Draghi: serve stretta, ce la faremo. Per Aifa nessun legame tra incidenti
e vaccino AstraZeneca

Draghi, caso AstraZeneca «Per Aifa non ci sono legami tra incidenti e vaccino»
Draghi, caso AstraZeneca «Per Aifa non ci sono legami tra incidenti e vaccino»
Venerdì 12 Marzo 2021, 15:29 - Ultimo agg. 13 Marzo, 01:19
7 Minuti di Lettura

«Questa è la mia prima visita in un sito vaccinale, è stata una visita breve ma veramente bella. Questi ragazzi che lavorano come volontari o in forma permanente hanno reso questo che è un luogo medico un luogo di speranza, entrando qui si capisce che ne usciremo». Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa al centro vaccinale allestito all'aeroporto di Roma Fiumicino. Il premier, accompagnato da un giovane medico della Croce rossa, ha girato tra gli stand mentre erano in corso le vaccinazioni. Poi ha tenuto una breve conferenza stampa in cui si è mostrato consapevole che gli italiani siano molto provati e ha cercato di imprimere fiducia e ottimismo: «Il ricordo di quanto accaduto la scorsa primavera è vivo, e faremo di tutto per impedire che possa ripetersi». Poi ha voluto fare il punto sulla campagna vaccinale: la vuole più capillare e rapida. «Il nostro obbiettivo, in accordo con il ministro della Salute, Roberto Speranza, il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e il Commissario straordinario all'emergenza, Generale Francesco Paolo Figliuolo, è quello di utilizzare tutti gli spazi utili disponibili per le vaccinazioni. Ci si potrà vaccinare non solo negli ospedali, ma anche nelle aziende, nelle palestre e nei parcheggi come questo di Fiumicino. In Italia sono già operativi 1.694 siti vaccinali fissi e altri verranno individuati». Ha parlato infine delle misure di sostegno all'economia e alle attività produttive flagellate dalla pandemia. Il presidente ha anche ringraziato i «medici, gli infermieri e i volontari che lavorano instancabilmente in tutti i presidi sanitari d'Italia».

Caso AstraZeneca

Il premier ha detto che non ci sono legami tra i casi sospetti e gravi che hanno ricevuto il vaccino Astrazeneca e la somministrazione del preparato. «Nella giornata di ieri, l'Agenzia Italiana del Farmaco ha bloccato un lotto di vaccini AstraZeneca, dopo la segnalazione di alcuni gravi eventi avversi. È una decisione precauzionale, in linea con quanto fatto in altri Paesi europei, e che dimostra l'efficacia dei sistemi di farmacovigilanza.

Il parere dell'Aifa, condiviso dagli scienziati, è che non ci sia alcuna prova che questi eventi siano legati alla somministrazione del vaccino». «L'Ema sta esaminando i casi sospetti, ma ha anche consigliato di proseguire col suo utilizzo«, spiega.«Di oggi è la conclusione del primo contratto tra un'azienda italiana e un'azienda titolare di un brevetto. Continueremo a sviluppare la capacità produttiva di vaccini in Italia». 

Covid, oggi Draghi lancia Piano vaccini. Obiettivo immunizzare italiani entro l'autunno

Vaccino, sì alla produzione in Italia 

«Di oggi è la conclusione del primo contratto tra un'azienda italiana e un'azienda titolare di un brevetto. Continueremo a sviluppare la capacità produttiva di vaccini in Italia», ha detto il presidente. «Il Lazio è un regione dove si produrranno vaccini, in almeno tre siti industriali e abbiamo voluto anche per questo valorizzare la ricerca scientifica italiana. Abbiamo finanziato con l'istituto Spallanzani sia il vaccino italiano che con l'università di Tor Vergata le cure monoclonali». Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti in occasione della visita del premier Mario Draghi nell'hub vaccinale di Fiumicino.

«L'Unione europea ha preso degli impegni chiari con le case farmaceutiche e ci aspettiamo che vengano rispettati. In queste settimane abbiamo preso decisioni forti nei confronti delle aziende in ritardo con le consegne. Seguiteremo a farlo, per difendere la salute degli italiani», ha ribadito Draghi.

«L'Italia ha scelto di cominciare la sua campagna vaccinale dal personale delle strutture sanitarie. Abbiamo proceduto a vaccinare nelle Rsa, dove vivono i nostri concittadini più fragili. Infine, abbiamo dato priorità agli ultra-ottantenni, insieme a chi opera nella scuola, nell'università e nel soccorso pubblico. Mentre completeremo la vaccinazione di queste categorie, procederemo rispettando un ordine dato dall'età e dalle condizioni di salute. A tutti, chiedo di aspettare il proprio turno, come ha fatto in maniera esemplare il Presidente della Repubblica. È un modo di mostrarci una comunità solidale», ha proseguito. 

Sui vaccini, «ad oggi, si vedono già i primi risultati di un'accelerazione. Solo nei primi undici giorni di marzo è stato somministrato quasi il 30% di tutte le vaccinazioni fatte fino all'inizio di questo mese: è il doppio della media dei due mesi precedenti. Il ritmo giornaliero attuale è di circa 170.000 somministrazioni al giorno. L'obbiettivo è triplicarlo presto. Abbiamo già ricevuto 7,9 milioni di dosi, ma contiamo su una forte accelerazione nelle prossime settimane, anche a seguito della recente approvazione del vaccino Johnson & Johnson», ha detto il premier Mario Draghi al centro vaccinale di Fiumicino. «Fondamentale è la partecipazione di tutti i cittadini. Pensiamo solo che con una vaccinazione diffusa potremo fare a meno di restrizioni come quelle che abbiamo dovuto adottare», ha spiegato il premier Mario Draghi.  Quello che chiede il premier in sostanza è un'accelerazione, un cambio di passo per vaccinare più persone possibile: «Per questo cambio di passo, avremo bisogno dell'aiuto di molti. Penso prima di tutto ai medici generali, specialisti e specializzandi, con cui abbiamo già sottoscritto accordi a tal fine. Ma anche ai medici competenti delle aziende, ai medici sportivi e agli odontoiatri. Opereranno nel pieno rispetto dei protocolli medici, per garantire somministrazioni rapide e sicure. Il loro contributo è centrale per il successo di questa campagna, come lo è già stato in tutte le altre fasi della pandemia, ma fondamentale è la partecipazione di tutti i cittadini».

Zona rossa, Bassetti: «Stiamo sbagliando tutto, così non aumenteranno le vaccinazioni: a Pasqua serviva una campagna per i sieri»

Il decreto Sostegni 

«Le misure previste nel decreto legge» Sostegni «sono corpose, coprono una platea più ampia e arriveranno rapidamente. Tra i provvedimenti più significativi, c'è il prolungamento della cassa integrazione guadagni, un più ampio finanziamento degli strumenti di contrasto alla povertà, per sostenere i «nuovi poveri», coloro che sono diventati maggioranza nelle file della Caritas. Agli autonomi e alle partite Iva che hanno patito perdite di fatturato riconosceremo contributi in forma più semplice e immediata, senza criteri settoriali». Lo dice il premier Mario Draghi nel corso della visita all'hub vaccinale di Fiumicino. 

Il nuovo decreto che limita gli spostamenti degli italiani è necessario ed è condiviso a tutti i livelli, ha spiegato il presidente. «Sulla base dell'evidenza scientifica, il governo ha adottato oggi misure restrittive che abbiamo giudicato adeguate e proporzionate. Lo abbiamo fatto con un decreto legge, che vedrà il Parlamento pienamente coinvolto nella discussione. Le nostre scelte sono state condivise più volte nella Conferenza Stato-Regioni, nello spirito di massima collaborazione tra i diversi livelli dell'amministrazione. L'ultima riunione è avvenuta questa mattina, subito prima del Consiglio dei ministri». 

VideoScostamento bilancio

I 32 miliardi saranno impegnati nel decreto Sostegni «ma non basta. Ho intenzione di proporre al Parlamento, in occasione della presentazione del Documento di Economia e Finanza, un nuovo scostamento di bilancio», ha precisato il premier. «A queste misure» quelle anti Covid nel decreto approvato oggi in Cdm «si accompagna l'azione di governo a sostegno di famiglie e imprese. Per venire incontro alle esigenze delle famiglie, abbiamo deciso, già nel decreto legge di oggi, di garantire il diritto al lavoro agile per chi ha figli in didattica a distanza o in quarantena. Per chi svolge attività che non consentono lo smart working, sarà riconosciuto l'accesso ai congedi parentali straordinari o al contributo baby-sitting».

Piccola battuta del premier a margine della conferenza: «Baby sitting...chissà perché tutti questi termini in inglese...». Una riflessione divertita sul diffuso utilizzo della terminologia inglese in Italia: già nei giorni scorsi, questa volta sul termine smart working, il presidente del Consiglio aveva ironizzato sull'inglesizzazione del vocabolario comune italiano.

Video
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA