Gli Stati Generali e i tempi stretti per il governo Conte: tra sospetti 5S e pressing Pd

Gli Stati Generali e i tempi stretti per il governo Conte: tra sospetti 5S e pressing Pd
Gli Stati Generali e i tempi stretti per il governo Conte: tra sospetti 5S e pressing Pd
di Marco Conti
Lunedì 8 Giugno 2020, 15:20 - Ultimo agg. 17:04
3 Minuti di Lettura

«Non possiamo sbagliare», ricorda Nicola Zingaretti, soprattutto i tempi e il rigore delle proposte. Il segretario del Pd insiste e preme su Giuseppe Conte, ma soprattutto sul M5S. Nella polemica sull’opportunità di convocare gli Stati generali dell’economia, i grillini si sono defilati. I ministri 5S hanno difeso Conte, ma il resto del Movimento si è chiuso in un silenzio che contribuisce ad agitare i sonni dei dem.

Brasile, il governo riduce il bilancio delle vittime di Covid: è polemica

Sui capitoli delle riforme nessuno questiona. Digitalizzazione, banda larga, scuola, grandi opere, sanità, sburocratizzazione, investimenti sono per ora solo titoli che hanno occupato i ‘tavoli del programma’ pre-pandemia, la task force di Colao e ora gli Stati generali. Il problema sarà ora tradurre in punti concreti, presentabili anche in Europa per incassare i fondi del Recovery Plan.
 

Conte e la compagna Olivia a cena ai Castelli

 

Zaia: «Scuola, no al plexiglass in classe, rivediamo le linee guida»

Il tempo è però ridotto. La maggioranza dovrà essere in grado di azzerare le distanze nel giro di qualche settimana e comunque prima di settembre. Ed è qui l’insidia per il governo, incapace sinora di chiudere questioni aperte da mesi, come Ilva, Autostrade e Alitalia. Ora dovranno mettere insieme la voglia di cantieri e di grandi opere di Italia Viva, con i sospetti grillini per tutto ciò che comporta appalti e investimenti.

Covid, il Tar Lombardia boccia l'intesa San Matteo-DiaSorin sui test seriologici

I grillini dovranno dimostrare di aver superato quella ostilità che ha spinto la sindaca Raggi a rifiutare le  Olimpiadi a Roma. Complicato anche il capitolo imprese, da aiutare nella capitalizzazione e negli investimenti. La spinta statalista si è già manifestata così come la tentazione di ricostruire l’Iri. Trovare l’equilibrio tra finanziamenti e libertà d’impresa non sarà facile.

Il virologo Pregliasco: «Barba e baffi? Sì, ma lavati e coperti da mascherina». No ai modelli hipster

La tutela dell’ambiente, il new green deal, compone la strategia della nuova Commissione Ue, ma diventa un’altra cosa se si traduce, come propone Alessandro Di Battista, nell’assunzione di 200 mila giovani che dovrebbero occuparsi di tutela del territorio. Oppure nello smantellamento di siti aziendali come l’Ilva. Poi c’è il capitolo giustizia, croce e delizia di ogni maggioranza e di ogni governo. La giustizia in Italia non funziona ed è tra i motivi che frenano gli investitori, soprattutto stranieri. La riforma è appesa al palo da mesi e la maggioranza non riesce a trovare una sintesi nemmeno sulle riforme subite da Pd e Iv come la prescrizione. L’elenco potrebbe continuare, con la sanità gestita dalle regioni che attendono risorse per affrontare una possibile ripresa del virus a settembre.
I soldi ci sono, ma sono nel Mes. Auguri!

© RIPRODUZIONE RISERVATA