Mario Draghi arriva in Senato e fa scattare l’Effetto Draghi. Ovvero? «Vogliamo il condizionatore d’aria acceso o la pace?», questa la sua celebre battuta. Ebbene, la pace ancora non c’è e, almeno a Palazzo Madama, nemmeno l’aria condizionata. Il clima che accoglie il premier in Senato è da economia di guerra. In linea con quanto ha appena detto in aula il meloniano La Russa: «Dobbiamo tirare la cinghia». E così, la cinghia dei condizionatori è stata tirata già da subito nella seconda sede istituzionale più importante d’Italia, dopo quella del Quirinale. «Mamma mia che caldo, quasi quasi soffoco», dice il segretario d’aula berlusconiano Francesco Giro.
Il grande caldo
E come lui tanti altri cercano di smuovere l’aria con ventagli improvvisati: chi un foglio di carta, chi un libro, chi la bottiglietta d’acqua gelata piazzata sulla fronte, chi un testo legislativo agitato davanti al volto e che possa sostituire - ma ovviamente non in pieno - il “pinguino” che non si accende. «Prima facevo clic e arrivava il freddo, adesso invece faccio clic e il pinguino non risponde.