Elezioni comunali: marito contro moglie, l'ex prete, la lista “Povero Gabbiano”. Ecco i candidati più improbabili

Sono solo alcuni tra le migliaia di aspiranti consiglieri comunali che tenteranno di strappare uno scranno in uno dei 974 municipi al voto domenica

Elezioni comunali, dal marito contro la moglie al “Povero Gabbiano”: ecco i candidati più improbabili
Elezioni comunali, dal marito contro la moglie al “Povero Gabbiano”: ecco i candidati più improbabili
di Andrea Bulleri
Venerdì 10 Giugno 2022, 16:38 - Ultimo agg. 22:00
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Il marito contro la moglie, l’ex prete, il candidato che si loda per aver inventato una focaccia e quello che minaccia di tagliare le dita a chi non voterà per lui. Sono solo alcuni tra le migliaia di aspiranti consiglieri comunali che tenteranno di strappare uno scranno in uno dei 974 municipi al voto domenica. E come per ogni tornata di amministrative che si rispetti, anche in questo caso non mancano volti, storie e simboli che più bizzarri non si può.

A Bientina, in provincia di Pisa, ad esempio, la parita si gioca tutta in famiglia.

Perché a sfidare l’attuale primo cittadino di centrosinistra Dario Carmassi sarà il civico Corrado Guidi: marito, nientemeno, che della vicesindaca di Carmassi, Barbara Frosini. Che non volendo scegliere tra il sostegno al compagno di partito o a quello di vita ha deciso di chiamarsi fuori dalla corsa. Restando in Toscana, a Carrara c’è chi ha preferito la fascia tricolore alla tonaca: Ermanno Biselli, ex sacerdote che dopo aver lasciato i voti per amore, adessp corre per il consiglio comunale nella lista Serena Arrighi sindaca.

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Elezioni Comunali, i candidati e le liste più improbabili

A Pistoia, invece, punta sulla “pancia” dell’elettorato l’ex assessore Alessandro Sabella, in lizza a sostegno dell’attuale sindaco Alessandro Tomasi. «La Jacopina?», chiede Sabelli dal suo manifesto, su cui campeggia un’immagine di quella che in città è divenuta famosa come la “focaccia del pellegrino”, una sorta di pane di a forma di conchiglia: «L’ho inventata io!», esulta il candidato, prendendo a prestito le parole di Pippo Baudo. «Qualcuno penserà che non sia faccenda da assessore e, immagino, possa sorridere e considerare questa mia iniziativa piuttosto bizzarra», continua lui, che invece rivendica con orgoglio la paternità del primo «prodotto tipico di panificazione locale» pistoiese.

Toni meno allegri a Monfalcone, in provincia di Gorizia. «Taglio le dita a chi non vota per me», ha minacciato nei giorni scorsi un candidato bengalese di Noi con l’Italia, Jahangir Sarkar, di fronte a una platea di connazionali. La vicenda è diventata un caso, con l'aspirante sindaca di centrodestra Anna Maria Cisint che ha subito preso le distanze (così come il partito) e il candidato che, ripreso dalle telecamere di La7 a pronunciare quella minaccia («queste stesse dita delle persone che la sostengono saranno tagliate una ad una», le sue parole riportate nel video), è stato costretto a “congelare” la sua discesa in campo.

Infine, spazio ai simboli e agli slogan più improbabili. A Vietri di Potenza ci prova la lista “Povero gabbiano”, dal titolo del brano di Gianni Celeste tornato in auge grazie al tam tam social. A Chiavari, il candidato Giovanni Orecchia ha puntato tutto sul nome: «Uno che ti ascolta», promettono i suoi manifesti. Lo stesso fa Lucio Eletto a Sava, nel Tarantino: «Eletto, e non solo il cognome», scherza l’aspirante consigliere. Mentre a Palermo si va sul tormentone sanremese: «Emergenza rifiuti? Ciao ciao!», si legge sui cartelloni della lista Lavoriamo per Palermo - Lagalla sindaco. Per chiudere sempre sulle note della Rappresentante di Lista: «Con la testa, con il cuore».

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