Mattarella duro sulla mafia: «O si è contro, o si è complici. Liti tra magistrati minano la lotta»

Falcone, Mattarella dall'aula bunker a Palermo: «La mafia esiste ancora, o si sta contro o si è complici»
Falcone, Mattarella dall'aula bunker a Palermo: «La mafia esiste ancora, o si sta contro o si è complici»
Domenica 23 Maggio 2021, 09:59 - Ultimo agg. 24 Maggio, 10:22
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«È sempre di grande significato ritrovarsi nel bunker, un luogo di grande valenza simbolica, dove lo Stato ha assestato importanti colpi alla mafia». Così il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel bunker dell'Ucciardone per la celebrazione dell'anniversario della strage di Capaci. Il Presidente ha aggiunto: «A figure di magistrati come Falcone e Borsellino la società civile guarda con riconoscenza. Vi guarda come lezioni che consentono di nutrire fiducia nella giustizia amministrata in nome del popolo italiano. In direzione contraria sentimenti di contrapposizione, contese, divisioni, polemiche all'interno della Magistratura, minano il prestigio e l'autorevolezza dell'Ordine Giudiziario».

«O si sta contro la mafia o si è complici, non ci sono alternative». Mattarella ha aggiunto: «La mafia, lo sappiamo, esiste tuttora.

Non è stata ancora definitivamente sconfitta. Estende i suoi tentacoli nefasti in attività illecite e insidiose anche a livello internazionale». «Per questo - ha sottolineato il presidente della Repubblica - è necessario tenere sempre la guardia alta e l'attenzione vigile da parte di tutte le forze dello Stato. Ma la condanna popolare, ampia e possente, ha respinto con efficacia, in modo chiaro, corale e diffuso, i crimini, gli uomini, i metodi, l'esistenza della mafia». Il Capo dello Stato ha seguito nel bunker dell'Ucciardone, a Palermo, la celebrazione per l'anniversario della strage di Capaci. Poi si è recato nella caserma Lungaro e quindi nell'hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo.

«Questo momento si collega in maniera molto stretta alla cerimonia che si è svolta nell'aula bunker. In quel luogo ogni anno si rinnova il ricordo delle stragi di Capaci e di via D'Amelio, ogni anno coinvolgendo studenti di tutta Italia, rinnovando la vicinanza di tutto il nostro popolo nel ricordo delle vittime e nella solidarietà ai loro familiari». Lo ha detto Sergio Mattarella alla caserma Lungaro di Palermo, per ricordare gli agenti di scorta uccisi nella strage di Capaci. «Qui, con la lapide e con la teca, che custodisce in maniera fortemente coinvolgente i resti della Quarto Savona Quindici, c'è un ricordo permanente di entrambe le stragi - dice - Questo ricordo delle vittime e delle sofferenze, del dolore e delle vite sconvolte dei familiari, costituisce una delle motivazioni che donne e uomini della polizia di Stato mettono nel loro impegno, così come avviene per tutte le forze dell'ordine nel ricordo dei loro caduti».

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E poi ha ribadito: «La mia presenza qui vuole testimoniare che questo ricordo appartiene all'intera Repubblica, alle sue istituzioni e ai cittadini». Il dovere della memoria, infatti, «non riguarda soltanto la polizia di Stato, i carabinieri, la Guardia di finanza, gli altri corpi dello Stato, riguarda la Repubblica che ha il dovere di custodirla con grande riconoscenza per coloro che sono caduti e con grande solidarietà per i loro familiari. Quel che rimane di quell'auto è un ricordo che resta fortemente nell'animo dei nostri concittadini».

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Applausi per il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, al suo arrivo nel padiglione 20 dell'hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo di Palermo. Il Presidente sta girando il padiglione con il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il commissario per l'emergenza Covid di Palermo, Renato Costa, il direttore generale dell'Asp, Daniela Faraoni, e il dirigente generale dell'assessorato alla Salute, Mario La Rocca. Presente anche il generale Maurizio Scardino, comandante dell'Esercito in Sicilia.

 

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