«Fisioterapisti anche senza titoli». È polemica

«Fisioterapisti anche senza titoli». È polemica
di Mauro Evangelisti
Lunedì 24 Dicembre 2018, 09:08 - Ultimo agg. 19:32
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«Aprono le porte della sanità a chi non ha i titoli», protestano varie categorie, dai fisioterapisti alle ostetriche. «No, nessuna sanatoria, anzi si mette ordine nel caos che riguarda 20mila operatori», replicano dal ministero della Salute. Ad incendiare la polemica è un emendamento del Movimento 5 Stelle. «Votata nella notte la fiducia sulla manovra che contiene quella che potrebbe essere una sanatoria globale per gli abusivi in sanità» si legge su Facebook, sulla pagina dell'Aifa, l'associazione italiana dei fisioterapisti. Critiche arrivano anche dal settore delle ostetriche. Contestano il fatto che l'emendamento preveda che «chi ha svolto professioni sanitarie senza il possesso di un titolo abilitante ed idoneo per l'iscrizione all'albo professionale, per un periodo minimo di 36 mesi, anche non continuativi, negli ultimi 10 anni, potrà continuare a svolgere le attività professionali previste dal profilo della professione sanitaria di riferimento purché si iscriva negli elenchi speciali ad esaurimento istituiti presso gli ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione».

Il provvedimento amplia di fatto l'accesso a queste professioni inserendo una deroga a una legge dell'ex ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Replica però l'attuale ministro, Giulia Grillo: «Non c'è alcuna apertura all'esercizio senza titoli. Nessuna equiparazione dunque con chi è iscritto agli albi. Questo dobbiamo precisarlo a chiare lettere. L'emendamento è una soluzione equilibrata per superare la situazione preoccupante in cui versano circa 20mila operatori che, a seguito dell'approvazione della legge 3 del 2018, pur operando nel settore sanitario da diversi anni, non sono nelle condizioni di iscriversi in un albo professionale. Chi potrà provare con adeguata documentazione, che sarà demandata a un decreto ministeriale, di aver effettuato un'attività di lavoro dipendente o autonomo per 36 mesi negli ultimi dieci anni di continuare a svolgere le attività previste dal profilo della professione sanitaria di riferimento attraverso l'iscrizione ad un elenco ad esaurimento tenuto, per maggiore garanzia, dagli ordini professionali».
 

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