Nido, baby sitter e pannolini: M5S spinge per il decreto famiglie

Nido, baby sitter e pannolini: M5S spinge per il decreto famiglie
Nido, baby sitter e pannolini: M5S spinge per il decreto famiglie
Domenica 12 Maggio 2019, 20:00
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Rette degli asili nido e prodotti per l'infanzia. Sono i primi capitoli che potrebbero avvantaggiarsi delle risorse recuperate dal Fondo per il reddito di cittadinanza e che, come ha annunciato il vicepremier Luigi Di Maio, potrebbero essere ridistribuite già in corso d'anno, con un decreto legge. Fondi per «un miliardo» che, stando agli annunci, potrebbero essere destinati anche al pagamento della babysitter e sostenere le mamme-lavoratrici. Ma il vicepremier si spinge oltre, arrivando a lanciare anche una revisione più profonda del sistema di welfare, dal congedo per i papà lungo come quello delle mamme all'introduzione di un assegno unico mensile per i figli, del quale tra l'altro si potrebbe iniziare a parlare già in settimana quando dovrebbe essere convocato un tavolo ad hoc, cui il leader M5S chiama non solo gli alleati di governo ma anche «le opposizioni».

Al lavoro sul tema è anche il ministero della Famiglia che intanto plaude all'arrivo di risorse fresche, «come sollecitiamo da mesi», sottolinea il ministro Lorenzo Fontana. Tra le proposte allo studio, che potrebbero essere avanzate già come emendamenti al decreto crescita, senza aspettare un provvedimento ad hoc, quelle dell'assegno unico oltre a sgravi per i prodotti per l'infanzia: visto che agire sull'Iva, come già si era tentato durante la sessione di bilancio in autunno con la manovra, si scontrerebbe con le regole europee. Al tavolo, che potrebbe riunirsi la prima volta il 15 maggio, Giornata internazionale della famiglia, parteciperà anche il Forum delle famiglie, che ha messo a punto una sua proposta già presentata proprio a Di Maio.

Si tratta di un «assegno universale», da 150 euro al mese, che accompagni i nuovi nati fino alla maggiore età, o fino a 26 anni se studiano regolarmente. La proposta elaborata dal Forum costerebbe «15 miliardi» ma, spiega il presidente Gigi De Palo, «si può attuare per gradi, iniziando magari dalle famiglie con tre figli e così via. L'importante è partire». Le risorse, è il suggerimento, si potrebbero reperite attraverso il riordino degli attuali sostegni alla famiglia, magari rimodulando anche il bonus 80 euro che attualmente va, nella maggioranza dei casi, alla stessa platea che potrebbe usufruire dell'assegno unico.

Il nuovo 'assegnoXfiglio', nella proposta del Forum delle famiglie, sarebbe indipendente da reddito familiare o Isee e andrebbe a tutti, anche incapienti, disoccupati o lavoratori precari e atipici, non solo ai lavoratori dipendenti come l'attuale assegno per il nucleo familiare, e crescerebbe al crescere del numero di figli o in presenza di disabilità. Una proposta simile era già stata avanzata nella scorsa legislatura anche dal Pd, con un ddl al Senato che si era incagliato proprio sul nodo delle risorse, almeno 4 miliardi a regime da aggiungere ai fondi già spesi per i vari sostegni alle famiglie (all'epoca si erano cifrati in 19 miliardi), cancellando però l'attuale sistema di detrazioni che invece resterebbero nella proposta del Forum.

Mentre Fratelli d'Italia propone un assegno di maternità europeo e di 'girarè i 6 miliardi degli assegni familiari ai nuclei numerosi e agli autonomi.
A inizio aprile, intanto, alla Camera la maggioranza ha approvato una mozione che impegna il governo a intervenire sui sostegni alla famiglia, a partire dall'assegno unico: da un intervento sulle tasse, in particolare per le famiglie numerose, fino a diverse iniziative per conciliare lavoro e famiglia per favorire l'occupazione delle donne.
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