Discoteche, la protesta del mondo della notte, e Cecchetto scende in campo: «Potrei candidarmi a sindaco di Riccione»

Gli imprenditori chiedono certezze per poter programmare la riapertura

Discoteche, la protesta del mondo della notte. E Cecchetto scende in campo: «Potrei candidarmi a sindaco di Riccione»
Discoteche, la protesta del mondo della notte. E Cecchetto scende in campo: «Potrei candidarmi a sindaco di Riccione»
Lunedì 31 Gennaio 2022, 18:47 - Ultimo agg. 18:54
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Le discoteche potrebbero riaprire prima di San Valentino, già il 10 febbraio. Oggi, 31 gennaio 2022, scade la chiusura obbligatoria delle discoteche e il governo sta valutando quando e come riaprirle. Una data certa al 100% ancora non c'è (bisogna aspettare il decreto) e questo ha sollevato le ennesime proteste del settore del divertimento notturno che, come tutti i settori economici, ha bisogno di avere una data certa per programmare la riattivazione dei locali rimasti chiusi a lungo. Il mondo della notte in Italia conta circa 3.000 aziende e 100.000 lavoratori.

«Le discoteche - ha detto il famoso deejay Claudio Cecchetto che sta meditando di candidarsi a Riccione - sono a rischio di estinzione ed è logico che molti del settore hanno cambiato lavoro, ma speriamo che il 15 (febbraio, ndr) sia la volta giusta. A Riccione - dove il dj è di casa fin dai tempi dell'Aquafan, negli anni '80 - le discoteche sono la specialità locale così come a Parma il prosciutto. I locali da ballo sono un capitolo importante dell'economia della capitale romagnola del divertimento, che è conosciuta in tutta Europa per le tendenze musicali e per le discoteche, scelte da tanti giovani che vengono fin qui dall'estero». «C'è bisogno di leggerezza, che è un antidoto tanto efficace quanto il vaccino. È per questo che sto valutando se candidarmi a sindaco di Riccione». Lo dice all'Adnkronos Claudio Cecchetto.

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Dall'Emilia Romagna, regione che conta moltissimi locali da ballo in Riviera, infatti arrivano le proteste più accese. Il mondo del divertimento notturno meriterebbe più rispetto, fanno notare. «Apprendiamo con grande soddisfazione che il governo stia per mettere fine ad uno dei provvedimenti più iniqui emanati nei confronti delle discoteche italiane, ma vediamo però il bicchiere mezzo vuoto, perché ci saremmo aspettati una data certa per la riapertura, convinti che con un pizzico di buona volontà si potrà ovviare in tempi brevissimi a questo provvedimento che non ci consente una programmazione del lavoro». Lo dice Gianni Indino, presidente del Silb dell'Emilia-Romagna, il sindacato dei locali da ballo, dopo le decisioni del governo sulle discoteche. «I nostri locali - prosegue - devono programmare la riapertura, fare la sanificazione del locale, la chiamata del personale, i contratti con deejay, ballerini, vocalist, ma anche parcheggiatori e camerieri. Mi auguro che nei prossimi giorni qualcuno pensi a dare degli indirizzi precisi e che metta in evidenza una data certa. Abbiamo bisogno di una data certa.

Voglio anche ringraziare - conclude -tutte le forze politiche che si sono spese appoggiando le nostre istanze».

«Dopo due anni di enormi difficoltà, a cui si è aggiunta la doccia fredda che ci ha imposto una nuova chiusura a ridosso delle festività di fine anno - scrive in una nota il presidente nazionale del Silb-Fipe, Maurizio Pasca - abbiamo bisogno di riappropriarci del nostro diritto al lavoro. Ne abbiamo bisogno per scongiurare lo spettro del fallimento che aleggia sulle nostre imprese in grande difficoltà. Tra l'altro, non posso evitare di far notare che, come già successo in passato, anche quest'ultima chiusura delle discoteche non ha scongiurato il rischio di assembramenti, tant'è che si è ballato ovunque e senza il controllo che avrebbero garantito i nostri imprenditori. Ci organizzeremo - dice ancora Pasca - per ripartire tra 10 giorni ma sarà fondamentale prevedere dei sostegni adeguati alle perdite economiche senza eguali che ci hanno colpito».

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