G20 Bali, quali saranno i temi chiave? Il nodo Ucraina (ma Putin non c'è) e l'esordio di Giorgia Meloni

Per ora non è previsto un incontro tra la premier e Macron, ma potrebbe essere l'occasione per chiarire la questione migranti

G20 Bali, quali saranno i temi chiave? Il nodo Ucraina (ma Putin non c'è) e l'esordio di Giorgia Meloni
G20 Bali, quali saranno i temi chiave? Il nodo Ucraina (ma Putin non c'è) e l'esordio di Giorgia Meloni
di Fausto Caruso
Domenica 13 Novembre 2022, 16:00
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La prima volta non si scorda mai, specialmente se si tratta della prima volta nel consesso che vede riuniti i leader dei 20 paesi più potenti del mondo. Martedì 15 novembre Giorgia Meloni farà il suo esordio nel primo G20 dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, in programma martedì e mercoleì a Bali, capitale dell'Indonesia (l’ultimo un anno fa a Roma). Un vertice dominato dalle tensioni internazionali che i colloqui previsti cercheranno per quanto possibile di stemperare.

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L’assenza di Putin

Nel momento in cui le delegazioni internazionali atterreranno nella capitale indonesiana a spiccare sarà un’assenza, quella di Valdimir Putin. Il presidente russo manderà al suo posto il ministro degli Esteri, Segrei Lavrov, e diverse delegazioni hanno già annunciato che boicotteranno il suo intervento in segno di protesta contro l’invasione dell’Ucraina. Dovrebbe invece prendere parte alla riunione in videoconferenza il presidente ucraino Volodomyr Zelensky, che aveva escluso di partecipare qualora Putin fosse stato presente. Proprio il conflitto in corso sarà al centro dell’agenda al G20. Dopo la decisiva riconquista di Kherson da parte dell’esercito di Kiev la compagine occidentale vede crescere le voci di chi vorrebbe approfittare del momento favorevole e del rallentamento delle operazioni che arriverà con l’inverno per cercare di riaprire le trattative. Il leader della fazione dialogante sembra essere il Capo di Stato maggiore dell’Esercito statunitense, Mark Milley. Zelensky però non ne vuole sapere di sedersi al tavolo fino a che la Russia non si sarà ritirata da tutti i territori occupati e lo stesso presidente americano, Joe Biden, ha ribadito più volte che sarà solo l’Ucraina a decidere se e quando intavolare dei negoziati. Nel frattempo il sostegno militare continuerà.

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Proprio Biden sarà tra i più impegnati, arrivando a Bali rafforzato dal risultato delle elezioni di Midterm che lo vedono con il Senato ancora sotto il controllo dei Democratici e la camera in bilico. Tra gli incontri che terrà l’inquilino della Casa Bianca sotto i riflettori ci sarà quello con il Presidente cinese Xi Jinping, il primo di persona dall’inizio della pandemia. Difficile immaginare che gran parte del discorso non ruoti anche qui attorno alla situazione in Ucraina, con Biden che cercherà di convincere ancora una volta Xi a fare pressione su Putin perché ritiri le sue truppe e lo ammonirà sulle possibili conseguenze economiche nel caso in cui la Cina dovesse decidere per un aperto sostegno alla Russia. Ma parte del colloquio vertirà anche sull’altra area di crisi che vede le due superpotenze direttamente contrapposte: Taiwan. Gli Usa hanno fatto sapere più volte che interverrebbero a difesa dell’isola in caso di attacco da parte della Cina, ma Xi ritiene il governo di Taipei una provincia ribelle e ha messo la “riunificazione” della Cina tra le priorità della sua agenda. Difficile che si ottenga qualcosa di concreto, ma non si può rinunciare al dialogo.

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L’esordio di Giorgia

Biden ha in programma anche un bilaterale con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ribadirà all’alleato americano la posizione saldamente atlantista del nostro governo e la disponibilità a proseguire col sostegno militare all’Ucraina. Per Meloni il vertice sarà però anche l’occasione di riprendere il dialogo con i partner su altre questioni in sospeso, in primo luogo lo strappo con la Francia sul tema migranti. Al momento un bilaterale col presidente francese Emmanuel Macron non è in agenda, ma in diplomazia nessuna porta è mai davvero chiusa. Ricucire con la Francia sarebbe fondamentale per rafforzare la posizione del nostro paese anche in vista del momento in cui il tema sul tavolo del G20 sarà la crisi energetica innescata dalla crisi Russo-Ucraina e di cui l’Europa sta sentendo i maggiori effetti. Fino a poco fa Parigi e Roma erano unite sulla soluzione del price cap europeo sul gas russo, una misura già troppo a lungo rimandata e che rischia di rimanere ancora in bilico.

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