Francesca Pascale: «Se la Raggi è una donna intelligente, ora si faccia da parte»

Francesca Pascale: «Se la Raggi è una donna intelligente, ora si faccia da parte»
di Simone Canettieri
Domenica 10 Novembre 2019, 09:10 - Ultimo agg. 19:21
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Apre le braccia. Sorride: «D'ora in poi sarò più presente, voglio metterci la faccia. Ma attenzione». A cosa, Francesca Pascale? «Non mi interessa la politica elettiva, mi è bastata l'esperienza da consigliere provinciale di Forza Italia». Dunque? «Voglio dare una mano per una battaglia trasversale sui diritti delle coppie Lgbt. E non solo, anche per quelli delle donne e dei bambini sfortunati». E il presidente Silvio Berlusconi cosa le ha detto? «Ha piena fiducia in me e, da vero liberale qual è, mi ha dato la sua benedizione». Dal salottino di un grand hotel di Roma, Francesca Pascale, da 15 anni al fianco di Berlusconi, parla della sua nuova sfida: il terzo settore, con il lancio dell'associazione I colori della libertà. «La inaugurerò il 22 gennaio: inviterò donne che da tempo conducono battaglie per i diritti e che sono simboli dell'impegno civile trasversale: da Mara Carfagna a Paola Concia. Donne coraggiose e in prima linea».

Francesca Pascale a raffica contro Salvini
 

 


E allora inviterà anche Virginia Raggi?
«Purtroppo mi è bastato fare un giro in città per accorgermi di quanto Roma sia fuori controllo. I topi passeggiano in allegria per le strade, tra i rifiuti. Vorrei fare una domanda alla sindaca».

E quale?
«Che fine ha fatto l'adrenalina della sua campagna elettorale? Si è forse accorta che dopo tre anni non è in grado di gestire Roma? Se è una donna intelligente e coraggiosa, come credo sia, dovrebbe ammettere i propri limiti e farsi da parte il prima possibile».

Quindi Raggi non ci sarà. E allora chi?
«Chi ha voglia di aiutare gli altri. Chi partecipa non dovrà però avere pregiudizi, ma il solo obiettivo di combattere le discriminazioni. Come insegna Pasolini, non fare il bene significa peccare».
 


Forse questo governo Pd-M5S potrebbe fare di più rispetto a uno di centrodestra?
«La sinistra è brava a scendere in piazza, ma è stato il centrodestra a mettere nero su bianco alcune leggi con le ministre Prestigiacomo e Carfagna. Perché entrambe le parti non dialogano per la libertà di tutti?».

Serve coraggio!
«Sa quanti politici gay ci sono nei partiti? Tantissimi. Ma non escono allo scoperto. Dovrebbero farlo, o almeno combattere le discriminazioni».

Anche nel centrodestra?
«Certo che ce ne sono. È normale, non trova?».

Quanto è facile essere Francesca Pascale?
«Sono sincera: è bello per come è cambiata la mia vita, ma non è facile. I veleni? Ormai mi scivolano addosso».

Meglio spendersi per i diritti.
«Siamo l'Italia delle contraddizioni: combattiamo per il crocifisso nelle aule, ma le nostre scuole crollano».

A lei non piace Salvini, questo ormai è noto.
«Io sono liberale e berlusconiana. Quindi di Forza Italia. Se fossi stata una donna di destra con anima conservatrice avrei votato Meloni per la sua coerenza».

Comunque povera FI.
«È un momento complicato, tutti dovrebbero darsi da fare: è l'unico partito che ha reso l'Italia un Paese più libero e Berlusconi rimane l'unica speranza».

Invece c'è aria di fuggi fuggi.
«I traditori e gli ingrati che hanno lasciato il presidente non hanno avuto grande fortuna. Tutti».

E il futuro di FI dopo Berlusconi?
«FI è un partito costruito su Berlusconi. Non può esistere un successore del presidente, seppur valido. Chiunque pagherebbe il paragone con lui e inevitabilmente perderebbe la sfida».

Pascale, scriva un libro.
«Aspetto che la mia vita diventi ancor più interessante. Ora ho iniziato la mia battaglia per i diritti. Anzi, sa cosa mi ha fatto innamorare tra le tante cose di Berlusconi?».

Cosa?
«Il suo amore per la libertà e il rispetto degli altri. In 15 anni non mi ha mai imposto stili di vita».

Ecco, e l'amore per lei cos'è?
«Per me l'amore è rappresentato da quella persona, sia esso uomo o donna, di cui non si può fare a meno. Qualcosa che ti completa, che ti perdona, che sa andare anche oltre alla passione del momento. Nel mio caso è Silvio Berlusconi».
 

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