Elezioni Ponza, San Felice Circeo, Ventotene, Gaeta, Sabaudia: i nuovi sindaci dei romani al mare

Quattro eletti senza i ballottaggi, sono tutti “al debutto”. E San Felice festeggia la prima vittoria di una donna

Elezioni Ponza, San Felice Circeo, Ventotene, Gaeta, Sabaudia: i nuovi sindaci dei romani al mare
Elezioni Ponza, San Felice Circeo, Ventotene, Gaeta, Sabaudia: i nuovi sindaci dei romani al mare
di Vittorio Buongiorno
Martedì 14 Giugno 2022, 00:33
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D’un colpo solo i romani in vacanza dovranno prendere confidenza con tutti volti nuovi. Tre sindaci e una sindaca eletti ieri e per tutti è la prima volta. Cristian Leccese a Gaeta ha dominato dal primo minuto, sempre sopra al 60%. E’ il pupillo del sindaco uscente Cosmo Mitrano che lascia dopo due mandati. Nuovi sindaci anche sulle Isole. A Ponza ci aveva provato un ex, Pompeo Porzio, ma Francesco Ambrosino l’ha superato di 10 punti percentuali. Idem a Ventotene, il sindaco uscente Gerardo Santomauro è stato sconfitto da Carmine Caputo, ex segretario comunale. Al Circeo poi una novità assoluta. Monia Di Cosimo, prima sindaca della storia di San Felice, corona una carriera politica iniziata 20 anni fa. Ha visto passare tanti sindaci uomini. Ora tocca a lei. Resta Sabaudia, bisognerà aspettare due settimane per sapere chi guiderà il Comune perché malgrado lo scrutinio lentissimo è chiaro che servira il ballottaggio.

Ponza
Passa Ambrosino, l'agente immobiliare alfiere del Carroccio

A Ponza si cambia, e la novità si chiama Francesco Ambrosino, è il candidato dell’opposizione e ha sconfitto un ex sindaco dell’isola Pompeo Porzio. Il neo sindaco, sostenuto dalla lista “Cambiamo il vento”, ha vinto con 1.093 voti, pari al 55,23%, l’ex primo cittadino, sostenuto dalla lista “Crescere Insieme” si è fermato a 886 voti, il 44,77%. Ambrosino è di professione agente immobiliare, consigliere comunale uscente ed ex assessore ai Lavori Pubblici della Giunta guidata da Piero Vigorelli. A sparigliare le carte della competizione la decisione del sindaco uscente Francesco Ferraiuolo di non ricandidarsi, causando candidature e liste civiche formate al fotofinish. Non contiene la gioia Francesco Ambrosino, che ringrazia gli elettori per l’ampio sostegno e assicura: «Ora si cambia. Grazie Ponza, questa è una vittoria storica per la nostra isola. Siamo passati dalla minoranza alla maggioranza perché ritengo che il nostro messaggio e le nostre idee siano state vincenti. Spero di poter dare risposte importanti per Ponza, che è l’isola che amo». Il programma mira ad innalzare il livello di legalità nel Comune, incentivare rilanciando i progetti sospesi la portualità, risolvere i disservizi nei collegamenti con la terraferma. E ancora il turismo archeologico da rivalutare, attenzione anche ai pescatori dell’isola e alle loro difficoltà e non ultimo il tema della sanità: l’obiettivo è collaborare con le altre isole minori, potenziare la telemedicina e avere in loco medici specialisti. Hanno votato in 2.021 su 3.405 aventi diritto, il al 59,35% contro il 65,12% delle precedenti elezioni. (Giuseppe Mallozzi)

Ventotene
Zero voti ad Adinolfi: «Non mi ha scelto neppure il mio cane»

Il nuovo sindaco di Ventotene è Carmine Caputo, l’ex segretario comunale dell’isola pontina. Ha sconfitto il sindaco uscente, Gerardo Santomauro. Ma per una volta la notizia la fa l’ultimo arrivato. Mario Adinolfi, candidato a sindaco del Popolo della famiglia, è riuscito nell’impresa di non prendere neppure un voto. «A Ventotene non mi ha votato manco il mio cane - ha ironizzato sui social - Ho tentato un’avventura romantica contro la logica del controllo paramafioso del voto tipico un piccolo centro meridionale e ho perso», scrive. Non dice che la sua candidatura sull’isola era piovuta come quella di un alieno poche ore prima della presentazione delle liste e come tale è stata ignorata dagli isolani. Adinolfi ha perso anche la partita con Luca Vittori del Partito Gay Lgbt. Di poco ma l’ha persa. Vittori infatti almeno un voto l’ha preso. «Un voto al partito gay, nessuno al Pdf», aggiunge Adinolfi. «Mai avuto una riga in campagna elettorale» e «in mezz’ora adesso tutti a fare lo stesso articolo e a chiedermi interviste. Sono fortunato, così potrò dire quanto progresso abbia fatto il nostro consenso in tutti i comuni in cui ci siamo presentati e quanto decisivi saremo ai ballottaggi», conclude. Caputo invece l’ha spuntata per 51 voti sul rivale. «Sono onorato di assumere la carica di sindaco a Ventotene, Comune che conosco per i miei trascorsi di segretario comunale, e mi impegno ad eliminare la conflittualità che è presente sull’isola e a risolvere i tanti problemi». Soprattutto dovrà guidare l’isola negli anni in cui entrerà nel vivo il mega progetto di riqualificazione dell’ex carcere borbonico di Santo Stefano. (Giuseppe Mallozzi)

San Felice Circeo
«Monia, un’amica e una mamma». E subentra al suo compagno

È la prima sindaca di San Felice Circeo.

Monia Di Cosimo ha vinto nettamente la tornata elettorale contro Rita Petrucci. Durante lo scrutinio non c’è stata mai partita e alla fine il distacco è stato di mille voti. «Premiato il lavoro di squadra - commenta raggiante - È una grande emozione e un grande onore per me. Un grazie dal profondo del cuore va ai cittadini e a tutta la nostra squadra. Un ringraziamento in particolare a Pino Schiboni, che ha dato una mano a tutti. Questo è il significato di squadra». Giuseppe Schiboni è il sindaco che l’ha preceduta e che l’ha lanciata dopo averla avuta in giunta come assessora, ma è anche il suo compagno nella vita e il padre dei loro due gemelli che in campagna elettorale hanno compiuto cinque anni. 

A risultato acquisito i suoi sostenitori le hanno fatto indossare una maglia bianca con la scritta “Monia: una mamma, un’amica, un sindaco” con un grande cuore rosa fluorescente corredato. E tutti hanno indossato la stessa maglietta. Anche Schiboni. Alla fine su 7.920 aventi diritto al voto in 4.619 si sono recati alle urne per un totale di 4.458 voti validi. Il neo sindaco è stato eletto con 2.757 voti. La sfidante Rita Petrucci ha ottenuto invece 1.701 preferenze. Entrata in consiglio comunale nel 2001, negli anni è stata assessora ai Servizi Sociali e delegata ai Lavori Pubblici. (Ebe Pierini)

 

Sabaudia
Dopo gli scandali e gli arresti lotta fratricida nel centrodestra

Più diviso di così era impossibile e malgrado ciò a Sabaudia il centrodestra si prende tutto. Nella città travolta dalle inchieste e con la sindaca civica arrestata dalla Procura andranno al ballottaggio due candidati conservatori. Nella città delle dune lo scrutinio è stato lentissimo. Estenuante. Tra quindici giorni lo scontro potrebbe vedere contrapposti il generale dei carabinieri in pensione Alberto Mosca (sostenuto da Forza Italia, Azione, Udc e due civiche) e l’ex primo cittadino Maurizio Lucci che si è voluto candidare a ogni costo sfidando i partiti e che ha avuto le risposte che cercava. Terzo, ma con la speranza di un sorpasso nella notte, Enzo Di Capua, l’ufficiale della Finanza sostenuto da Lega e Fdi, seguito a una incollatura da Alberto Mellano, anche lui militare ma dell’esercito, capace di sfiorare il 20% con la lista di Giada Gervasi, malgrado l’inchiesta, malgrado gli arresti. Ultimo e staccatissimo il candidato Pd, Giancarlo Massimi, un passato di sindaco in Abruzzo, un presente ai margini della politica in riva al lago.

Gaeta
Leccese, l'allievo di Mitrano che la Lega non voleva votare

Alle 20.10 è scoppiato l’applauso nella Galleria Cavour dove i sostenutori di Cristian Leccese attendevano i risultati. L’enfant prodige ha superato il 50% dei voti, ormai irraggiungibile. Quarant’anni, amministratore di una cooperativa che segue persone con disabilità, è stato vicesindaco giovanissimo nella prima consiliatura di Cosmo Mitrano e consigliere comunale nel secondo mandato del primo cittadino uscente. Mitrano in questi dieci anni è stato capace di unire una coalizione larga. Larghissima.Leccese ha fatto lo stesso, dietro le 8 liste civiche che lo appoggiavano c’è tutto l’arco costituzionale. Pezzi di Lega (che sul suo nome si è spaccata) e di Pd, tutta Forza Italia e anche Fratelli d’Italia. Ieri sera Mitrano è stato il primo ad abbracciarlo. «È la vittoria della continuità - ha detto commosso Leccese - voglio continuare a fare Gaeta sempre più grande. Ho parlato con la gente e raccontato quali sono i miei programmi e i miei obiettivi. Ho spiegato cosa intendiamo fare con i fondi del Pnrr. Ma soprattutto non ho denigrato nessuno dei miei avversari a differenza di altri». La vittoria è stata netta fin dalla prima sezione scrutinata. Dopo poche schede era già al 66 % dei voti e da lì non si è più mosso. D’altra parte il risultato era atteso, anche per via della spaccatura del centrosinistra. Seconda è arrivata Sabrina Mitrano (sostenuta da Pd, Europa Verde e da una civica) arrivata al 19%. Terzo Silvio D’Amante (5 Stelle e una civica) che si è fermato al 10 per cento. (S.Gio.)

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