Rivelazione del segreto d’ufficio. È questa l’ipotesi di reato contestata al sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, che è stato indagato nell’inchiesta della Procura di Roma sulle conversazioni avvenute in carcere tra l’anarchico Alfredo Cospito e alcuni boss detenuti come lui in regime di carcere duro nel penitenziario di Sassari. Quei dialoghi, contenuti in un’informativa indirizzata al Dap, erano stati riportati nel discorso pronunciato alla Camera da Andrea Donzelli, il 31 gennaio scorso. Il politico aveva rivelato nei dettagli gli scambi di battute tra Cospito, il camorrista Francesco Di Maio e lo ‘ndranghetista Francesco Presta. Il tema era lo sciopero della fame dell’anarchico e la sua protesta contro il 41 bis, con i boss che lo esortavano a portare avanti quella che doveva diventare una «battaglia di tutti».
I brani erano contenuti in una relazione fatta dalla polizia penitenziaria al Dap e poi consegnata al sottosegretario Delmastro, che ne avrebbe rivelato il contenuto a Donzelli.
Mantovano: Delmastro indagato? Non è una condanna
«L'iscrizione nel registro degli indagati non è una condanna e non c'è nulla di diverso rispetto a quanto già detto dal presidente del Consiglio», ha detto il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano rispondendo a una domanda nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri
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