Elezioni politiche 2022, dal Sacro romano impero al partito della Follia creativa: ecco i simboli più strani

È partito oggi il deposito dei contrassegni elettorali che durerà fino a domenica 14 agosto. Alcuni si contraddistinguono per l'originalità

Nella foto il Sacro romano impero cattolico e il partito della Follia creativa
Nella foto il Sacro romano impero cattolico e il partito della Follia creativa
Venerdì 12 Agosto 2022, 16:29 - Ultimo agg. 13 Agosto, 00:07
4 Minuti di Lettura

Lontani dal primato elettorale, ma giù sul podio dell'originalità. Nella forsennata corsa al deposito dei simboli elettorali - iniziata oggi e per cui c'è tempo fino al 14 agosto - alcuni sembrano già essersi distinti per stranezza ed eccentricità.

Dai poeti ai romani, passando per i gilet arancioni e le ghigliottine: nell'insolita campagna balnerare c'è posto proprio per tutti. E pazienza se poi spetterà al ministero dell'Interno il verdetto finale di "regolarità" o di "sostituzione" entro 48 ore. 

I Gilet Arancioni

Ma c'è già chi spera nello scranno. Come il generale  Antonio Pappalardo che si è presentato al Viminale stamane con il contrassegno dei Gilet arancioni: «Nel momento in cui entrerò nel Parlamento - promette ai cronisti - aspettatevi delle sorprese, alla faccia vostra».

In pensione dal 2006, l'ex ufficiale è sceso più volte in piazza per manifestare contro il governo "non eletto" diventando il leader del movimento e appoggiando anche proteste No Vax.  Al punto da vedersi togliere dal ministro della Difesa i  gradi ottenuti da generale. 

Poeti d'Azione 

Nel mezzo del cammin elettorale c'è posto anche per i Poeti in Azione guidati da Alessandro D'agostini.

Al centro del simbolo, oltre al nome del movimento, una spada e una penna si intrecciano poco sopra il tricolore. 

La decisione di scendere in campo ha prodotto per Poeti qualche effetto "indesiderato": «In seguito alla dichiarazione del nostro Presidente Nazionale Alessandro D’Agostini di voler presentare il nostro simbolo e di volerci candidare alle attuali Elezioni Politiche - si legge sulla pagina del Movimento -  il nostro sito online dal 1999 è stato ackerato!». «Abbiate pazienza» rassicurando i seguaci che tra poche ore il problema dovrebbe essere risolto. 

Il Sacro romano Impero cattolico

Nell'Urbe, città dove da sempre convivono sacro e profano, c'è spazio anche per il Movimento del Sacro romano Impero cattolico e pacifista. «Sono qui da un giorno ed una notte – spiega la fondatrice Mirella Cece. Che rilancia«Noi siamo per la pace e la chiediamo in tutto il mondo».

Il contrassegno, costellato di scritte in latino riporta l'effigie della fondatrice. La Cece, passata per la Dc e il partito liberale rivendica di essere una tra le più vecchie politiche. E spiega: «E' nato tutto da una batutta: mi hanno detto ero un personaggio del Sacro romano impero. Andai alla stazione, comprai un libro di araldica, tagliai una corona e ci misi la mia foto. Nacque così il Sacro romano impero liberale e cattolico». 

Il partito della follia creativa 

Un dottore avvianghiato a una sirena. Questa l'immagine che campeggia nel contrassegno del Partito della Follia creativa. Si tratta dell'ultima creazione di Giuseppe Cirillo, ossia il Dr. Seduction, che dal 1999 dispensa - anzi, somministra - provocazioni meditate alla politica e alla società civile per attirare l'attenzione sui temi che più gli stanno a cuore.

Questa volta lo ha fatto con un simbolo che lo raffigura in maniera caricaturale, con sotto la scritta «identità personale». A spiegarne il significato lo stesso Cirillo in un'intervista: «Quell'immagine è la parte eloquente dei simbolo, è una rappresentazione sui generis della follia ed evidenzia». Perché continua, la follia è  «un osare mentale» che consente a chi lo sa adottare e gestire «di poter andare oltre i limiti imposti dagli stereotipi della vita quotidiana e di aspirare a creare qualcosa di utile e innovativo per la società».

Per rivoluzione sanitaria 

A presentare il proprio simbolo al Viminale, oggi, anche il discusso medico Adriano Panzironi. Dopo la multa confermata dal Tar di 265.000 all'emittente televisiva dove il medico  divulgava la sua dieta, con l'accusa di agire in modo «pericoloso, creando sfiducia nella medicina tradizionale», Panzironi non sembra essersi arreso. Anzi. Torna in campo con il suo neopartito,«Per Rivoluzione Sanitaria»  con l'idea di «decapitare l’attuale dirigenza sanitaria e sostituirla con persone finalmente capaci e coscienziose». Non a caso nel simbolo, sotto al tricolore, campeggia una vistosa ghigliottina. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA