisposto vari strumenti che con questa incertezza rischia di non essere valorizzati. Caro ministro dell'Interno, promuovendo questa crisi di governo ti sei assunto una grande responsabilità di fronte al Paese. Ti ho sentito chiedere "pieni poteri" e invocare le piazze a tuo sostegno, questa tua concezione mi preoccupa», ha affermato Conte.

«La verità è che all'indomani del voto europeo, Salvini ha posto in essere un'operazione di distacco e pretesto per lasciare il governo: questa decisione tuttavia ha compromesso lavoro legge di bilancio», ha detto il premier. Mentre Conte pronunciava queste parole, Salvini, al suo fianco, diceva di no con la testa.

«Amici della Lega, avete tentato di comunicare l'idea del governo dei No e, così, avete macchiato 14 mesi di intensa attività di governo pur di alimentare questa grancassa mediatica. Così, avete offeso non solo il mio impegno personale, e passi, ma anche la costante dedizione dei ministri», ha dichiarato il premier.

«Aprire la crisi in pieno agosto per un'esperienza di governo giudicata limitativa da chi ha rivendicato pieni poteri e la scelta di rinviare fino ad oggi la decisione presa da tempo è un gesto di imprudenza istituzionale irriguardoso per il Parlamento e portando il paese in un vorticosa spirale di incertezza politica e finanziaria», ha sottolineato il premier.

«Questa decisione è stata annunciata subito dopo aver incassato la fiducia sul dl sicurezza bis, con una coincidenza elettorale che suggerisce opportunismo politico», ha affermato Conte.

«I comportamenti adottati in questi ultimi giorni dal ministro dell'interno rivelano scarsa responsabilità istituzionale e grave carenza di cultura costituzionale. Mi assumo la responsabilità di quello che dico», ha detto il premier .

«Ogni partito è chiamato a operare una mediazione tra gli interessi di parte e quelli generali, quando ci si concentra solo su interessi di parte non si tradisce solo la nobiltà della politica ma si compromette l'interesse nazionale», ha sottolineato Conte.

«Quando si assumono così rilevanti incarichi istituzionali e dando il via del governo del cambiamento si assumo precisi doveri verso i cittadini e verso lo Stato», ha affermato il premier.

«Con i tempi di questa crisi si mette il Paese a rischio di ritrovarsi in esercizio provvisorio. Questo è altamente probabile», ha detto il premier.

Ore 15.25 Salvini scuote la testa più volte, appare molto perplesso mentre il presidente del Consiglio gli elenca una serie di critiche sull'atteggiamento assunto dalla Lega, che accusa di opportunismo politico. Il vice premier ha lo sguardo fisso al centro dell'Emiciclo, dove ci sono i deputati M5S e prende appunti. Luigi Di Maio è immobile: una sfinge: tiene le mani giunte sul banco e scambia ogni tanto una parola con Danilo Toninelli che gli siede accanto. 

«Questa crisi interviene in un momento delicato dell'interlocuzione con le istituzioni Ue. In questi giorni si stanno per concludere le trattativa per i commissari e io mi sono adoperato per garantire all' Italia un ruolo centrale. È evidente che l'Italia corre il rischio di partecipare a questa trattativa in condizioni di oggettiva debolezza», ha affermato il premier.

«La decisione di innescare la crisi è irresponsabile. Per questa via il ministro dell'interno ha mostrato di seguire interessi personali e di partito», ha detto il premier.

Questo passaggio «merita di essere chiarito in un pubblico dibattito che consenta trasparenza e assunzione di responsabilità da parte di tutti i protagonisti della crisi. Io ho garantito che questa sarebbe stata un'esperienza di governo all'insegna della trasparenza e del cambiamento e non posso permettere che questo passaggio possa consumarsi a mezzo di conciliaboli riservati, comunicazioni rilasciate sui social o per strada», ha continuato il premier.

«Ho chiesto di intervenire per riferire sulla crisi di governo innescata dalle dichiarazioni del ministro dell'Interno e leader di una delle due forza di maggioranza», ha affermato Conte. «I tempi di questa decisione espongono a gravi rischi il nostro Paese», ha aggiunto.

«Questa esperienza mi lascia una grande verità. Mi ha arricchito enormemente. Mi ha trasmesso grande fiducia per il futuro del Paese», ha sostenuto il premier. «Questo incarico mi ha permesso di conoscere l'Italia che ha un immenso capitale economico sociale e culturale dobbiamo solo tutti impegnarci ciascuno nel proprio quotidiano per accrescerne il prestigio. Viva la nostra patria e viva l'Italia», sono state le parole con cui il premier ha concluso il suo intervento. 

Ore 14.55 Conte è arrivato al Senato per le sue comunicazioni in aula.

Ore 14.50 Si apre un dibattito che dovrebbe durare 3 ore e 45, dopo le comunicazioni del premier al Senato, che dovrebbe lasciare Palazzo Madama prima di un eventuale voto. E' quanto è emerso all'unanimità dalla riunione dei capigruppo al Senato che si è riunita nella sala Pannini e appena conclusa. Ô stata convocata nei giorni scorsi per definire il "perimetro" della discussione subito dopo l'informativa di Conte.

Ore 14.45. «Il Ministro Salvini, fra un comizio e un mojito, è alla ricerca di un "centro di gravità permanente" che, suggeriva Battiato, non gli faccia mai cambiare idea sulle cose e sulla gente. 'Suo malgradò qui c'è una forza come il M5S che ha invece deciso di agire in maniera decisa e credibile. Non c'è tempo da perdere con chi si dimostra inaffidabile, dobbiamo pensare agli interessi degli italiani». Lo scrive il blog delle Stelle in un post del M5S che ripercorre le ultime mosse del leader leghista con il titolo: «le capriole di Salvini».

Ore 14.40. In Senato il primo atto della seduta decisiva è la guerra delle poltrone. Di Maio è entrato in aula 20 minuti prima dell’inizio accompagnato dai ministri e sottosegretari grillini per occupare militarmente i banchi del governo e impedire agli ormai ex alleati della Lega di sedersi. Solo Lorenzo Fontana è riuscito a guadagnarsi un predellino (ultimo a destra).

Ore 14.05. «Lunghi applausi a Matteo Salvini dal gruppo della Lega, determinato e compatto.
Prima il bene degli italiani poi il resto. La Lega unica forza politica che non ha paura di confrontarsi con i suoi datori di lavoro, i cittadini, che non parla di poltrone ma di sviluppo del Paese». Lo si legge in una nota della Lega, diffusa al termine della riunione dei senatori con Matteo Salvini.


 


Ore 11.30. «Caro Giuseppe oggi è un giorno importante. Il giorno in cui la Lega dovrà rispondere delle proprie colpe per aver deciso di far crollare tutto, aprendo una crisi in pieno agosto, in spiaggia, solo per ricorrere i sondaggi. Oggi al Senato, i ministri M5S saranno al tuo fianco. Ci presenteremo a testa alta. Qualunque cosa accada volevo dirti che è stato un onore lavorare insieme in questo governo. Se una perla rara, un servitore della Nazione che l'Italia non può perdere». Lo scrive su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio.
 


«Tutti, ognuno di noi, sa di stare dalla parte giusta della storia. Qualunque cosa accada, volevo dirti che è stato un onore lavorare insieme in questo Governo. Vorrei sfruttare l'opportunità di questo post per ringraziarti. Sì, ringraziarti. Quando tutta Italia ha conosciuto Giuseppe Conte, lo ha conosciuto come uno dei membri della squadra di Governo del Movimento 5 Stelle. Era il 2 marzo del 2018, io ero candidato Premier e tu mi avevi dato la disponibilità a ricoprire il ruolo di candidato Ministro della Funzione Pubblica. Sono sicuro lo avresti fatto ai massimi livelli e saresti stato il Ministro più amato d'Italia. Ma, diciamocelo, saresti stato sprecato. Allora avevamo ben compreso le tue capacità e competenze, non ancora invece la tua profonda umanità. Per fortuna, quando è nato questo Governo, a me e Alfonso Bonafede venne l'idea di proporre te come Presidente del Consiglio di garanzia tra le due coalizioni», scrive ancora Di Maio nella sua lettera aperta.
 


«In 14 mesi hai salvato l'Italia da due procedure di infrazione, hai rappresentato l'Italia ai tavoli europei ottenendo i margini di bilancio per dare ai cittadini Quota 100 e il Reddito di Cittadinanza. Hai saputo farti amare dagli Italiani soprattutto nelle aree più disagiate del Paese. Qualunque cosa accadrà oggi, sappi che per me e per tutti noi vederti in quel ruolo è stato motivo di orgoglio. Sei una delle scelte di cui vado più fiero nella mia vita. Forza amico mio!», conclude il leader del M5S.

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