Meloni: «Questo governo durerà a lungo: ha una maggioranza chiara e un mandato popolare»

Giorgia Meloni: «Questo governo durerà a lungo: ha una maggioranza chiara e un mandato popolare»
Giorgia Meloni: «Questo governo durerà a lungo: ha una maggioranza chiara e un mandato popolare»
Martedì 29 Novembre 2022, 08:26 - Ultimo agg. 08:38
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Giorgia Meloni: «Sapevo che sarebbe stato un compito arduo guidare una Nazione come l'Italia in uno dei momenti più complessi della sua storia. Non mi sono mai illusa, anche se rispetto a Draghi posso contare su una maggioranza chiara, un programma comune e un mandato popolare. Perché nel nostro ordinamento una persona sola non può fare la differenza: serve la squadra».

La premier, in un'intervista a Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera si dice convinta che il suo governo «durerà a lungo, anche perché l'Italia ha pagato per troppo tempo l'assenza di stabilità».

Manovra

Meloni definisce la sua una «destra moderna e conservatrice» e «il racconto irreale e disastroso che la sinistra ha fatto in campagna elettorale sull'ipotesi di un governo Meloni è stato ampiamente smentito», «lo spread è ai minimi rispetto agli ultimi mesi e a livello internazionale c'è grande attenzione nei confronti dell'Italia».

Dalla manovra, afferma, «emergono priorità e una visione: crescita economica e attenzione al lavoro, a partire dalla messa in sicurezza del sistema produttivo a fronte del caro energia».

Reddito di cittadinanza

«Alcuni - osserva - sono rimasti spiazzati dalle scelte di un governo che, si diceva, avrebbe favorito i ricchi: noi abbiamo scelto invece di sostenere i più fragili e rafforzare la classe media». A chi l'accusa sul Reddito di Cittadinanza, la premier risponde che «vedere il Pd, che votò contro l'istituzione del reddito, oggi scendere in piazza per difenderlo dimostra la strumentalità di certe posizioni» e «al M5s vorrei chiedere se quando lo hanno istituito lo immaginavano come una sorta di vitalizio da percepire dai 18 anni fino alla pensione. Se la risposta è sì, io non sono d'accordo».

Al presidente di Confindustria Bonomi, Meloni ricorda che «più della metà delle risorse che abbiamo messo in campo è destinata alle aziende». E al segretario della Cgil Landini l'indicizzazione delle pensioni e il taglio del cuneo fiscale.

La premier esclude che la manovra verrà stravolta: «Possono arrivare certamente norme migliorative, non solo dalla maggioranza ma anche dall'opposizione».

Partendo dalla tragedia di Ischia, Meloni sottolinea che «c'è tantissimo lavoro da fare ma serve anche un approccio culturale diverso. Perché ogni euro investito sulla cura del territorio è un euro investito per dare ai nostri figli un'Italia più sicura e protetta».

Ong

«Non sono io, ma l'agenzia europea Frontex a dire che alcune Ong rappresentano un fattore di spinta dei flussi di migranti illegali, con conseguenze sia sugli arrivi che sui morti in mare. Penso che uno Stato serio non possa tollerare questi fenomeni di illegalità», dice ancora la premier aggiungendo che «l'approccio di alcune Ong, che svolgono una attività prevalentemente ideologica che ha poco a che fare con le norme del diritto internazionale in tema di salvataggio in mare, trova una naturale convergenza con gli interessi degli scafisti».

«Con questa gestione del fenomeno, si finisce per aiutare non chi ha più bisogno ma chi ha i soldi per pagare i trafficanti. Non vanno poi sottovalutati i numeri: nel 2022 sono sbarcate illegalmente in Italia poco meno di centomila persone, che si sommano a quelle registrate ogni anno, da dieci anni a questa parte».

Alla premier viene chiesto se non ritenga di ritirare le querele contro intellettuali e giornalisti, come Roberto Saviano, che l'hanno attaccata sulla questione migranti. «No, non lo penso. Io ho presentato la querela quando ero capo dell' opposizione. L'ho fatto - afferma la presidente del Consiglio - non perché Saviano mi aveva criticato sull'immigrazione ma perché, nel tentativo vergognoso di attribuirmi la responsabilità della morte in mare di un bambino, mi definiva in tv in prima serata una 'bastarda'. E quando gli è stato chiesto se quella parola non fosse distante dal diritto di critica ha ribadito il concetto».

«Non capisco - aggiunge Meloni - la richiesta di ritirare la querela perché ora sarei presidente del Consiglio: significa ritenere che la magistratura avrà un comportamento diverso in base al mio ruolo, ovvero che i cittadini non sono tutti uguali davanti alla legge? Io credo - osserva - che tutto verrà trattato con imparzialità, vista la separazione dei poteri. Ma penso anche che una certa sinistra non debba considerarsi al di sopra della legge».

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