Elezioni politiche, tra un mese esatto si vota: ecco le tappe, i duelli in tv e le strategie dei protagonisti

Le ultime scadenze burocratiche, i temi su cui si giocherà la campagna e le attese per il post-voto

Elezioni 2022, tra un mese esatto si vota: le date da ricordare, i prossimi duelli in tv e le strategie dei protagonisti
Elezioni 2022, tra un mese esatto si vota: le date da ricordare, i prossimi duelli in tv e le strategie dei protagonisti
Giovedì 25 Agosto 2022, 10:44 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 04:37
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Che il conto alla rovescia abbia inizio. Tutte le forze politiche, a un mese esatto dalle elezioni politiche, si preparano al rush finale. Qualcuno potrebbe obiettare che dopo il nodo delle alleanze e il rebus delle candidature la strada per loro sia tutta in discesa. Ma qualche ostacolo sulla via delle urne, a dire il vero, esiste ancora. 

La propaganda elettorale 

Scatta domani, 26 agosto, l'avvio ufficiale della propaganda elettorale. Che non si esaurisce solo dei manifesti, nei banchetti e nel volantinaggio. Uno spazio importante, nella campagna balneare, verrà occupato dai media. Intanto dall'Agcom arriva la bocciatura del confronto tv fra il segretario dem Enrico Letta e la leader di FdI Giorgia Meloni, come quello prefigurato da Porta a Porta, trasmissione di Rai1 diretta da Bruno Vespa.

Il motivo? Violerebbe la par condicio, fanno sapere dall'authority. E farebbe dunque scattare le relative sanzioni. Al posto dello scontro a due dovrà esserci un dibattito tra tutti i leader delle principali liste e coalizioni. Ovvero quelle che «abbiano presentato candidature in collegi o circoscrizioni che interessino almeno un quarto degli elettori chiamati alla consultazione, fatta salva l'eventuale presenza di soggetti politici rappresentativi di minoranze linguistiche riconosciute, tenendo conto del sistema elettorale da applicare e dell'ambito territoriale di riferimento». Dopo il pressing di Matteo Renzi e Carlo Calenda per avere gli stessi spazi degli altri partiti, a farsi avanti è stato anche il direttore del tg de La7 Enrico Mentana, che ha proposto un confronto tra i quattro poli negli studi de La7: «Noi siamo pronti a ospitare in prima serata venerdì 23 settembre i leader dei quattro poli per un confronto finale. Se vorranno, sarà diretto», ha scritto su Facebook.

I temi della campagna

Oltre al giro nelle piazze e nei palinsesti tv, è molto proabile che, durante la seconda fase della campagna, i leader delle principali coalizioni tendano a polarizzare lo scontro e che il confronto entri sempre più nel vivo, attraverso il dibattito sui temi più identitari: dall'obbligo scolastico, alla sicurezza, passando per l'energia e il posizionamento internazionale. Il peso maggiore sarà rivestito dai temi economici. Non solo perché la stangata delle bollette preoccupa, ma perché le ultime scadenze elettorali si intrecciano con quelle della sessione sessione di bilancio. In particolare la Nota di aggiornamento al Def, da presentare alle Camere entro il 27 settembre di ogni anno. E, pure, il disegno di legge di bilancio atteso in Parlamento per il 20 ottobre.

La nomina degli scrutatori e l'elenco dei cittadini residenti all'estero

Il mese che ci attende non sarà privo di nuovi passaggi burocratici. Entro il 31 agosto, per ogni sezione elettorale del Comune verrà nominato un numero di scrutatori compresi nell'albo. Entro il 5 settembre, invece, il presidente della Corte d'Appello dovrà comunicare ai Comuni l'elenco delle persone nominate presidenti di seggio.Il 7 settembre sarà invece l'ultimo giorno per la compilazione dell'elenco dei cittadini italiani residenti all'estero che non hanno esercitato l'opzione per il voto in Italia e non sono residenti in paesi in cui si può votare per corrispondenza. 

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Il regolamento dell'Agcom 

L'ultima scadenza pre-elettorale, non riguarda solo i partiti ma anche chi fa informazione. In base al regolamento dell’AgCom, l’Autorità garante delle comunicazioni,  i sondaggi non potranno essere diffusi nei quindici giorni precedenti le elezioni, ovvero a partire dal 10 settembre.

Il giorno del voto

Il 25 settembre sarà l'unico giorno in cui sarò possibile votare i nuovi membri di Camera e Senato. Urne aperte dalle 7 alle 23. Poi, chiuse le urne, partiranno gli exit poll.  Nella stessa giornata, in Sicilia, si terranno anche le elezioni regionali anticipate. In pista, per la coalizione di centrodestra, Renato Schifani. Mentre il M5S si prepara alla corsa in solitaria, con Nuccio Di Paola,  dopo lo strappo con i dem che avevano presentato Caterina Chinnici, come candidata unitaria per i giallorossi. Tornando alle Politiche, il  "come si voterà", sarà dettato dai meccanimi di funzionamento del Rosatellum. Mentre sul numero - assai ridotto di parlamentari da eleggere - rispetto alle precedenti tornate, pesa l'esito del referendum sul taglio dei parlamentari. Nel dettaglio si eleggeranno 600 parlamentari, 1/3 con maggioritario e 2/3 con proporzionale.

Le liste presenteranno il nome del partito o della coalizione, e un candidato per il collegio uninominale e una rosa bloccata (non si possono esprimere preferenze) per il proporzionale. Non sarà possibile disgiungere il voto votando liste diverse per il maggioritario e per il proporzionale.

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Le attese 

Se è diffcile fare ancora previsioni, quel che è certo è che la legge elettorale sembra pagare gli schieramenti uniti, soprattutto nei collegi uninominali. Qui incide la territorialità: il centrosinistra dovrebbe poter contare su collegi nelle roccaforti del Centro e nelle città. Anche se, per il momento, la quota di seggi attribuiti con il maggioritario, mostra in vantaggio netto il centrodestra. I veri punti interrogativi riguardano però il post-voto. Per il centrodestra, il nodo rimane quello della premiership: se Fratelli d'Italia conquisterà un voto in più rispetto ai suoi alleati, in caso di vittoria, Giorgia Meloni potrebbe varcare la soglia di PalazzoChigi. Mentre a sinistra rimane forte il dibattito sulle alleanze. Con i pentastellati che, a più riprese, si sono lasciati andare a timide aperture verso il pd. A una condizione però: superare l'agenda Draghi: ipotesi difficile da mandar giù per i dem.

Prima seduta nel nuovo Parlamento

Il 15 ottobre  è la data entro la quale si terrà la prima seduta del nuovo Parlamento. A stabilirlo è  l'articolo 61 della Costituzione che prevede che la prima riunione delle due Camere abbia luogo non oltre il ventesimo giorno delle elezioni. Fino a che non sono riunite le nuove camere si intendono prorogati i poteri delle precedenti. 

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