Elezioni Sardegna, Salvini spera di fare il bis dell'Abruzzo: Solinas avanti nei sondaggi, M5s insegue

Salvini in Sardegna per la campagna elettorale
Salvini in Sardegna per la campagna elettorale
Lunedì 18 Febbraio 2019, 13:56 - Ultimo agg. 20 Febbraio, 18:59
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Domenica 24 febbraio nuovo voto regionale. Dopo le elezioni in Abruzzo, e il successo del candidato di centrodestra a trazione leghista, Marco Marsilio, di Fratelli d'Italia, Matteo Salvini spera di consolidare la sua leadership anche in Sardegna.

Nell'isola cinque anni fa la Lega non aveva presentato nemmeno una lista. Oggi è pronta a prendersi la Regione governata dall'esponente del Pd, Francesco Pigliaru, eletto nel 2014. Un'altra debacle grillina come in Abruzzo, dove i 5 stelle hanno dimezzato i voti rispetto alle precedenti elezioni regionali, rischia però di alzare ancora di più la tensione nel governo gialloverde, già messo a dura prova dalla vicenda della richiesta di autorizzazione a procedere contro il ministro dell'Interno per il caso Diciotti.

Salvini in questi giorni batte la Sardegna - dove cresce la protesta dei pastori per il prezzo del latte - per galvanizzare gli elettori e spingere Christian Solinas, candidato del centrodestra unito come in Abruzzo. A sostenere Solinas sono Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia e altre 8 liste. A contendergli la guida della Regione ci sono il sindaco di centrosinsitra di Cagliari, Massimo Zedda, appoggiato da Pd, Leu e altre sei liste. E il candidato dei 5 stelle, Francesco Desogus. I grillini anche in Sardegna rischiano di arrivare terzi, dietro centrodestra e centrosinistra in un ritrovato bipolarismo classico. Gli altri candidati sono Vindice Mario Lecis (Rifondazione - Comunisti italiani - Sinistra sarda), Paolo Giovanni Manichedda (Partito dei Sardi), Mauro Pili (Sardi liberi) e Andrea Murgia (Autodeterminatzione).

Gli ultimi sondaggi di Swg danno il candidato del centrodestra in testa con una forbice compresa tra il 33 e il 37%. Zedda è stimato invece fra il 27% e il 33% e desogus tra il 22 e il 26%.

Salvini. «Il 24 febbraio chi non sceglie è complice di quello che accadrà o non accadrà. Poi se uno è contento di come è stata amministrata la regione vota il Pd e vota Zedda», ha detto il leader della Lega a La Maddalena. «Prima mi hanno chiesto: "Perché un sardo dovrebbe votare Lega?". Se un sardo è contento ha il suo Zedda da votare, ha il suo bel Pd di Renzi. Noi abbiamo tanti difetti ma dove governiamo noi della Lega, gli ospedali sono aperti e non li chiudiamo, le ferrovie vanno avanti, non indietro», ha sostenuto Salvini.

Anche Berlusconi punta sul voto sardo. «Da martedì 19 e sino al silenzio elettorale sarò nuovamente in Sardegna e batterò tutte le province», ha annunciato il leader di Forza Italia nei giorni scorsi. E in Sardegna a fare campagna è arrivata anche Giorgia Meloni, incalzando il governo sulla crisi degli allevatori. «Noi come centrodestra vogliamo vincere le elezioni in Sardegna per dare all'Isola le risposte giuste ai problemi che ha, vogliamo che i sardi ci votino non contro questo o quel partito ma perché sono convinti che possiamo risolvere i loro problemi», ha detto la leader di Fdi a Nuoro. «La zona franca per esempio è una delle risposte che permetterebbe a questa terra di competere alla pari con le altre regioni - ha spiegato -. Così possiamo pensare a delle politiche efficaci contro lo spopolamento e alla difesa dei prodotti tipici».

I 5 stelle. «Se c'è una persona che oggi può affrontare i problemi della Sardegna, questo è Francesco Desogus. Sappiamo perfettamente che non sarà facile vincere le elezioni, perché i candidati sono tantissimi. Sappiamo che è una sfida titanica ma noi manteniamo l'identità di chi si presenta con una sola faccia, un solo progetto e, quando governa ed amministra, si affida a una squadra compatta, con un programma da realizzare e non deve tagliare la torta e scendere a compromessi con nessuno», ha detto a Olbia il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli.

Il centrosinistra invece punta su Zedda. «Vorrei una Sardegna che sappia conservare le proprie tradizioni, ma allo stesso tempo in grado di affrontare le sfide con i paesi più evoluti dell'Europa e del mondo. Capace di offrire ai giovani la possibilità di scegliere se partire o meno, non l'obbligo di andarsene per cercare un lavoro», ha detto il candidato del centrosinistra all'agenzia Adnkronos. «Servono politiche attive per il lavoro - è il programma del sindaco di Cagliari - che puntino sull'innovazione e sull'occupazione, con un'attenzione particolare al mondo femminile, a quello giovanile e dalle persone fuoriuscite dal mondo del lavoro».

Come si vota. Viene eletto presidente della Regione il candidato presidente più votato. Se supera la soglia del 40% avrà un premio di maggioranza pari al 60% dei seggi. Con un risultato invece compreso fra il 25% e il 40% il premio si attesterà al 55% dei seggi, mentre con una vittoria ottenuta con meno del 25% dei voti non è previsto alcun premio di maggioranza. Previste due soglie di sbarramento per entrare nel parlamentino sardo: 10% per le coalizioni e 5 % per le liste singole. E' possibile infine il voto disgiunto, cioè votare un candidato presidente e una lista che ne sostiene un altro.

 
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