Si è fatto immortalare con tanto di corona di spine, stimmate colorate e lenzuolo e mascherina arcobaleno. Ad "aprire" il pride Lgbt di Roma, c'era un "Cristo Lgbt" che accompagnava lo striscione («orgoglio e ostentazione» in testa al corteo che ha sfilato per le strade della capitale. Con lui anche un "papa Francesco" mascherato con la scritta «sì al Ddl Zan».
La scena ha suscitato la reazione delle parti politiche, prima di tutti quella di Giorgia Meloni: «Leggo che il corteo del Roma Pride è aperto da un ragazzo travestito da Cristo Lgbt, con stimmate colorate e bandiera arcobaleno - ha scritto in un post su Facebook la leader di Fratelli d'Italia -.
Il Pride a Roma
Protagonisti del pride sono stati i ragazzi, alcuni di Rete Studenti e altri giovanissimi di tutta la capitale. «Per la laicità dello Stato aboliamo il Concordato», recitava un altro striscione. Slogan e insulti contro il Vaticano, ma anche ironia e balli lungo il percorso, con mascherine spesso abbassate e pochissimo distanziamento. «Vogliamo i nostri diritti», «Ddl Zan», «Libertà» tra le frasi più scandite, ma anche «Vaticano vaff...». Sui cartelli, parecchi in inglese, si leggevano frasi come «Sono bisessuale, non confusa». A sfilare le bandiere del Circolo omosessuale Mario Mieli e del neonato Partito Gay con il candidato a sindaco di Roma Fabrizio Marrazzo, che ha avuto un vivace scambio di opinioni con Calenda sulla maternità surrogata davanti alle tv. Più in là le Famiglie Arcobaleno, associazione genitori omosessuali, e le immancabili, imponenti drag queen.