Family Act, sì del Cdm: assegno universale e altre misure per le famiglie, tutte le novità

Family Act, sì del Cdm: assegno universale e altre misure per le famiglie, tutte le novità
Family Act, sì del Cdm: assegno universale e altre misure per le famiglie, tutte le novità
di Francesco Malfetano
Giovedì 11 Giugno 2020, 17:01 - Ultimo agg. 13 Giugno, 08:53
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Sì del Cdm al Family Act e all’assegno universale per le famiglie con figli a carico fino a 18 anni. Il disegno di legge-delega proposto dalla ministra alla Famiglia Elena Bonetti è stato al centro del Consiglio dei ministri che si sta svolgendo dal pomeriggio. Dopo il sì del Consiglio dei ministri, tuttavia, avrà bisogno ancora di un po’ tempo per completare il proprio iter. Nei prossimi mesi il testo sarà sottoposto al vaglio parlamentare, con la speranza insieme al governo di varare i decreti legislativi - in cui troveranno concretezza i criteri generici stabiliti dalla Bonetti - entro il 30 novembre di quest’anno e attivare l’assegno universale dal primo gennaio 2021. Questo infatti sarà la misura portante del Family Act che pure ne prevede diverse. Gli articoli sono 8, in cui oltre alle coperture finanziarie, si fa ordine su tutti gli strumenti di politica familiare. Ma andiamo con ordine.



ASSEGNO UNIVERSALE
Per quanto riguarda l’assegno universale questo è attribuito mensilmente a tutti i nuclei familiari con figlie e figli a carico fino ai diciotto anni di età ed è riconosciuto a decorrere dal settimo mese di gravidanza. Non solo, in caso di figlia o figlio successivo al secondo, l’importo dell’assegno universale è maggiorato del venti per cento. Nell’erogazione si tiene conto dell’età dei figli a carico ed è incrementato per ciascun figlia o figlio con disabilità.
L’importo è minimo per tutti i nuclei familiari. A questo però viene aggiunta una quota ulteriore e variabile determinata per scaglioni dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE). L’erogazione sarà mensile e avviene mediante una somma di denaro o il riconoscimento di un credito fiscale. L’assegno non concorre a formare il reddito complessivo e non rileva per il calcolo del reddito ai fini del riconoscimento delle prestazioni di welfare.
 



COPERTURE
Al fine di disporre delle risorse finanziarie adeguate per l’assegno universale, nel Family Act si stabiliscono l’abrogazione o la rimodulazione di una serie prestazioni fiscali per la famiglia ora in essere. Si va dalle detrazioni per i minori a carico fino alle diverse tipologie di assegno disponibili (nucleo familiare, nucleo familiare con almeno 3 figli minori, natalità), ma anche il premio alla nascita, il buono per il pagamento di rette relativi alla frequenza di asili nido e altri servizi per l’infanzia, e il fondo di sostegno alla natalità.

EDUCAZIONE INFORMALE ED ALTRI ARTICOLI

Come anticipato già nello scorso mese, si rimoduleranno molti degli strumenti di politica familiare oggi a disposizione. Si effettuerà quindi una razionalizzazione delle misure di sostegno all’educazione dei figli e delle figlie, sostenendo le famiglie non solo nelle spese sostenute in un anno per i nidi per i più piccoli ma anche per la cosiddetta educazione informale (come attività ludico-ricreative e culturali, quindi sport e musei ad esempio). Nell'articolo 4 si pone come necessità l’intervento sui congedi parentali o di paternità, con procedure più flessibili rispetto a quelle ora in vigore. In particolare, se ne è parlato molto, ci dovrebbe essere uno speciale congedo per gli incontri “scuola-famiglia" (5 ore nell’arco dell’anno).

Come anticipato proprio dal Messaggero alla fine di maggio, all’interno dell’articolo 5 del Family Act, ci saranno anche diverse misure per incentivare il lavoro delle madri e l’armonizzazione dei tempi (in particolare un’indennità integrativa della retribuzione per le madri lavoratrici erogata dall’INPS, per il periodo in cui rientrano al lavoro dopo il congedo obbligatorio).

Sarà riconosciuta una forma di sostegno anche per i giovani, con misure per incentivarne l’autonomia e il protagonismo giovanile.
Ci saranno quindi detrazioni fiscali per i fitti dei figli iscritti all'università e per il primo fitto delle giovani coppie sino a 35 anni.

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