Zingaretti: «Regionali, con M5S decideremo caso per caso»

Zingaretti sulle Regionali: «Con il M5S nessun automatismo». E su Renzi: «Solo un Whatsapp a decisione presa»
Zingaretti sulle Regionali: «Con il M5S nessun automatismo». E su Renzi: «Solo un Whatsapp a decisione presa»
Sabato 21 Settembre 2019, 15:27 - Ultimo agg. 28 Febbraio, 18:10
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Il segretario del Pd Nicola Zingaretti, ospite a L'intervista di Maria Latella su Skytg24, parla della situazione politica attuale e delle prove che il governo Conte bis dovrà affrontare a cominciare dalle elezioni regionali e dall'accordo col M5S: «Non c'è nessun automatismo per le Regionali, ogni Regione dovrà decidere sulla base delle proprie leadership, dei propri contenuti. Ma c'è una vocazione unitaria a provarci, per un futuro del Paese non fondato sull'odio, ma sulla crescita, sullo sviluppo, il lavoro e il benessere. È un fatto positivo che si stanno provando a verificare le condizioni per dare insieme una riposta ai cittadini, è utile per l'Italia».

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Da Renzi un WhatsApp a decisione presa. «Ovviamente no. Ho ricevuto un Whatsapp quando la decisione era stata presa», così Nicola Zingaretti a chi gli chiede se Matteo Renzi lo avesse avvisato di voler compiere la scissione durante le trattative per la formazione del governo: «Non pretendevo - dice Zingaretti - una telefonata. Il problema non è Zingaretti ma gli italiani. Spiegare agli italiani perchè è successo dopo il giuramento del governo. Non è una questione personale per me». Dell'intervista di Romano Prodi «mi ha colpito particolarmente una cosa: diffido dei partiti personali, non hanno mai funzionato. Il tema non è un leader, sono le persone. Non si può legare il destino di un movimento a quello di una persona».

Renzi-Salvini, la priorità paese on è gioco sfida in tv.«La sfida non è il giochetto dello scontro tra i leader ma risolvere i problemi degli italiani. Priorità dell'Italia non è attendere il faccia a faccia di Tizio contro Caio». Lo afferma il segretario Pd interpellato sul confronto tv previsto per la metà di ottobre tra Matteo Renzi e Matteo Salvini« Salvini Renzi sono persone con idee diverse cui conviene litigare per far parlare di sè. Ma la grande forza dell'alternativa si chiama Pd che è l'unica vera forza nazionale che intercetta cambiamento e giustizia sociale». Lo dice Nicola Zingaretti del Pd. «Lo scontro con una potenza politica e culturale come la destra di Salvini - osserva - ha bisogno di una forza democratica e pluralista che combatta quella deriva e dimostri che i problemi che Salvini cavalca sono risolvibili con il buon governo. La sfida del Pd non è negare i problemi degli italiani ma che non è l'odio a risolverli».

Fisco, l'impegno è a non far scattre l'Iva. «Le tasse le ha aumentate il governo in cui c'era Salvini, autorizzando i Comuni ad aumentare la leva fiscale. Questo governo si è impegnato, e lo farà, innanzitutto a non far scattare l'Iva» e «ad abbassare le tasse sui redditi medi e bassi», ha sottolineato il segretario del Pd.

Sulla scissione Bellanova-Scalfarotto. «No, nessuno mi ha mai avvistato». Ha risposto così il segretario del Pd a Maria Latella che gli chiedeva se Teressa Bellanova o Ivan Scalfarotto, entrambi membri del governo passati con Italia Viva, lo avessero avvertito della scissione. Parole alle quali replica, via twitter, il ministro per le pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti: «Dispiace la polemica di Nicola Zingaretti. In realtà io l'ho cercato dopo la nomina, gli ho chiesto di incontrarci ma non mi ha risposto. Evitiamo però le piccole polemiche e confrontiamoci su problemi veri degli italiani: siamo chiamati a governare e quello vogliamo fare, bene», scrive. Ma, sottolineano fonti del Pd, nella sua risposta Zingaretti non ha mai citato Bonetti.

 

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