Elezioni, cosa succede adesso? Nuovo governo a fine ottobre: tra 20 giorni la prima seduta del Parlamento

Dopo la prima seduta si eleggeranno i Presidenti di Camera e Senato, poi la formazione dei gruppi e l'avvio delle consultazioni

Elezioni, cosa succede adesso? Nuovo governo a fine ottobre: tra 20 giorni la prima seduta del Parlamento
Elezioni, cosa succede adesso? Nuovo governo a fine ottobre: tra 20 giorni la prima seduta del Parlamento
di Fausto Caruso
Lunedì 26 Settembre 2022, 11:38 - Ultimo agg. 27 Settembre, 16:07
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I risultati delle urne hanno incoronato Giorgia Meloni, trionfatrice incontrastata con il 26% ottenuto da Fratelli d’Italia, che diventa il 44% sommando i voti di tutta la coalizione. Mentre il centrodestra esulta, ma facendo i conti con il crollo della Lega al suo interno, e il centrosinistra si lecca le ferite è già tempo di pensare a cosa accadrà dopo, quando il nuovo parlamento entrerà in funzione. Tempi lunghi per la formazione del nuovo governo.

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Il Parlamento

La prima riunione della rinnovata Camera dei Deputati e del nuovo Senato - da questa leglistaura ridotti a 400 e 200 membri dopo la riforma sul taglio dei paralmentari - è fissata per il 13 ottobre, come previsto dalla legge che vuole la prima convocazione delle nuove camere entro venti giorni dal voto. La prima seduta di Montecitorio sarà presieduta dal vicepresidente della Camera più anziano rieletto tra quelli della scorsa legislatura, in questo caso Fabio Rampelli di FdI. Al Senato la presidenza tocca invece al membro più anziano, quindi l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano o, in sua assenza, la senatrice a vita Liliana Segre.

Si procederà dunque alla costituzione dell’Ufficio di Presidenza provvisorio e quindi partiranno le operazioni per eleggere i nuovi presidenti delle due assemblee. Alla Camera sono necessari i due terzi dell’assemblea al primo scrutinio e i due terzi dei votanti al secondo, mentre dal terzo in poi è sufficiente la maggioranza assoluta dei componenti. Al Senato basta la maggioranza assoluta dei membri fin dai primi due scrutini e quella dei votanti dal terzo. In entrambi i casi il voto è espresso a scrutinio segreto.

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Dopo l’elezione dei presidenti si procederà alla formazione dei gruppi parlamentari: ogni deputato e senatore dovrà dichiarare al presidente a quale gruppo intende appartenere, quelli che non lo faranno saranno iscritti d’ufficio al Gruppo Misto. Per formare un gruppo parlamentare autonomo occorrono 20 Deputati alla Camera e 7 Senatori a Palazzo Madama, quindi alcune forze che non raggiungono questo requisito, come l’Alleanza Verdi Sinistra, dovranno aggregarsi a qualche altro partito. Sono comunque previste deroghe a discrezione dei presidenti. La formazione dei gruppi è fondamentale per la futura composizione delle Commissioni parlamentari, in cui quest’ultimi sono rappresentati proporzionalmente.

Il Governo

Concluse queste operazioni il Presidente della Repubblica darà il via alle consultazioni con i vari partiti per la formazione del nuovo governo. Queste indicativamente potrebbero prendere il via una settimana dopo la prima riunione del parlamento, intorno al 20 ottobre. In quella stessa data è però in programma il Consiglio Europeo, l’ultimo a cui Mario Draghi parteciperà da presidente del Consiglio, e questo potrebbe allungare i tempi.

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Il Capo dello Stato darà mandato al Premier incaricato, salvo clamorose sorprese Giorgia Meloni, di formare un governo. La persona designata formalmente accetterà l’incarico con riserva e dopo aver svolto le consultazioni con i diversi partiti tornerà al Quirinale per sciogliere la riserva. Se avrà verificato l’esistenza di una maggioranza parlamentare disposta a sostenerla, l’incarico sarà confermato e il Premier (La Premier in questo caso) presenterà la lista dei ministri. Seguirà il giuramento del nuovo governo e la cerimonia del passaggio della campanella col presidente del Consiglio precedente, che segna l’entrata in carica del nuovo esecutivo. Ultimati i passaggi formali, la Costituzione prevede che il premier e i suoi ministri, per assumere a pieno le proprie funzioni, ottengano la fiducia delle Camere, cosa che in questo caso non dovrebbe rappresentare che una formalità, vista l’ampia maggioranza raggiunta dal centrodestra. Verosimilmente il nuovo governo comincerà a lavorare tra fine ottobre e inizio novembre.

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