Fratoianni, chi è il leader di Sinistra Italiana chiave nel patto Calenda-Letta: dal "lodo" al patto anti-modifiche alla Costituzione

Oggi alle 15 l'incontro con il segretario dem Enrico Letta per verificare il «perimetro dell'alleanza»

Nella foto il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni
Nella foto il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni
Mercoledì 3 Agosto 2022, 12:19 - Ultimo agg. 15:55
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Più di qualcuno, commentando i negoziati in stallo tra dem e azionisti, già ipotizzava lo strappo. Né faceva ben sperare l'ora di ritardo con cui ha preso avvio, ieri a Montecitorio, il confronto tra Enrico Letta e Carlo Calenda. Perché nella bozza di accordo - realizzata congiuntamente da Azione e +Europa, e giunta di primo mattino al quartier generale del Nazareno, rimaneva il veto sui candidati divisivisi nei collegi uninominali: vedesi il leader di SI, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli, Luigi di Maio e tutti gli ex 5 stelle. 

Che avrebbero corso per le loro liste nel proporzionale e con cui il Pd, se avesse voluto avrebbe potuto costruire un'alleanza a latere, autonoma rispetto a quella con Azione.

Una proposta che al leader dem deve essere suonata come un ultimatum e che ha rischiato di far saltare tutto. 

Il Lodo Fratoianni 

Se invece la partita nel centrosinistra è andata a buon fine, ironia della sorte, è stato grazie a Nicola Fratoianni, uno dei leader su cui era arrivato il niet del leader di Azione. Ospite di In onda su La7, il giorno prima del faccia a faccia Letta - Calenda, il segretario di Sinistra Italiana aveva avanzato una proposta: «Se vogliamo battere le destre dobbiamo costruire la coalizione nell'uninominale». Quindi, l'appello a tutti i leader e segretari di partito: «sono pronti a non stare nell'uninominale? Allora nei collegi uninominali candidiamo personalità, che esprimano storie e bisogni».  Una richiesta che non è rimasta inascoltata: di fronte alla difficoltà di dire di sì o no a ogni singolo leader, Letta ha prediletto il passo indietro da parte di tutti i leader negli uninominali. Un patto che travolge però i piani di Luigi di Maio che due giorni fa ha presentato il simbolo della nuova formazione, Impegno civico, assieme a Tabacci, ma  che contava  sulla propria candidatura nei collegi uninominali del Pd.

La posizione di Sinistra Italiana 

A Fratoianni, il merito della proposta risolutrice di ieri. Ma ora anche l'onere di verificare il «perimetro dell'alleanza con il Pd». Lo farà oggi, nell confronto alla Camera ( inizio previsto per le 15) con il segretario dem Enrico Letta, che incontrerà insieme al co-portavoce di Italia Verde Angelo Bonelli. 

L'obiettivo è quello di un accordo con il Pd che assicuri loro di  «avere uno spazio di manovra per difendere le proprie battaglie identitarie»: come per la questione dei  rigassificatori e  termovalorizzatori, rilanciati da Calenda ma su cui Angelo Bonelli si è detto fortemente contrario. 

E se ha un lato, il segretario di SI risponde duramente a chi gli prospetta la scorciatoia del diritto di tribuna perché «È un l'ipotesi che non ci riguarda, non ne abbiamo bisogno » intendendo «guadagnare uno spazio politico a partire dalla capacità di costruire consenso sulla nostra proposta politica». Dall'altro lato stempera  i toni e guarda ai lati positivi dell'alleanza con il Centro di Calenda: «l'obiettivo - spiega Fratoianni -  deve essere evitare che chi vada al Governo possa modificare la Costituzione senza passare per il referendum».

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